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Rassegna stampa, 28 agosto ’11

postato il 28 Agosto 2011
Doppio intervento del Presidente Casini sui giornali di oggi: lo trovate, infatti, su Repubblica, intervistato da Carmelo Lopapa, e sul Messaggero. Il messaggio è identico: il clima di coesione nazionale che sembrava essersi stabilito in questo difficile momento è scomparso, demolito dall’atteggiamento irresponsabile e vago della maggioranza e dalle ultime scelte sbagliate del Pd  (in primis, sullo sciopero generale indetto dalla CGIL); alla coalizione di governo sono bastati appena “15 giorni per disperdere quel clima di positività e determinazione che, raccogliendo l’appello del Presidente della Repubblica e sotto la spinta della Bce, aveva portato il governo a intervenire”, mentre i democratici hanno deluso notevolmente con il loro atteggiamento assai inconcludente (come, del resto, aveva notato ieri Tito Boeri su Repubblica). Noi e il Terzo Polo, però, non ci arrendiamo e domani presenteremo la nostra contromanovra, con proposte concrete che vertano su 4 punti chiave: costi della politica, debito pubblico, giustizia e previdenza sociale – in linea con quanto concertato con le parti sociali (in primis la Cisl) e Confindustria (che oggi, con Emma Marcegaglia, demolisce dalle fondamenta il decreto del governo), all’insegna della serietà e della fattibilità (che abbiamo sempre dimostrato, leggete Celletti su Avvenire). Anche gli editoriali di Angelo Panebianco sul Corriere e Claudio Sardo sull’Unità si inscrivono perfettamente nel nostro raggio d’azione: due settimane fa sembravamo sull’orlo dell’abisso e ora l’urgenza di fare le riforme è scomparsa dall’agenda governativa, sostituita da una volontà “divisiva” e di “rottura” (pura follia!); mentre tutto il mondo è cambiato, dalla Crisi alla Libia, solo da noi le cose sembrano ritornare alla solita stagnazione (leggete Prodi sul Messaggero). Nel frattempo, poi, continua la guerra tra bande nel Pdl: i frondisti sembrano essere riusciti ad imporre la propria linea al premier, che ha deciso di cambiare il decreto (così come vi anticipavamo ieri: aumento dell’Iva e innalzamento a 200 mila euro della supertassa), contro il parere del Ministro Tremonti (che si dice “sconfortato” – ma di lui si può fare a meno, giura la Santanché).

Casini: “Sparito il clima di coesione nazionale non voto una manovra senza riforme” (Carmelo Lopapa, La Repubblica)

“Manovra al ribasso ma deluso dal Pd” (Il Messaggero)

Lega e Pdl: manovra, c’è l’intesa. Le critiche di Confindustria (Alessandro Trocino, Corriere)

Marcegaglia: “Una gara a chi inventa la tassa più esotica” (Tonia Mastrobuoni, La Stampa)

Ecco come cambierà il decreto: sale l’Iva, supertassa a 200 mila euro (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Doppia dote dall’aumento Iva (Marco Rogari, Sole24Ore)

Da Waterloo a Westfalia la lezione di storia del superministro noioso e non ottimista (Aldo Cazzullo, Corriere)

Santanché: “Basta col superministro, Giulio ha troppi poteri: è l’ora di spacchettarli” (La Repubblica)

Chi dimentica l’emergenza (Angelo Panebianco, Corriere)

Cacciari: “La protesta della Cgil? È una fesseria colossale” (Jacopo Granzotto, Il Giornale)

Chi vuole la rottura (Claudio Sardo, l’Unità)

Veltroni e il riformismo (Emanuele Macaluso, Il Riformista)

La fatica di cambiare le cose (Matteo Bordone, FreddyNietzsche)

Sicilia, ai deputati stipendi ridotti (Sole24Ore)

La Gelmini bocciata da Cl: “Inqualificabile” (Marco Marozzi, La Repubblica)

Fate un patto serio. Per ricominciare a fidarci (Arturo Celletti, Avvenire)

Dai mercati alla Libia, le svolte dell’estate (Romano Prodi, Il Messaggero)

Cosa si aspetta da Pisapa (Michele Brambilla, La Stampa)

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Rassegna stampa, 27 agosto ’11

postato il 27 Agosto 2011
La nostra rassegna stampa ruota oggi tutta intorno alla manovra del governo e al rapporto tra Politica ed Economia che da qualche giorno a questa parte abbiamo molto a cuore di analizzare. Galluzzo sul Corriere ci mostra i retroscena dalle parti della maggioranza, con Silvio Berlusconi che dà sfoggio di un ottimismo che sembrava ormai seppellito, giurando che la Lega e il suo leader Bossi si siano ormai convinti ad accettare le proposte del Pdl, a partire dall’aumento dell’Iva, e che – in questo modo – si riesca a mettere ai margini il super ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: ma, in realtà, pare si vada verso una retromarcia su tutti i fronti: no ai tagli sui piccoli comuni, no ai tagli sulle province (assurdo, leggete l’intervista a Burlando su l’Unità), no alla riforma dell’età pensionabile e della previdenza sociale e (forse unica cosa sensata) no alla tassa solidarietà (che dovrebbe valere solamente per i redditi sopra i 200 mila euro con un’aliquota al 5%, quando si dice però “esagerare e fare male”). Eppure c’è chi, ancora, nel Pdl recalcitra: ai cosiddetti frontisti, infatti, si sono aggiunti oggi il sottosegretario Giovanardi (che accusa l’assenza di sostegni alle famiglie), l’ex premier Dini (che chiede più tagli e meno tasse) e due big come Gianni Alemanno e Roberto Formigoni (Marco Palombi su Liberal ci racconta quali sono le loro strategie future); quella del “frondismo”, però, sembra essere diventata una passione trasversale: a destra si fanno chiamare “lealisti” o “liberisti”, a sinistra “quarantenni” e “riformisti” (leggete Maria Teresa Meli sul Corriere). Diamo poi spazio alle opinioni: Alesina e Giavazzi, sul Corriere, analizzano gli effetti della “frenata” della crescita di Berlino e sconfessano la proposta targata Prodi-Quadrio Curzio sugli eurobonds (ci sono tutte le condizioni per favorire un nostro sviluppo); Tito Boeri, su Repubblica, invece, se la prende addirittura con il Pd e con la contromanovra democratica, definita molto “contro” e poco “manovra”, visto che abbondano le critiche ma mancano le proposte (concordiamo); Paolo Pombeni sul Messaggero, poi, prova a fare una summa del dibattito di queste settimane, spiegandoci cosa resterà (e cosa no) di questa manovra; Giorgio Ruffolo e Alessandro Penati, infine, sempre su Repubblica, si confrontano a distanza sull’impeccabilità (o il fallimento) dei mercati (ma Krugman, dal Sole, ci invita a non avere paura di scelte coraggiose, se no andiamo tutti in recessione).

L’ottimismo del premier: Bossi si è convinto (Marco Galluzzo, Corriere)

Bersaniani ma frondisti. Il segretario tradito dai “suoi” quarantenni (Maria Teresa Meli, Corriere)

Giovanardi: “Testo da rifare, mancano gli aiuti alle famiglie” (Giacomo Susca, Il Giornale)

Gianni e Roberto, la strana coppia (Marco Palombi, Liberal)

Burlando: “Abolire le province. Troppi addetti e costi insopportabili” (Oreste Pivetta, l’Unità)

Dini: “Meglio tagli che tasse” (Antonio Satta, MF)

Berlino frena? Un’occasione (Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, Corriere)

Imposta municipale con effetti collaterali (Luigi Lovecchio, Sole24Ore)

Il Pd, la Cgil e la contro-manovra quant’è difficile fare opposizione (Tito Boeri, La Repubblica)

Il mercato impeccabile (Giorgio Ruffolo, La Repubblica)

Gli psicologi in economia e il Cav libico (Nicola Porro, Il Giornale)

Diffidare delle borse per quattro motivi (Alessandro Penati, La Repubblica)

Chi ha paura dell’inflazione va in recessione (Paul Krugman, Sole24Ore)

Che cosa resterà di questa manovra (Paolo Pombeni, Il Messaggero)

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Rassegna stampa, 26 agosto ’11

postato il 26 Agosto 2011
Si infiamma l’aria intorno al governo, logorato dagli scontri interni e dalle sfide che gli vengono lanciate dall’esterno. Se da una parte infatti il duello tra Berlusconi e Tremonti (e non solo: tenete sott’occhio Formigoni) ha ormai raggiunto l’apice – leggete Magri dalla Stampa e Da Milano sull’Espresso – dall’altra, la CGIL, dopo aver proclamato lo sciopero generale, si prepara alla lotta senza sconti, trovando un Pd però non più a proprio granitico sostegno (trovate la nostra posizione nell’intervista a Pezzotta sul Messaggero). Si rischia, a nostro avviso, di finire in un vicolo cieco, in una continua contrapposizione tra irresponsabili che non dialogano e irresponsabili che non ascoltano: con il risultato, così come spiega bene Menichini sul Post, di fare il gioco di chi ci governa, che si avvale delle divisioni degli avversari per coprire quelle della sua coalizione. Questo dovrebbe essere invece il tempo delle proposte e delle decisioni, come chiede Cisnetto sul Foglio, perché c’è bisogno di tornare a crescere in tempi rapidi (l’economista terzista presenta una ricetta liberista assai interessante, non condivisa però dal direttore dell’Unità, Sardo, che si dice contrario ad ogni genere di privatizzazioni): su questo campo si deve misurare la credibilità della politica – così come sostenevamo noi l’altro ieri: sulla capacità, cioè, di incidere sull’economia, anziché farsi dettare l’agenda dalle banche (interessante Carandini su Repubblica); ma, come duramente annota Prosperi sempre sul quotidiano romano, questo nostro Paese continua a restare senza guida, privo di una classe dirigente all’altezza di questo nome che sappia sul serio tornare ad accendere le speranze nel futuro.

Ecco quelli che il Cav. dovrebbe farsi da parte alla fine della legislatura (Il Foglio)

Pezzotta: “Camusso sbaglia così rafforza solo il governo” (Diodato Pirone, Il Messaggero)

Pd, nasce il fronte antisciopero (Andrea Garibaldi, Corriere)

Lo sciopero della CGIL è un errore (Stefano Menichini, Il Post)

Berlusconi sbotta: “Tremonti, adesso basta non puoi dire solo no” (Ugo Magri, La Stampa)

Dopo di me il diluvio (Marco Damilano, Espresso)

Formigoni, sfogo antipremier nella notte poi la frenata: mai chiesto passi indietro (Ettore Colombo, Il Messaggero)

Crescere, crescere! (Enrico Cisnetto, Il Foglio)

Il Bene comune (Claudio Sardo, l’Unità)

Un Paese senza guida (Adriano Prosperi, La Repubblica)

Luca in campo? Si, ma… il tempo stringe (e il consenso tra gli italiani aumenta) (Enrico Cisnetto, Il Mondo)

L’esilio della politica (Guido Caradini, La Repubblica)

Il Pd spera nella sponda della Lega (Carlo Bertini, La Stampa)

Finocchiaro: commisione per il riassetto dello Stato (Sole24Ore)

Duello all’ultimo affare (Paolo Baroni, La Stampa)

Caldoro: “Tagliamo anche le Regioni, 20 sono troppe” (Jacopo Granzotto, Il Giornale)

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Rassegna stampa, 24 agosto ’11

postato il 24 Agosto 2011
Dalle parti della maggioranza si accelerano i tempi in vista dell’approvazione della manovra finanziaria: il segretario del Pdl Alfano sta cercando di mediare tra le diverse posizioni nella coalizione di governo e tenta pure di aprire un dialogo con le opposizioni, lodando apertamente le proposte “responsabili” di Pd e Terzo Polo (che potete trovare su Europa); sul tavolo, però, ci sono la revisione delle pensioni e il taglio agli enti locali, provvedimenti che trovano un no secco da parte della Lega e un’incapacità del premier di ricucire fra le varie posizioni: non per nulla, oggi sui giornali trovate due interviste interessanti, a Stracquadanio su La Stampa e Urbani sul Messaggero, dalle quali si legge un invito a Berlusconi a sotterrare l’ascia da guerra e aprire a un governo di larghe intese. Perché se no, l’impossibilità di fornire risposte decise, aprirà le praterie del consenso moderato a noi e Montezemolo (che è da tutti considerato ormai un attore a pieno titolo della scena politica, ma sicuri che sia così? Leggete Feltri sul Giornale, intanto); e la colpa di tutto questo potrebbe essere addossata anche al Super Giulio, contro il quale il coordinatore Pdl, Sandro Bondi, indirizza una lettera aperta sul Foglio: da simbolo della rivoluzione liberale a simbolo della conservazione, il suo “rapporto negativo” con la Lega danneggia infatti tutta l’azione di governo (sempre a proposito di Tremonti, leggete uno squisito Ottone su La Repubblica). Cosa fare, dunque? Difficile dirlo. Noi ci proviamo partendo dai suggerimenti di tre commenti interessanti sui giornali di oggi: bisogna, per prima cosa, correggere i rapporti tra la Politica e l’Economia, rimarcando le reciproche sfere di interesse e sottolineando che, sì, il mercato è fondamentale, ma la politica è primaria (Spinelli su Repubblica); in secondo luogo, tenere sempre d’occhio i riposizionamenti che si stanno operando già in questi giorni (a partire dal popolo di Cl, Alfieri su La Stampa); terzo, cosa più importante, tornare a coltivare i nostri talenti e le nostre giovani ricchezze: per riscoprire veramente l’orgoglio di essere italiani (Toniolo sul Sole, fantastico).

Stretta sui tempi, sì entro il 4 settembre (Errico Marro, Corriere)

Pd e Terzo Polo: proposte diverse, per ora si marcia separati (Europa)

Manovra, Alfano tratta su previdenza e Iva (Alessandro Trocino, Corriere)

I frondisti Pdl in pressing, Alfano media (Francesco Cramer, Il Giornale)

Buttiglione: sui cattolici Pier Luigi non ha complessi (Il Messaggero)

Stracquadanio: “Se non si cambia governo tecnico” (Francesca Schianchi, La Stampa)

Urbani: “Silvio così non ce la fa guidi un governo di larghe intese” (Diodato Pirone, Il Messaggero)

Lettera senza sconti a Tremonti sul suo negativo rapporto con la Lega (Sandro Bondi, Il Foglio)

Scajola, Tremonti e le bucce di banana (Piero Ottone, La Repubblica)

Nella classe dirigente del futuro (Gianni Toniolo, Sole24Ore)

Luca, fuggi dalla Politica (Vittorio Feltri, Il Giornale)

Il partito libico (Stefano Menichini, Europa)

Il meeting Cl sismografo della politica (Marco Alfieri, La Stampa)

I sovrani della crisi (Barbara Spinelli, La Repubblica)

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Rassegna stampa, 23 agosto 2011

postato il 23 Agosto 2011
Continua la strategia di “pressing” dell’Udc sul Governo: dopo l’intervista di Casini di ieri, si delinea la possibile convergenza in Parlamento tra maggioranza e opposizione, a costo dell’abbandono della Lega, che è sempre più in crisi nera. Il Senatur è preoccupato dai sondaggi che danno il suo partito in caduta libera e dalle lamentele sempre più forti che si sollevano dal territorio: ecco perché pensa di rilanciarsi abbandonandosi agli insulti e alla propaganda; torna addirittura la Padania (leggete dalla Padania, “Fratelli ce l’abbiamo fatta”: ma c’è o ci fa?), ma Berlusconi non ci sta e per la prima volta in 17 anni sconfessa ufficialmente il proprio alleato di governo con una nota di Palazzo Chigi: l’Italia è una sola e tale resterà. Trovate due analisi interessanti di questa “strategia” leghista sul Foglio e su Liberal: dallo “stronzo” che Bossi ha urlato a Casini si può capire che la “parabola” dei padani volge al termine (zero idee, zero progetti) e che quindi l’unica cosa che resta da fare è attaccare tutti quelli che stanno per superarti. I sondaggi dell’ultimo periodo, tra l’altro, lo confermano: Pdl e Lega, ad oggi, non supererebbero nemmeno il 30% e i consensi moderati travasano verso l’area del Terzo Polo (dato al 20%, anche se con l’apporto di Montezemolo) e addirittura verso il Pd. E mentre – come ci spiega Folli sul Sole – il baricentro del Paese si sta riorientando e si “riscopre” il Quirinale (leggete il bel commento di Macaluso al discorso di Napolitano di ieri), il Premier ha l’ultima occasione per giocarsi tutto, sostiene Sorgi su La Stampa. A nostro avviso, sbagliando: Berlusconi non ha più il polso della situazione e non crediamo proprio che (a meno di improbabili colpi d’ala) riuscirà a recuperarlo.

Mossa udc: molli il Senatur e avrà i voti. E il Pd presenta le sue controproposte (Alessandro Trocino, Corriere della Sera)

Buttiglione: “Bene Silvio, ma arriva in ritardo” (La Repubblica)

Rimini Meeting. Napolitano: «Svolta per crescere». La politica: proviamoci (Angelo Picariello, Avvenire)

Dopo il discorso del Presidente (Emanuele Macaluso, Il Riformista)

Se il baricentro del Paese si sposta al Quirinale (Stefano Folli, Sole24Ore)

Bossi: fratelli la Padania sta arrivando (Paolo Bassi, La Padania)

Insulti Padani (Il Foglio)

Pombeni: “Pernacchi ed insulti per coprire un vuoto, la Lega ha finito le idee” (Francesco Lo Dico, Liberal)

Angelino nella giungla pdl. Per Silvio la Padania non c’è (Alessandro Calvi, Il Riformista)

Emorragia di voti nel centrodestra. Pd e Terzo polo ne approfittano (Libero)

Obama, Nato, Francia. Chi ha vinto la guerra? (Luigi Offeddu, Corriere della Sera)

Ora il Premier si gioca tutto (Marcello Sorgi, La Stampa)

Nello Stato debole prosperano le P4 (Miguel Gotor, La Repubblica)

Lo scambio: Iva al 21% e niente supertassa (Antonio Signorini, Il Giornale)

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Rassegna stampa, 22 agosto 2011

postato il 22 Agosto 2011

Si ritorna, dopo una lunga assenza, a ragionare insieme di politica e cose di casa nostra. E lo si fa in “grande stile”, con una concentrazione niente male di articoli sull’Udc e Casini. Partiamo, allora, con l’intervista che il nostro Presidente ha rilasciato a Ugo Magri della Stampa, in cui assicura che se Berlusconi avrà il coraggio di smettere di giocare a nascondino e di prendere l’iniziativa lui, troverà nell’opposizione una sponda dialogante e collaborativa: questo è il tempo dei sacrifici e delle scelte impopolari, non ci può permettere di continuare a ciondolare e a cincischiare, rifiutando decisioni importanti e soprattutto difficili. Ma può, davvero, il premier riuscirci? Se continua a subire i veti della Lega (che è in grossi problemi, leggete Cundari dall’Unità), sicuramente no (anche perché da quelle parti sono grandi amanti del dialogo, come ci insegna Bossi). E non ci riuscirà nemmeno (come vi racconta Zuccolini sul Corriere) continuando un corteggiamento nei nostri confronti che non porta da nessuna parte (se per qualcuno non fosse chiaro: da nessuna parte). Da un Presidente a un altro, da Casini a Napolitano: ieri, il Capo dello Stato è intervenuto al Meeting di Cl a Rimini, tenendo un discorso alto e preciso, che ha rappresentato un duro attacco alle inconsistenti politiche dell’attuale governo: per aiutarvi in una sua comprensione più vasta possibile, vi indichiamo che su La Stampa potete trovarne ampi stralci; mentre su altri giornali ci sono delle opinioni interessanti: Cacace sul Messaggero scrive di “ultimo avviso del Colle” (tutto sta per cambiare, nuove forze si stanno muovendo); Massimo Giannini esalta il forte richiamo alla “verità” espresso da Napolitano (memore della grande lezione della Arendt su verità e democrazia); il Giornale, infine, con un pezzo di Macioce insinua qualche dubbio sull’insolito rapporto tra la platea di Cl e il Presidente Napolitano (o “presidente condottiero”, come lo definisce Alfieri su La Stampa).

Casini: “Berlusconi osi senza subire i veti di Bossi. Il Parlamento lo sosterrà” (Ugo Magri, La Stampa)

Il Pdl continua a «corteggiare» l’Udc ma Casini conferma il no dei centristi (Roberto Zuccolini, Corriere della Sera)

Casini: grazie degli insulti così si vede la differenza (Il Messaggero)

La Lega tratta con il governo intanto ripesca la secessione (Francesco Cundari, L’Unità)

Napolitano – Il linguaggio della verità (La Stampa)

L’ultimo avviso del Colle (Paolo Cacace, Il Messaggero)

La strana passione di Cl per un ex Pci (Vittorio Macioce, Il Giornale)

Il Falò delle Verità (Massimo Giannini, La Repubblica)

E il Presidente “condottiero” conquista la platea (Marco Alfieri, La Stampa)

Romano – Strana guerra senza vincitori (Sergio Romano, Corriere della Sera)

Quello che Silvio non può dire (Vittorio Feltri, Il Giornale)

Montezemolo: “Il nuovo partito? Forse fra un anno e mezzo” (Sandra Riccio, La Stampa)

Intimidazione e disinformazione sui cattolici (Pierluigi Castagnetti, l’Unità)

Il ruolo forte della Chiesa (e un gesto per il Paese) (Aldo Cazzullo, Corriere)

Bottega padana (Andrea Cangini, QN)

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