postato il 25 Ottobre 2010
Se domani si votasse, noi andremmo da soli

Se in questo nostro Paese non mettiamo insieme, prima o poi, le forze responsabili non riusciremo ad affrontare in modo concreto, con provvedimenti anche impopolari, le tante emergenze. La paura e lo sguardo costante puntato verso le elezioni non portano a nulla. Se il premier e Bossi in modo irresponsabile, al cospetto di una situazione di grave crisi economica e finanziaria internazionale, decideranno di sciogliere le Camere, le altre forze presenti in Parlamento non faranno le belle statuine ma si prenderanno la responsabilità di governare questo Paese.
E se domani si votasse noi andremmo da soli, non abbiamo intenzione di allearci con il Pdl o con il Pd. Li avevamo avvertiti che il bipartitismo e il bipolarismo avrebbero consegnato il Paese nelle mani di Bossi da un lato e di Di Pietro dall’altro. Non esiste proprio un’alleanza con due partiti perdenti.
Pier Ferdinando
postato il 24 Ottobre 2010
In un momento di crisi come questa non si puo’ parlare con tanta superficialità di tassazione delle rendite finanziarie, perché va capito e individuato bene cosa tassare. E’ giusto tassare le speculazioni finanziarie, assolutamente sbagliato colpire i risparmi degli italiani.
Bisogna mettere al riparo i risparmiatori, i bot, i cct, le tante migliaia di cittadini di ceto medio che in questo Paese investono per risparmiare.
Al contrario, è giusto colpire i grandi speculatori che fanno mordi e fuggi nella finanza.
Pier Ferdinando
postato il 24 Ottobre 2010
Gli spot non risolvono i problemi, li lasciano sul tavolo come si è visto con i rifiuti a Napoli. Detto questo, calma. Non è possibile che il tema dei rifiuti diventi l’ennesimo argomento per battibeccare destra e sinistra alle spalle dei cittadini infuriati, che non ce la fanno più ad andare avanti.
Sinistra e destra che governano Comune di Napoli, Regione e Provincia, si mettano assieme almeno una volta per risolvere un problema, perché in Campania il discredito ricade sulla politica tutta.
Pier Ferdinando
postato il 24 Ottobre 2010
Il ministro Sacconi ha detto che per l’Italia esiste il rischio di trovarsi di fronte a una crisi come quella greca se dovesse insediarsi un governo tecnico.
Ha ragione Sacconi, ma il suo discorso va ribaltato: rischiamo di fare la fine della Grecia se Bossi imporrà a Berlusconi di sciogliere le Camere, perché allora vorrà dire che l’irresponsabilità prevale. Questo però non certamente per colpa di chi, come noi, è coerente con gli impegni assunti con gli elettori.
In caso di un autoribaltone, per evitare pesanti conseguenze sull’economia del Paese, abbiamo il dovere di assicurare un governo al Paese, non solo per fare la legge elettorale ma per affrontare anche i temi economici e finanziari.
Pier Ferdinando
postato il 23 Ottobre 2010
A Bologna ho dato una mano a ripulire alcuni muri imbrattati dai graffiti perché è importante, prima ancora di chiederci cosa possono fare il Comune, la Regione e la Provincia, cominciare da noi a darci una mano.
Questa iniziativa del Resto del Carlino e del Comune ha un grande valore simbolico, perché dimostra che i cittadini possono in prima persona contribuire a tenere pulita la propria città. Basta un po’ di senso civico!
Pier Ferdinando
postato il 23 Ottobre 2010
Mi sembra giusta l’idea del presidente del Consiglio di ritirare il Lodo Alfano. Se fosse vera questa intenzione, credo che si tratterebbe di un contributo serio per rendere più sereno il clima, anche nel rapporto tra potere giudiziario e legislatore.
Se così non fosse e se la maggioranza continuasse sulla strada dell’approvazione del Lodo Alfano, riterremmo comunque fondamentale accogliere i rilievi del Capo dello Stato, perché la figura istituzionale del presidente della Repubblica esce sminuita, in qualche modo indebolita, con l’approvazione di questo testo del lodo.
Se la maggioranza intende continuare è necessario quindi cambiare il testo della legge.
Pier Ferdinando
postato il 22 Ottobre 2010
Mi auguro che Berlusconi arrivi fino alla fine della legislatura, perché credo nella democrazia e a lui è stato dato il mandato dagli elettori. Ma se getta la spugna, ad un autoribaltone della maggioranza si risponde dando vita a un governo politico del nostro Paese, con chi vorrà partecipare, a partire da esponenti del Pdl che vi assicuro saranno tanti.
Se si va alle elezioni oggi vuol dire che qualcuno ha gettato la spugna, in un momento di disastrosa crisi interna, solo per averne un vantaggio. Noi dobbiamo assumerci quindi la responsabilità di governare il Paese, avendo l’obiettivo non solo della legge elettorale, ma di portare avanti questioni fondamentali che riguardano il lavoro e le finanze.
Pier Ferdinando
postato il 22 Ottobre 2010
Serve un centro moderato e una sinistra democratica
Siamo invalicabili, senza di noi un governo al Paese non si può dare.
Credo alla democrazia dell’alternanza e credo che servano una sinistra democratica e un centro moderato, che non amplifichi la xenofobia e il razzismo ma che li governi come fa la Merkel in Germania.
Pier Ferdinando
postato il 20 Ottobre 2010

Ospite del programma di approfondimento ’28 Minuti’ condotto da Barbara Palombelli su Radio2, Pier Ferdinando Casini affronta i principali temi di attualità politica: dal Lodo Alfano, alla manifestazione della Fiom di sabato scorso, dalla privatizzazione della Rai, all’eventuale discesa in campo dell’ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, fino al progetto di trasformazione dell’Udc in un partito più grande.
postato il 20 Ottobre 2010
Lo scudo retroattivo approvato ieri dalla commissione del Senato non ci piace per nulla, è un errore anche politico. Però si tratta di un’anomalia italiana, per cui realisticamente bisogna prendere atto che la soluzione del Lodo Alfano comportava quasi inevitabilmente questa fattispecie giuridica.
Tuttavia, la nostra astensione è il tentativo di lanciare un ponte tra maggioranza e opposizione per evitare che questa dissennata delegittimazione giudiziaria reciproca continui.
Mi auguro che il Lodo Alfano serva a rendere più sereno il clima politico: dei segnali ci sono stati, l’elezione di Vietti al Csm col voto unanime di togati e di uomini politici di destra e di sinistra, l’elezione di Bongiorno. C’è qualche segnale che anche sulla giustizia si può seguire un’altra strada, una strada di ragionevolezza, di responsabilità e di dialogo reciproco.
Pier Ferdinando