Aiutiamo il giovane Matteo. La mia generazione ha fallito con le riforme

postato il 3 Dicembre 2016

10471952983_b6032e6073_zL’intervista di Monica Guerzoni pubblicata sul Corriere della Sera

«Bisogna dare una mano a questo ragazzo».
Pier Ferdinando Casini, teme la sconfitta del premier?
«Noi saggi – sorride il presidente della commissione Esteri del Senato – non possiamo restare intrappolati nel gioco delle invidie, dei risentimenti, dei revanchismi. Se lo facessimo, non avremmo nulla della saggezza che gli anziani dovrebbero avere».
Gli «anziani» non erano tutti con il fronte del No?
«Per Plutarco la città si difende con le lance dei giovani e i consigli degli anziani. Ma perché gli anziani siano considerati saggi, non possono dire “non ce l’abbiamo fatta noi, non deve farcela neanche lui”. Vendicarsi perché non si è avuto un posto, non è saggio».
Ce l’ha con D’Alema?
«Dobbiamo prendere atto che la nostra generazione non è riuscita a fare quel che Renzi sta facendo. Sembrava inimmaginabile far votare ai senatori una riforma che li decapita. Gli italiani possono pure bocciarla, ma non ce n’è un’altra dietro l’angolo. E non ci si illuda che i senatori siano disponibili a rivotare la loro riduzione».
Perché Prodi ha detto Sì?
«Non ci possiamo consentire il benaltrismo. Piuttosto che nulla, meglio il piuttosto. Se Berlusconi non si fosse fatto abbindolare da Salvini, oggi lui e Prodi potevano chiudere la Seconda Repubblica con una pacificazione ed essere i costituenti di una nuova fase».
La riforma la convince?
«Che nel contenzioso tra Regioni e Stato debba prevalere l’interesse nazionale è sacrosanto. In Italia non si sa mai chi e quando decide».
Non teme che decida uno solo?
«Questa roba della deriva autoritaria fa crepare dal ridere».
Davvero la partita è aperta?
«La differenza la faranno gli elettori moderati. Tutto quello che troveremo nelle urne in più, rispetto al 30% che i sondaggi assegnano al Pd, sono moderati che hanno capito il rischio enorme di fare un favore a Grillo».
Convinto che, se prevale il No, Grillo vincerà le Politiche?
«Sarà lui l’unico beneficiario della vittoria del No, per questo i moderati come me pensano che a Renzi non c’è alternativa. Lo scontro non è tra destra e sinistra, ma tra demagogia populista e politica di responsabilità».
Se vince il No, Renzi si dimette?
«Bisogna vedere come si perde. E comunque deciderà lui, di concerto con il capo dello Stato. Da una parte ci sarebbero Grillo, Salvini, Berlusconi, dall’altra Renzi e una maggioranza solida».
Il voto all’estero è a rischio brogli?
«È a rischio stupidità. A meno che non si scoprano brogli, è previsto dalle nostre norme, proprio come il voto italiano. Ho una figlia che ha votato a Buenos Aires, i suoi diritti di cittadina italiana vanno rispettati».
Sua figlia ha votato Sì, come lei?
«Penso proprio di sì».

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Referendum: Riforma è per l’Italia, che aspettiamo da 30 anni

postato il 2 Dicembre 2016

L’intervista ai microfoni del Tg2

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“Riforme, ultima occasione. Il nostro sì, un no a Grillo”

postato il 2 Dicembre 2016

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L’intervista di Marco Ventura a Pier Ferdinando Casini pubblicata sul Messaggero

Sono molte le ragioni forti per votare Sì. La prima è che il Sì è il voto della stabilità ed è un no a Grillo». Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Esteri del Senato, ha fatto campagna referendaria con i centristi per il Sì. «Dopo tanti anni che parliamo di riforme dice – finalmente abbiamo la possibilità di realizzarle. Qualcuno sostiene che anche votando No, le si potrà fare nei prossimi mesi. La verità è che invece si metterebbe la pietra tombale sul cambiamento. Questa è la prima volta che si riesce a far votare il Senato per la propria abolizione. Se prevarrà il No, si potrà convincere nuovamente i parlamentari a dimezzarsi? In passato lo stesso Berlusconi dovette inserire nel testo, poi bocciato, una norma transitoria che escludeva effetti immediati. Se la riforma non passa, la reputazione dell’Italia finisce sotto i piedi».
Eppure, perfino l’Economist si è schierato per il No.
«La libertà di pensiero è un elemento vitale della società contemporanea. Io so che nella mia missione in Sud America, la prima cosa che mi hanno chiesto i presidenti è stata che fine avrebbe fatto la riforma. Un piccolo segnale dell’attenzione spasmodica che c’è anche nel mondo, soprattutto dopo il voto sulla Brexit e l’elezione di Trump. Chi pensa diversamente finge di vedere una realtà che non c’è. Il referendum sarà il banco di prova della capacità italiana di progredire e non restare intrappolata nei propri vizi tradizionali».

I critici obiettano che non c’è superamento del bicameralismo. È così?
«Il superamento è totale. Ci si dimentica che oggi il compromesso fra il centro e le amministrazioni locali si realizza in un organismo che è la conferenza Stato-Regioni. La riforma, di fatto, la sostituisce con il nuovo Senato in modo trasparente. Inoltre, lo Stato avrà l’ultima parola e questo rassicurerà gli imprenditori che in Italia non sanno mai chi decide, come e perché. Un trasporto speciale da Nord a Sud non può essere costretto ad attraversare diverse Regioni con regole ogni volta diverse. Né una Regione può bloccare per mesi una decisione come la costruzione di un gasdotto. I guasti del titolo V della Costituzione vengono riparati da questa riforma». [Continua a leggere]

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VENERDI’ 2 A PALERMO CASINI CHIUDE CAMPAGNA REFERENDARIA CENTRISTI PER IL SI’

postato il 29 Novembre 2016

locandina_casini_palermo-1Pier Ferdinando Casini sarà venerdì a Palermo per chiudere la campagna referendaria dei Centristi per il sì.
L’incontro si svolgerà al Castello a mare (via Filippo Patti, 2) con inizio alle 18. Insieme a lui il presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali, Gianpiero D’Alia.

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Giovedì 1 Casini a Firenze: Referendum e risvolti internazionali

postato il 29 Novembre 2016

firenzeGiovedì 1 dicembre Pier Ferdinando Casini interviene a Firenze al dibattito “I risvolti internazionali delle riforme istituzionali”.
Intervengono:
Prof. Luciano Bozzo, Università di Firenze
On. Andrea Manciulli, Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO.
On. Dario Parrini, Segretario PD Toscana.
Coordina:
Stefano Fabbri, Caporedattore ANSA Toscana.
L’appuntamento è fissato alle ore 17.45 c/o Sala Brunelleschi, NH Hotel • Piazza Vittorio Veneto 4/A.

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«Il quorum più alto impedisce l’egemonia della maggioranza»

postato il 29 Novembre 2016

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L’intervista pubblicata sul Sole 24 ore

«Un dato è certo: se dovesse prevalere il No va definitivamente in soffitta l’idea di ridurre parlamentari e bicameralismo. Lo sforzo di Renzi, l’impegno del governo in questa legislatura non è riproponibile. Ricordo che la riforma Berlusconi del 2006 prevedeva sì il superamento del bicameralismo e anche la riduzione dei parlamentari ma per evitare malumori l’entrata in vigore avveniva a distanza di due legislature!». Pier Ferdinando Casini non ci gira attorno. Il leader dei centristi per il Sì parla con la consapevolezza di chi ha alle spalle una lunga storia politica e parlamentare durante la quale ha rivestito anche il ruolo di presidente della Camera.

«Una delle critiche mosse a questa riforma è che produca una deriva autoritaria. Ebbene tutti i presidenti del Consiglio, compresi ovviamente Romano Prodi e Silvio Berlusconi, hanno lamentato l’incongruenza di un sistema che dà al premier una cabina di pilotaggio senza comandi. Si sarebbe potuto intervenire in tal senso e invece, al contrario, questa riforma non tocca in alcun modo i poteri del premier. Ecco perché questa critica non solo poggia su basi inesistenti ma è perfino ridicola».

Ma il rischio di “deriva autoritaria” non è frutto del combinato disposto tra riforma costituzionale e Italicum?
Tutti sanno che la legge elettorale verrà cambiata. E non solo per volontà di Renzi, che lo ha detto pubblicamente anche in sedi istituzionali in più occasioni e perché in tal senso si è espressa anche la maggioranza. In ogni caso sull’Italicum è atteso il giudizio della Corte costituzionale che certo non farà sconti. Ma ammesso che resti anche questa legge elettorale così come lo conosciamo oggi, l’Italicum prevede che i deputati eletti con il premio di maggioranza arriveranno alla Camera esclusivamente grazie al voto di preferenza. E se penso all’attuale Pd, ovvero a come sempre avviene nei grandi partiti, sarebbe sufficiente che una trentina di parlamentari decidessero di mettersi di traversò perché il premier non abbia più la maggioranza.

Chi parla di deriva autoritaria, porta a mo’ d’esempio anche il rischio che figure di garanzia, a partire dal presidente della Repubblica, in futuro siano di esclusivo appannaggio della maggioranza.
Siamo di fronte a un dibattito evidentemente strumentale. La riforma innalza il quorum, che passa dal 50 al 60%, sottraendo la scelta del Capo dello Stato all’egemonia della maggioranza. Senza contare che la storia, tanto della prima quanto della seconda Repubblica ci insegna che l’elezione del Presidente della Repubblica si traduce spesso in una guerra all’interno del partito di maggioranza relativa. Basti pensare alla mancata elezione di Romano Prodi: chi è stato a impedirla? La verità è che seminai le garanzie aumentano, anche ad esempio sull’elezione dei giudici costituzionali visto che al Senato viene riconosciuta la prerogativa di eleggerne due in modo autonomo sui cinque di nomina parlamentare.

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Referendum: mercoledì 30 Casini e i Centristi a Parma

postato il 27 Novembre 2016

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Roma 29 nov. – “Domani, mercoledì 30 novembre, i Centristi per il Sì organizzano a Parma la manifestazione “Un Sì per l’Italia”, a sostegno delle ragioni del referendum costituzionale.

Apre i lavori, illustrando la riforma, la Professoressa Monica Cocconi, associata di diritto amministrativo dell’Università di Parma. Segue l’intervento di Mauro Libè, Presidente del Comitato Centristi per il Sì. Le conclusioni sono affidate a Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato.

L’appuntamento è fissato alle ore 18.00 al l’Hotel Villa Ducale (Via Europa, 81).

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Referendum: Lunedì 28 Casini e i Centristi per il Sì a Torino

postato il 26 Novembre 2016

torinoLunedì 28 novembre, i Centristi per il Sì organizzano a Torino la manifestazione “Un Sì per l’Italia”, a sostegno delle ragioni del referendum costituzionale.
Apre i lavori, illustrando la riforma, il Prof. Francesco Pizzetti, ordinario di diritto costituzionale dell’Università di Torino. Le conclusioni sono affidate a Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato.
L’appuntamento è fissato alle ore 18.00 al Golden Palace (Via dell’Arcivescovado, 18)

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REFERENDUM: SABATO 26 CENTRISTI X IL SI’ E CASINI A CALTANISSETTA

postato il 24 Novembre 2016

locandina_caltanissettaAlle 17,30 l’ex presidente della Camera insieme a D’Alia e Micciché

PALERMO, 24 NOV – L’ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, sarà sabato, alle 17,30, a Caltanissetta per la manifestazione dei “Centristi x il sì”: Un sì per l’Italia”. La convention si terrà all’auditorium del Liceo Alessandro Volta in via Libertà.

All’incontro parteciperanno il presidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali, Gianpiero D’Alia e gli assessori regionali, Gianluca Micciché e Giovanni Pistorio. Dopo i saluti di Angelo Bellina e Marco Di Dio Datola, illustrerà la nuova riforma costituzionale Roberto Di Maria, ordinario di Diritto costituzionale alla Kore di Enna.

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SABATO 26 CASINI E I CENTRISTI PER IL SÌ A FORMIA

postato il 24 Novembre 2016
foSabato 26 novembre i Centristi per il Sì organizzano a Formia (LT) la manifestazione “Un Sì per l’Italia”, a sostegno delle ragioni del referendum costituzionale.
Apre i lavori, davanti a una platea di amministratori locali e simpatizzanti, Aldo Forte, promotore dell’iniziativa. Le conclusioni sono affidate a Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato.
L’appuntamento è fissato alle ore 10.30 al Teatro Remigio Paone (Via del Pilastro, 2)
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