postato il 29 Ottobre 2020
L’intervista di Fabrizio Nicotra pubblicata sul Messaggero
Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera e oggi senatore del Gruppo delle Autonomie, il governo ha varato domenica l’ultimo Dpcm e le categorie colpite non hanno gradito. L’esecutivo ha sbagliato qualcosa?
«Era tutto purtroppo largamente prevedibile e quando qualcuno, come il sottoscritto, mesi fa preannunciò quello che sta capitando in queste ore (compreso il malumore sociale verso il governo) fu sommerso da sorrisi e scetticismo».
A cosa si riferisce?
«Ripeto, era tutto drammaticamente prevedibile a partire dalla saturazione dei trasporti locali (che sono l’unico mezzo con cui portare i ragazzi a scuola e la gente al lavoro) fino alla mancanza di personale nelle strutture sanitarie: è inutile dotare gli ospedali di nuovi posti di terapia intensiva se poi non ci sono infermieri qualificati e medici che possono far funzionare quei reparti». [Continua a leggere]
postato il 13 Ottobre 2020
L’intervista di Carmelo Lopapa pubblicata su Repubblica
Presidente Pier Ferdinando Casini, sedici mesi all’elezione del capo dello Stato e il tema domina già i capannelli in Parlamento. Lei in 37 anni ha assistito a lunghe trattative e a colpi scena. Cosa sta succedendo in questa lunghissima vigilia?
«Tutto quel che riguarda il chiacchiericcio attorno all’elezione dei presidenti della Repubblica, dal toto-candidato alle ipotesi istituzionali più spericolate, suscita in chi ha un pochino di esperienza e in chi è pacificato con se stesso un sorriso benevolo, nella migliore delle ipotesi. Perché come tutti sanno l’elezione del capo dello Stato è un unicum e tutti gli scenari che puntualmente si fanno sono smentiti dagli accadimenti. Per cui, quando sento agli angoli del Parlamento discorsi di questo tipo, o mi allontano o sorrido. E sono facce della stessa medaglia».
Dunque se ne parla?
«È una tentazione irresistibile in cui fatalmente si cade, ma lascia il tempo che trova».
Intanto, questo Parlamento è legittimato a eleggere il capo dello Stato? Oppure, come qualcuno dice, dopo il taglio dei parlamentari sancito dal referendum, sarà legittimato solo il prossimo?
«Io capisco che questo argomento possa essere posto. Ma in termini istituzionali non ha alcuna rilevanza. Non ci ritroviamo oggi con la cancellazione di un ramo del Parlamento. Quello sì, avrebbe posto un problema. Ma il referendum porterà a una riduzione della platea in misura proporzionale, che rende invariato il risultato e garantisce la piena legittimità del corpo elettorale del capo dello Stato».
Altro argomento, la conferma del presidente. Esiste il precedente illustre del presidente Napolitano.
«Io credo che parlare oggi di riconferma, a un anno e mezzo dalla scadenza, in una situazione per altro particolarmente complicata e con un capo dello Stato in piena attività, sia assolutamente improprio. Evocare ipotesi di rielezione oggi, al di là delle intenzioni di chi le evoca, rischia di risultare irritante per lo stesso capo dello Stato. E se un po’ conosco Sergio Mattarella – e lo conosco, perché siamo entrati insieme in Parlamento nel 1983 credo che non sarà particolarmente gratificato da proposte fuori tempo, improprie e perfino irrispettose». [Continua a leggere]