Tutti i post della categoria: Politica

Ospite di “Otto e mezzo”

postato il 29 Giugno 2011

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Manovra: governo in panne, serve altra coalizione

postato il 28 Giugno 2011

Sulla manovra la maggioranza è in panne, litiga, attacca Tremonti non sa che pesci prendere e cerca di scaricare il problema sull’opposizione. Ci saranno 40 miliardi da gestire, che sono sacrifici per gli italiani, e bisogna farlo con una coalizione alternativa, omogenea nelle scelte fondamentali per il Paese.

Pier Ferdinando

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Governo: Bersani liquida unica proposta per cambiare Paese

postato il 28 Giugno 2011

Alleanza con Vendola rischia di farci passare dalla padella alla brace

Mi spiace che Bersani liquidi con tanta superficialità l’unica proposta in grado di cambiare la situazione nel Paese, quella di un governo di responsabilità nazionale. Se poi ha tanta voglia di fare un’alleanza con Vendola e con chi dice che è giusto bloccare i cantieri della Tav e la Polizia, rischia di farci passare dalla padella alla brace, e cioè dalla padella Berlusconi alla brace di un esecutivo che riprenda la strada del governo Prodi: questo sarebbe sbagliato.

Pier Ferdinando

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Bloccare la Tav è tagliare fuori l’Italia

postato il 27 Giugno 2011

Chi governa non può tollerare manifestazioni violente contro la polizia

Governare significa assumersi la responsabilità di compiere anche scelte impopolari. Bloccare la Tav in Piemonte significherebbe tagliare fuori l’Italia dalle grandi reti infrastrutturali europee. Chi vuole governare non può in alcun modo tollerare manifestazioni violente contro la polizia per di più finalizzate ad ostacolare la realizzazione di opere pubbliche.

Pier Ferdinando

 

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Un governo per l’emergenza oppure è meglio votare

postato il 27 Giugno 2011

Il Paese rischia di morire di troppa demagogia

Pubblichiamo da “Il Messaggero” l’intervista a Pier Ferdinando Casini

di Claudio Sardo

«Non mi sono mai illuso che la doppia sconfitta elettorale inducesse Berlusconi alle dimissioni. Finché il pallottoliere di Montecitorio gli darà la maggioranza, proverà a resistere. Ma ciò aggrava le condizioni dell’Italia: questo governo, paralizzato dai contrasti, naviga a vista e non è più in grado di produrre le decisioni che servono al Paese». Pier Ferdinando Casini, leader Udc, risponde così all’appello lanciato ieri dal premier alle opposizioni. «Con tutto il rispetto per Berlusconi, noi abbiamo sempre dimostrato senso di responsabilità. E quando si è trattato di questioni di interesse nazionale, invece che di leggi ad personam o di baggianate proposte dalla Lega come il trasferimento dei ministeri, non è mai mancato il nostro apporto. Ma ora il premier non può cavarsela con la propaganda: o si va alle elezioni anticipate o si forma un governo di responsabilità nazionale. Qualunque altra soluzione non è all’altezza dei problemi. Piuttosto che galleggiare, o continuare con le polemiche come quelle di oggi tra Crosetto e Tremonti, meglio votare subito. Se invece, dopo tre anni persi, si volesse davvero dare un significato positivo alla legislatura, allora non c’è altra strada che un governo di ampie convergenze per realizzare le riforme economiche e istituzionali più urgenti».

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Pronti a collaborare a provvedimento sulle intercettazioni se serio

postato il 25 Giugno 2011

Inaccettabile impedire alla magistratura di intercettare

L’Udc è pronta a collaborare a un provvedimento sulle intercettazioni solo se si tratta si qualcosa di serio fatto per evitare abusi e divulgazione di cose private.
Ma se si vuole impedire alla magistratura di intercettare, questo è inaccettabile e da noi non arriverà nessuna collaborazione.

Pier Ferdinando

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Fare ora la riforma del fisco è da irresponsabili

postato il 23 Giugno 2011

Siamo seri. La riforma fiscale piace a tutti ma in questo momento non è possibile e bisogna continuare con una politica di rigore e su questo maggioranza e opposizione non devono dividersi perché bisogna pensare alla solidità italiana, evitiamo cattivi esempi come quello della Grecia. Mi auguro che nel governo prevalga la ragionevolezza e si eviti così di scassare le finanze dello Stato. Mi auguro che la maggioranza non stressi oltre misura il ministro dell’Economia. Fare una riforma fiscale è da irresponsabili, è una bella aspirazione ma non ci sono le condizioni.

Pier Ferdinando

 

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Di Pietro, l’alleato che non ti aspetti.

postato il 23 Giugno 2011

Silvio Berlusconi ha un nuovo alleato. Non stiamo parlando dell’ennesimo parlamentare che, colto da irrefrenabile crisi responsabile, corre in soccorso di un governo agonizzante, ma addirittura dell’antagonista numero uno del Cavaliere, Antonio Di Pietro che in questi giorni si è esibito in una incredibile metamorfosi che lo ha portato a tu per tu con colui che fino a qualche mese fa era un dittatore, Nerone, il diavolo in persona. Tonino ha smesso gli abiti del grande inquisitore per indossare quelli più morigerati del politico esperto, del grande stratega. Ma cosa in realtà ha determinato la grande svolta di Di Pietro? Che strategia sta seguendo l’ex pm di mani pulite? Di Pietro  ha intuito che alla sua sinistra piccoli inquisitori crescono, e che il vate Grillo e il savonaroliano Vendola sono capaci di sottrarre alla sua Idv il ruolo principe di forza antiberlusconiana, in più un redivivo Pd sta tentando di intestarsi gli ultimi successi elettorali e referendari, riprendendo la vecchia strategia veltroniana di inglobare il partito dipietrista.

Ma Tonino non vuole farsi mettere all’angolo e così, forte del successo del ritrovato De Magistris e della paternità della vittoria referendaria, ieri invece di sparare bordate sul governo ha rivolto la sua potenza di fuoco contro Pier Luigi Bersani. La scena è stata surreale: Bersani, che non si aspettava il colpo di coda dipietrista,  sembrava l’Alberto Sordi di “Tutti a Casa” che interpretava un ufficiale italiano sconvolto dagli eventi dell’8 settembre 1943 che al telefono col comando esclamava: “qui succede una cosa incredibile i tedeschi si sono alleati con gli americani!”. Di Pietro non si è alleato con Berlusconi, ma quella richiesta di un programma alternativo, di un tavolo delle opposizioni, ha tramortito il Pd che pensava di suonare la carica, invece si ritrova ancora una volta stretto tra i suoi presunti alleati che più che a progettare l’alternativa a Berlusconi pensano a come cannibalizzare il Pd e strappargli la guida dell’opposizione. Le ultime amministrative sono state in questo senso una piccola prova generale.

La strategia di Di Pietro sembra però più ampia e non esclude, come nota Stefano Folli su il Sole 24 ore, l’ipotesi di riprendersi alla caduta di Berlusconi quella originaria posizione di destra. La patata bollente ora passa al Pd che deve capire se il “nuovo” Di Pietro può essere un buon compagno di strada per preparare l’alternativa a Berlusconi, o se Tonino può essere solo il carnefice del Pd, che con le sue ultime mosse ha lanciato una pesante opa sulla guida dell’opposizione. Intanto il Cavaliere prende fiato e prova a fare ciò che non gli riuscì nel 1995: uscire dalle secche grazie a Tonino.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

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Non avete ben governato, avete galleggiato

postato il 22 Giugno 2011

Tre anni di chiacchiere e promesse

Oggi 500 mila studenti iniziano gli esami di maturità, ma il presidente del Consiglio si è presentato alla Camera con un discorso da primo giorno di scuola. Se Bossi dice che aspetta i fatti dopo le parole figuriamoci cosa potremmo dire noi.
Sono stati tre anni di promesse e chiacchiere. I tagli lineari del governo hanno consentito di mantenere i conti pubblici sotto un parziale controllo, ma sono il segno di una mancanza di regia politica. Il piano per il Sud è una chimera, le liberalizzazioni sono ferme, il Paese continua a non crescere e il debito ad aumentare. Si è affrontata la crisi con i tagli lineari, segno della mancanza di una regia politica rinunciando a colpire gli sprechi. Le piroette della maggioranza sulla Libia sono state emblema di mancanza di serietà.
Voi non avete ben governato, avete galleggiato, alimentando quei conflitti istituzionali che oggi il presidente del Consiglio, fiutando l’aria, ha prudentemente riposto nel cassetto.
Avete la maggioranza, ma non c’è il governo, ed è una sciagura affrontare le intemperie della crisi senza un governo.
La nostra richiesta di un passo indietro non è quella di un suicidio politico, ma è l’unica via di salvezza per il Paese.

Pier Ferdinando [Continua a leggere]

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Verifica parlamentare, un film già visto

postato il 22 Giugno 2011

Tra ieri è oggi è andato in onda un film già visto, un Berlusconi stanco ed incolore, privo anche della consueta verve, ha illustrato alle Camere un programma che non è stato attuato e che non lo sarà. Berlusconi sembrava quasi non parlare ai parlamentari ma a se stesso, nel vano tentativo di consolarsi e di auto convincersi che la maggioranza c’è e che lui solo è in grado di governare questo Paese. Un discorso grottesco, come ha sottolineato Mauro Libè (Udc), lontano dalla realtà, degno dell’orchestra del Titanic che continuava a suonare mentre il Transatlantico colava a picco. Fuori dal Palazzo la piazza freme, la realtà chiede conto a questo governo irreale e iperuranico, mentre la Lega stringe i denti, sbuffa e aspetta i fatti. Al momento gli unici fatti visti dalla Lega sono gli odg delle opposizioni contro il trasferimento al Nord dei ministeri, tutti clamorosamente passati malgrado la “solida maggioranza”. Calderoli e Bossi continuano ad aspettare con fiducia, il trasloco dal ministero potrebbe sempre esserci, ma solo dei loro effetti personali.

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