09 maggio, Bologna
postato il 8 Maggio 2011Ore 21.00 – Teatro Duse (Via Cartoleria, 42)
Partecipa alla presentazione del libro di Giorgio Guazzaloca “Gente di Bologna”
Partecipa alla presentazione del libro di Giorgio Guazzaloca “Gente di Bologna”
Interviene al convegno ‘Moro e la fine della Prima Repubblica’
Che sia cambiata la natura del governo è chiaro a tutti gli italiani: si sono presi dei trasformisti che erano stati eletti con l’opposizione e li si è remunerati dandogli dei posti di sottosegretari. Il popolo grida e credo sia giusto che ci sia una certificazione parlamentare.
Pier Ferdinando
Casini, prove di dialogo con i Democratici (La Repubblica di Bologna)
Casini cerca di far passare il tempo (Marco Bertoncini, ItaliaOggi)
Berlusconi pronto alla sfida: un’altra fiducia mi rafforzerà (Adalberto Signore, Il Giornale)
“Maggioranza cambiata, parlino le Camere” (Arturo Celletti, Avvenire)
Tensione istituzionale al limite (Marcello Sorgi, La Stampa)
La dignità istituzionale (Carlo Galli, La Repubblica)
Quando la sinistra portò al governo 16 transfughi del Polo (Tommaso Montesano, Libero)
Frattini: “Stop agli attacchi entro un mese” (Corriere)
La sacra alleanza per il sindaco ex Pdl (Il Manifesto)
Ricetta liberale per una Rai indipendente (Paolo Caporale, Il Riformista)
“Caso Ruby, a processo Fede, Minetti e Mora” (Giuseppe Guastella, Corriere)
Incontro pubblico
Incontro pubblico
Incontro pubblico
Si è ripreso a discutere in Parlamento di testamento biologico e di regolamentazione del fine vita. La discussione non può prescindere dal dovere da parte delle istituzioni di rendere dignitoso ogni istante di vita di coloro che si ritrovano a convivere con una malattia incurabile. Recentemente, in occasione di un meeting di lavoro, ho avuto modo di sentire un intervento che riguardava un aspetto molto delicato di tale questione: la malattia incurabile pediatrica.
Se la parola “inguaribile”, riferita alla malattia di un adulto, è difficile da accettare, quando riguarda un bambino è straziante. Eppure in Italia sono oltre 11000 bambini a dover affrontare il calvario di una malattia incurabile (1/3 delle quali di natura neoplastica, le altre di natura degenerativa o dismetabolica), e sentire le difficoltà dei genitori durante quella terribile esperienza fa capire quanto le istituzioni facciano davvero poco per sostenerli. Esistono genitori che imparano procedure mediche avanzate perché non c’è nessuno che lo possa fare a domicilio; esistono genitori perennemente angosciati perché se il loro bambino ha una crisi cardiaca durante la notte non c’è un medico di riferimento ma solo il pediatra di famiglia che ti lascia il suo cellulare pur non essendo obbligato a farlo; esistono genitori che fanno sforzi immani per far si che il loro bimbo abbia una vita normale nonostante tutto. Tutto questo, anche se straordinario, è inaccettabile.
Per un bimbo malato esiste il qui e ora, non ha la percezione che fra un anno non ci sarà più. Il bambino percepisce il dolore fisico, ma forse gli fa più male il non poter andare più a scuola o non poter più giocare con altri bambini. Un bambino in queste condizioni non vuole solamente non sentire più dolore, ma vuole non sentirsi emarginato dagli altri bambini per via della sua malattia, vuole poter continuare a studiare e giocare. Accanto a questi bisogni esistono le esigenze dei genitori: sostegno psicologico, assistenza medico-infermieristica a domicilio, strutture socio-assistenziali adatte a un bambino(spesso vengono mandati in una RSA per adulti perchè non ne esistono di pediatriche, assistenza qualificata a domicilio durante l’orario di lavoro. Sono evidenti a tutti i doveri delle istituzioni, doveri che non possono più procrastinare: assistenza medica, psicologica e sociale del fine vita pediatrico, sia in ospedale che nel territorio. In questo l’Università di Padova, con il suo Hospice pediatrico nel Dipartimento di Pediatria, sta facendo da apripista. Ma non basta.
La politica forse continuerà ad accapigliarsi sui principi e sui dogmi, ma di sicuro c’è che uno stato civile deve rendere dignitoso ogni istante di vita, anche l’ultimo, di un individuo. E ciò vale a maggior ragione per i più piccoli.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Maria Pina Cuccaru
Incontro pubblico
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