Tutti i post della categoria: Politica

Basta sceneggiate, Berlusconi vada avanti

postato il 9 Settembre 2010

Tante aziende non riaprono, tante famiglie stanno scivolando nella povertà, tanti giovani sono disoccupati. E Berlusconi cosa fa? Ha vinto con 100 deputati di vantaggio e dopo due anni è nella condizione del governo Prodi. Certo questo vuol dire che qualcosa non va. Ma le elezioni non sono la soluzione anzi, aggraverebbero il male.
Chi ha vinto ha il dovere di governare, vada avanti e finiamola con questa sceneggiata tra il premier e Fini. E non assecondiamo le bizze di Bossi, che vuole solo guadagnare voti in più senza curarsi del Paese.

Pier Ferdinando

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Perché, alla faccia di Di Pietro, continueremo ad essere al servizio del Paese

postato il 8 Settembre 2010

Run baby, run baby run di Guiba6Il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro appare oggi particolarmente nervoso, stretto come è tra Partito Democratico e Grillini. Accusa Pier Ferdinando Casini e l’UDC di non avere coerenza e programma, affermando perciò che non esistono ragioni per la sua esistenza.

È difficile prendere lezioni di coerenza da chi ha fatto (in molti casi anche bene) il proprio lavoro di pubblico ministero nell’epoca di Tangentopoli e poi è entrato direttamente in politica gettando una prima frattura evidente nella divisione tra politica e giustizia.

Per quanto riguarda l’esistenza dell’Unione di Centro, è doveroso ricordare a Di Pietro che questa è presente in Parlamento dal 2008 per volontà di milioni di elettori che, contrariamente a quanto pensa Di Pietro, ne hanno riconosciuto il programma e apprezzato la coerenza.

Ricordiamo che l’UDC è stata l’unica forza che si è presentata da sola, e che da sola, ha superato la soglia dello sbarramento del sistema elettorale.

Non si può dire la stessa cosa per l’Italia dei Valori, che si trova sì in Parlamento per i tanti voti che ha preso, complice però una scelta miope e suicida di Walter Veltroni, che le ha regalato voti e la possibilità di fare l’opposizione dell’opposizione. Abbia il coraggio Di Pietro la prossima volta di presentarsi da solo e, come l’UDC, vada in Parlamento soltanto grazie al voto dei cittadini e non grazie ad accordi un po’ furbeschi ed impegni, dimenticati il giorno dopo (non si era impegnato a fare gruppo unico in Parlamento con il Partito Democratico?)

Coerenti con il programma e il mandato degli elettori l’Unione di Centro in questi due anni ha fatto opposizione repubblicana e moderata e, in tempi non sospettabili, ha avanzato a Berlusconi e al Paese intero il bisogno di un governo di responsabilità nazionale, che avesse la forza di fare le riforme e prendere provvedimenti impopolari di fronte ad una crisi come quella che stiamo vivendo.

Tutto questo comprensibilmente dà noia a quelle forze irresponsabili e populiste del Paese, come Lega e Di Pietro, che proprio in tali periodi di crisi e di crescente anti-politica trovano terreno fertile. Queste forze sono egoiste e, ancora di più di Berlusconi, fanno politica rincorrendo sondaggi e la pancia dell’elettorato. È la crescita di queste forze e i loro ricatti che hanno portato l’Unione di Centro a denunciare il bipolarismo fallimentare e muscoloso di questi anni, così come oggi queste due forze rappresentano un ostacolo insormontabile per eventuali alleanze, da costruire nell’interesse del paese. Non si preoccupino né Di Pietro, né Bossi: è l’Unione di Centro a non volere alleanze con loro, perché sarebbero pericolose per la nostra Nazione.

E piaccia o non piaccia a Di Pietro, l’Unione di Centro continuerà a portare avanti un modo di fare politica coerente con la tradizione del cattolicesimo democratico, del liberalismo e del riformismo; e per queste ragioni sopravviverà anche in futuro, magari cambiando simbolo e nome, ma lasciando inalterati i valori e il modo di proporli. Come molti altri partiti che si basano su valori saldi.

E l’Italia dei Valori di Antonio di Pietro invece che ha molte ragioni di esistere oggi in questo clima da guerra civile della nostra politica; ne avrà molte meno quando non ci sarà più questo clima avvelenato e il nemico Berlusconi, visto che il giustizialismo e l’anti-berlusconismo sono il principale e forse unico punto programmatico per cui attragga voti.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Carlo Lazzeroni

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Chianciano, vi aspetto!

postato il 8 Settembre 2010

Il primo “Laboratorio delle idee” è alle porte. Sarà un’occasione di confronto in nome di una responsabilità nazionale che  deve continuare a contraddistinguere la nostra azione politica.

Parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, giuristi, imprenditori, politici. Ma mi auguro che i veri protagonisti di Chianciano siate voi partecipanti.

Il programma sarà davvero ricchissimo. Sabato mattina  un appuntamento a cui tengo molto, l’incontro aperto EstremoCentroCamp “Per una politica migliore anche attraverso il contributo dei media digitali” (al quale è già possibile iscriversi). La rete ha in sé un enorme valore di libertà, accorcia le distanze, sempre, anche in politica. Per questo ho voluto arricchire il nostro laboratorio con un momento di dialogo fra blogger, parlamentari Udc e tutti coloro che ci seguono in rete.

Collegandovi al mio blog potrete aggiornarvi minuto per minuto sugli eventi di Chianciano: una diretta video permetterà di seguire, da venerdì a domenica, tutti i lavori, mentre la redazione proporrà nuovi post e video interviste, oltre ad un servizio di live-twitting.

Il Partito della Nazione lo costruiamo assieme. Vi aspetto!

Pier Ferdinando

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In videochat con La Stampa.it

postato il 6 Settembre 2010

Intervistato da Marco Castelnuovo, giornalista de La Stampa, Pier Ferdinando Casini ha spiegato che il bipolarismo «oggi in Italia è servito a rafforzare Di Pietro da un lato e la Lega dall’altro, che ormai ha la golden share del governo. Questo bipolarismo non mi piace e non serve all’Italia».
Il leader dell’Udc si è poi detto favorevole al sistema tedesco e sul Pd ha dichiarato: «Deve assolutamente risolvere il tema del rapporto con Di Pietro, i grillini e la componente estremista. Quelli che hanno impedito a Dell’Utri di parlare sono gli stessi che impediscono di parlare al presidente del Senato. Mi aspetto dal Pd che mi dica se le Marche sono un modello, se scaricare la sinistra estrema sia un’ipotesi casuale, un incidente di percorso, o il frutto di una scelta politica». [Continua a leggere]

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Contro la criminalità serve uno spirito unitario

postato il 6 Settembre 2010

Uno stato come il nostro non puo’ consentirsi un tasso di criminalità così alto in regioni come la Campania, la Calabria e la Sicilia.
Non c’è futuro nel Paese se il condizionamento criminale è così forte, e non potremo mai avere la possibilità di ricreare uno spirito unitario tra Nord e Sud se nel Mezzogiorno questa battaglia si perde. E’ una battaglia che bisogna condurre tutti assieme, perché il nemico è comune.

Pier Ferdinando

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Casini: «Maggioranza al capolinea. Gianfranco mi copia tardi»

postato il 6 Settembre 2010

Pubblichiamo da Il Corriere della Sera l’intervista a Pier Ferdinando  Casini di Monica Guerzoni

«Gianfranco? Dovrei denunciarlo per plagio…».

Vuoi dire che Fini l’ha copiata, presidente Casini?
«Insomma, dalle quote latte alla vicenda Gheddafi, dalla necessità di cambiare la legge elettorale al quoziente familiare, ha detto cose che noi sosteniamo da anni».

Il Pdl una Forza Italia allargata.
«Noi lo dicemmo due anni fa, quando lui saliva sul predellino. Eppure Berlusconi lo conosciamo bene, è simpatico e avvolgente, ma è anche prevedibile. Perché Fini ci ha fatto un partito insieme?».

E adesso, che succede?
«Probabilmente il premier si sente vittima di chissà quale tradimento. Lui, che ha una idea proprietaria del partito, si chiederà perché Fini si comporti così, dopo che lui lo ha fatto presidente della Camera». [Continua a leggere]

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Bene Fini, premier capisca che si è chiusa una fase

postato il 5 Settembre 2010

Al Paese serve fase di responsabilità ampia

L’unica questione di vero dissenso con Fini è che noi già due anni fa dicevamo che il Pdl sarebbe stata un Forza Italia allargata. Allora lui aderì a quel progetto e salì sul predellino. Oggi lo dice anche lui e fa un’analisi in gran parte condivisibile: chiede il quoziente famigliare, una legge elettorale che restituisca la scelta agli elettori, un federalismo equilibrato e pone la questione, dopo la visita di Gheddafi, di un’idea di mortificazione della politica estera.
E’ inoltre importante che tenga fede al patto di legislatura mettendo al riparo da ogni ipotesi avventata di elezioni anticipate.
Ora Berlusconi vada in Parlamento per dire che una fase si e’ chiusa e faccia appello anche alle opposizioni per una responsabilita’ ampia necessaria al Paese: nell’opposizione non sono tutti ‘sfascisti’ e la situazione italiana resta drammatica.

Pier Ferdinando

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Voto, le condizioni di Casini: “Con il Pd ma senza Di Pietro”

postato il 4 Settembre 2010

Pubblichiamo da ‘La Repubblica’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Annalisa Cuzzocrea

No al nuovo Ulivo, ma se Bersani tiene fuori Italia dei valori e sinistra radicale di un’alleanza col Pd si può parlare. No al processo breve, ma un salvacondotto può ancora essere trovato. No a chi vuole entrare in politica senza sporcarsi le mani: se Luca di Montezemolo vuole correre, non pensi di farlo solo a vittoria assicurata.
Pier Ferdinando Casini – nel videoforum di Repubblica Tv – spiega che sulla legge elettorale metterebbe d’accordo D’Alema e Veltroni con il “provincellum”, un proporzionale con i collegi uninominali e lo sbarramento al cinque per cento.
Prima di avventurarsi con le ipotesi aperte dalla crisi politica, però, il leader dell’Udc risponde alle molte domande degli spettatori partendo dall’economia, dai precari della scuola in piazza, dalle migliaia di famiglie che erano ceto medio e stanno cadendo in povertà.

Il presidente della Repubblica ha richiamato l’attenzione sulla lunga vacatio al ministero dello Sviluppo. E’ vero che Berlusconi le ha offerto quel posto per tentare di ricucire con l’Udc?
«Se lo avesse fatto, non lo direi. E comunque, l’Udc non fa la politica dell’aggiungi un posto a tavola. Il problema però non è solo quello della poltrona vuota allo Sviluppo economico. Laverita è che prima ancora di restare senza ministro quel dicastero è stato spolpato. Un ministro non può essere mago Merlino. Si guardino i precari della scuola in piazza: il ministro Gelmini può anche dire che sono stati strumentalizzati, e di aver ereditato quelproblema. Ma ora il problema c’è: sono persone che lavorano da 15-20 anni nella scuola, magari con figli. Tremonti non può lasciar sola la Gelmini su questo, e deve pensare in un`ottica sociale, non aritmetica». [Continua a leggere]

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In videochat con Repubblica Tv

postato il 3 Settembre 2010


“Berlusconi dica con chiarezza agli italiani la sua visione, ma eviti di affossare definitivamente il sistema giudiziario per liberarsi dei processi che lo riguardano”. A chiederlo è stato Pier Ferdinando Casini, intervistato da Repubblica Tv sul processo breve. “Ci sono questioni enormi che rischiano di andare al macero se si fanno questi provvedimenti – ha sottolineato – da Parmalat a Thyssen, e io non me la sento”.
Sui 5 punti, “è chiaro che noi non voteremo la fiducia al governo – ha spiegato Casini – Siamo pronti a dare qualche consiglio se Berlusconi lo vuole ascoltare: questa e’ la nostra opposizione repubblicana”.
Nell’intervista il leader Udc ha poi affrontato il tema del cosiddetto terzo polo: “Se dovessimo scegliere alle prossime elezioni lo faremmo”, ha detto. Ha poi parlato della legge elettorale: “Credo che le idee di D’Alema e Veltroni possano essere conciliate, penso che si potrebbero conciliare con il provincellum”.
Sulla possibilità di un’alleanza con il centrosinistra ha chiarito: “A me non interessa l’Ulivo, vecchio o nuovo, ma sono un interlocutore, perché sono una forza d’opposizione, e se devo imbarcarmi in un’alleanza che sia la riproposizione del governo Prodi, dico no grazie”.
Casini ha inoltre affrontato il tema dei precari della scuola: “Questo governo deve risolverlo non in una logica aritmetica. La politica dei tagli lineari fin qui attuata dal governo è dannosa e iniqua, e il ministro Tremonti non puo’ lasciare sola la Gelmini su questo punto”.

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Il processo breve è un’indecenza

postato il 2 Settembre 2010

Il tema sociale è la priorità per il Paese

Il tema sociale è la priorità per il Paese.  Dico alla maggioranza e a Berlusconi:  togliete di mezzo questo processo breve perché non ha nulla di credibile, non e’ una cosa che si possa fare, e’ un’indecenza.
Oggi il tema sociale, e in particolare quello dell’occupazione, è la priorità più sentita.
Noi chiediamo che ci sia un impegno forte per le imprese, le industrie e il lavoro degli italiani.
E’ singolare che davanti a una crisi che colpisce il mondo del lavoro e le imprese italiane, ci sia l’incapacità da parte del governo di nominare il ministro dello Sviluppo economico.

Pier Ferdinando

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