Diventare un partito di governo senza il quale in Italia non si riesce a governare. Questa è la nostra sfida. Un partito protagonista del cambiamento futuro. Ma la premessa, soprattutto dopo l’esito elettorale, è chiarire che non saremo e faremo mai le crocerossine di fronte alle aperture del Pdl o del Pd. Non dobbiamo scegliere, perché abbiamo già scelto l’Italia e gli Italiani. Rispondere a queste avances significherebbe buttare via tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi. [Continua a leggere]
“Non dobbiamo scegliere, perché abbiamo già scelto l’Italia e gli Italiani”.
Il leader Udc, dopo l’esito del voto alle amministrative, traccia la linea del partito centrista sulle future alleanze: ‘ci schieriamo scegliendo una sola idea, una sola bussola: il buon governo per i cittadini’. [Continua a leggere]
Lorenzo Cesa ha la solidarietà senza riserve mia e di tutto l’Udc. Abbiamo ben chiari la logica e il disegno del quotidiano “Il Giornale”. Capiamo bene come si cerchi di fare di tutta l’erba un fascio, di omologare stili di vita, frequentazioni e abitudini tra loro molto diverse. Non siamo ingenui e se qualcuno pensa di intimorire l’Udc ancora una volta non ha capito nulla. Abbiamo avuto un atteggiamento rispettoso in tutte queste settimane verso le persone e le loro famiglie.
Non lo cambieremo, perché non siamo soliti trafficare nella melma e non vogliamo abituarci a una politica così sporca.
Noi dialoghiamo con tutti e non ci impegniamo con nessuno, perché non siamo subalterni a nessuno. Non rientriamo negli schemi di Pdl e Pd che non parlano dei problemi degli italiani.
Quella di andare da soli è una scelta sistemica che richiede tempi lunghi. E’ chiaro che Pd e Pdl compiranno aperture nei nostri confronti ma, come si dice, “la sventurata rispose”, e noi non saremo la sventurata.
Non li vedete già i sintomi di un esaurimento di questo corso politico? Lo scontro è tra il presidente del Consiglio ed una escort: questo è il livello dello scontro di oggi. Pdl e Pd non parlano più dei problemi degli italiani, ma l’Udc non fa parte di questo schema.
Il Partito Democratico, dopo aver perso, si avviluppa in una autocoscienza collettiva e nello scontro che c’è da vent’anni tra Veltroni e D’Alema.
L’attacco del Presidente del Consiglio alla stampa è un grosso errore, politico e istituzionale. Ragioniamo in astratto: Berlusconi potrebbe anche avere tutte le ragioni del mondo, ma nulla può giustificare l’invito agli inserzionisti pubblicitari a boicottare i giornali. Le aziende editoriali sono una ricchezza per l’industria del nostro Paese: danno lavoro a migliaia di persone, concorrono al pluralismo dell’informazione al nostro sistema di libertà.
Se si consente al Presidente del Consiglio una deriva di questo tipo, il Paese è avviato su una brutta china.
«Per il premier Lega e scandali sono un cappio», di Barbara Fiammeri
C’è chi sostiene che il presunto complotto, ribattezzato «la scossa», ai danni di Silvio Berlusconi sarebbe stato ordito da Massimo D’Alema per portare a Palazzo Chigi Pierferdinando Casini. Il leader dell’Udc da buon doroteo resta saldamente ancorato con i piedi a terra: «Non mi sembra che Palazzo Chigi sia vacante…». Casini sorride, preferisce intrattenersi sui risultati di questa tornata elettorale, che per i centristi e stata decisamente positiva. E guarda avanti: «Ci sono le condizioni per avviare una fase politica nuova ma non bisogna avere fretta, serve il tempo per far maturare alcune riflessioni sia dentro il Pdl che dentro il Pd». [Continua a leggere]
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Il ministro degli Esteri Franco Frattini dica questa settimana in Parlamento cosa il governo italiano intende fare rispetto a quanto succede in Iran: sarebbe il modo migliore per onorare chi soffre in nome di princìpi a noi cari come quelli della libertà e della democrazia.
Pier Ferdinando
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La rete ha rotto il silenzio del regime
Penso con affetto e solidarietà al popolo iraniano, a quanti nelle strade di Teheran sfidano la forza di un regime che mai come oggi si dimostra debole. La potenza della rete ha violato il silenzio che il potere iraniano vuole imporre. L’Occidente non può essere equidistante ma deve scegliere.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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