Alemanno e Bossi che mangiano fuori dal Parlamento? Una cosa di pessimo gusto. Piazza Montecitorio non è un luogo per banchetti. Potevano andare in trattoria o a casa del sindaco.
Mi auguro che sulla possibilità di modificare la legge elettorale ci sia una convergenza ampia, non solo dell’opposizione ma anche del Pdl e della Lega perché è inaccettabile che cinque persone designino mille parlamentari e che, chi alle urne ha il 30%, prenda il 51% dei seggi.
Chi parla di ribaltoni dice cavolate: i ribaltoni non c’entrano niente con la necessità di rifare una legge elettorale più seria e più trasparente che dia finalmente lo scettro ai cittadini.
A nome dei parlamentari dell’UDC esprimo piena solidarietà al Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Pignatone che, con il suo lavoro, ha concretamente dimostrato di contrastare sul territorio lo strapotere della ‘Ndrangheta.
Non è un caso che oggi questo magistrato sia oggetto di minacce sempre più dure: a lui e ai magistrati come lui lo Stato deve fornire mezzi, uomini e strutture per rendere efficace la lotta alla criminalità che rende i calabresi sempre più sgomenti.
Pubblichiamo da ‘Repubblica’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Giovanna Casadio
«Con queste affermazione altro che riforma! Non ci sono i presupposti, si affossa tutto. Qui siamo sempre all’anno zero. Non si vuole fare la riforma della giustizia ma si persegue la contrapposizione tra politica e magistratura a 360 gradi. L’attacco di Berlusconi è demenziale». Pier Ferdinando Casini è scettico sul futuro delle riforme e sulla tenuta del governo.
Eppure Berlusconi sostiene che la riforma della giustizia è la priorità? «Un po’ come le affermazioni di grande impegno sulla bioetica vengono contraddette da una barzelletta con bestemmia incorporata, allo stesso modo una riforma della giustizia impegnativa, complessiva, partendo da terni come la separazione delle carriere – questioni complicate su cui noi siamo disponibili al dialogo e al confronto – si azzera e affossa in questo modo. È chiaro che occorre un minimo di rispetto reciproco per imbarcarsi in una operazione tanto grande. Gli insulti contraddicono ogni serietà di proposito». [Continua a leggere]
L’attacco di Berlusconi alla magistratura è demenziale. Se si vuole fare una riforma seria della giustizia non si puo’ partire insultando i magistrati. Ancora una volta il premier rischia di andare fuori strada, mentre il tema della riforma della giustizia è importante, forse ineludibile.
Dovremmo discutere con pacatezza, anche sulla separazione delle carriere. Dovremmo accogliere l’invito del capo dello Stato a garantire un rapporto più equilibrato tra le istituzioni del Paese.
La saggezza di Napolitano è infinita, ma si scontra con l’ottusità di chi pensa di ottenere qualche vantaggio dall’inasprimento continuo dei toni verbali e dello scontro, anche morale.
L’accanimento con cui si sono condotte alcune campagne, pronte anche a investire gli affetti più intimi delle persone, non è certo la premessa per un Paese normale e una buona politica.
Sia Prodi che Berlusconi in difficoltà dopo 2 soli anni
Prodi dopo due anni è andato a casa. Berlusconi con 100 parlamentari di maggioranza dopo due anni ci spiega che è il più bravo del mondo ma oggi, anche lui, rischia di andare a casa.
Ma a questi signori non viene in mente che prima di andare a casa forse bisogna cambiare qualcosa perché è il sistema che non regge più?
Signor Presidente, questa giornata segna l’epilogo di una stagione caratterizzata dall’odio, dai ricatti, dai dossier, da troppi rancori verso istituzioni e verso uomini colpiti anche nei loro affetti più intimi. Una stagione triste, che speriamo si chiuda oggi, perché ha disgustato gli italiani, alle prese con problemi più seri: disoccupazione, aziende che non riaprono, rifiuti che ricompaiono nelle strade, alluvionati siciliani o terremotati abruzzesi ancora nel dramma, famiglie che vedono assottigliarsi le riserve dei loro risparmi.
Noi continuiamo per la nostra strada, che è quella dell’opposizione repubblicana, che coincide con la strada della responsabilità, che nulla ha a che fare con le strade del trasformismo che a nostro parere sono il cancro della vita democratica. [Continua a leggere]
Cita cose condivisibili ma che non sono state fatte
Quello di Berlusconi è stato un discorso pieno di buoni sentimenti e di propositi, da primo giorno di scuola.
Peccato che sono passati 18 anni. Se lo avesse fatto nel ’94 sarebbe stato più credibile, nel senso che la maggior parte delle cose che ha detto, in realtà, non sono state fatte e gli obiettivi che si è proposto, molti dei quali condivisibili, non sono stati raggiunti. Sono solo parole.
Sono emblematici i casi della Salerno-Reggio Calabria e della Statale ionica che lui ha citato come esempio del ‘buon governo’. Proprio stamattina, in Commissione, sono stati tagliati quei fondi. Almeno si informasse.
Pier Ferdinando
Di fronte ad una compravendita squallida e indegna di parlamentari, é giusto porre la fiducia sul discorso che Berlusconi farà domani alla Camera. E’ arrivato il momento di un atto di trasparenza, ciascuno deve assumersi la responsabilità davanti al Paese di dire se è coerente con gli impegni presi, con chi lo ha mandato in Parlamento o se ha cambiato opinione.
Se Berlusconi annuncia ddl che condividiamo siamo pronti ad aiutarlo Non siamo all’anno zero, il Presidente del Consiglio non può venire domani a fare il discorso che avrebbe fatto due anni fa. Deve fare un discorso che si colloca nel terzo anno della legislatura. Per cui, se c’e’ la fiducia votiamo no, se c’e’ un giudizio da dare su questi due primi anni, daremo un giudizio negativo.
Se, invece, Berlusconi spiegherà che vorrà fare delle cose che condividiamo, ad esempio il quoziente familiare, diremo ‘bravo, realizzale’, presenta dei ddl e noi ti aiuteremo.
La nostra è un’opposizione repubblicana molto chiara e non e’ cambiata di una virgola dall’inizio di questa legislatura.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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