Sarebbe giusto che questo governo si dimettesse, perché così non si può andare avanti.
Se il presidente del Consiglio vuole tirare a campare con un governo che non ha nemmeno più la fiducia di una sua componente è un suo problema. Ma questo suo problema sta diventando sempre più anche un problema degli italiani.
Non serve un governo che governicchia, servirebbe invece un governo di responsabilità nazionale, che mettesse insieme persone che vogliono risolvere i problemi del Paese.
Basta con la sindrome dell’autosufficienza, l’Italia va a rotoli
Noi rispettiamo le forze politiche di maggioranza, di opposizione, interloquiamo con tutti, ma il nostro cammino è chiaro. Constatiamo il fallimento e il declino di un Paese simboleggiato in due cose: nei rifiuti ancora lungo le strade di Napoli e nel crollo ieri a Pompei che è la metafora di un crollo italiano.
Diciamo alle forze di maggioranza: svegliatevi, uscite dalla vostra sindrome di autosufficienza perché il Paese sta andando a rotoli.
Il Nord è stanco delle promesse non mantenute. Per questo motivo la Lega vuole andare a votare subito, perché ha capito che l’insoddisfazione che ora viene pagata dal Pdl, a breve sarà pagata dal partito di Bossi.
La Lega ha paura perché presto sarà chiamata dal nord Italia a rispondere di quanto non è stato fatto. Questa è stata la politica del governo: promesse non mantenute al Nord e disperazione al Sud.
In una società in cui le icone sono Corona, Lele Mora e le loro perfomance, quale modello stiamo trasmettendo?
La verità è che si sta smarrendo la bussola. Basta pensare al pellegrinaggio di curiosi ad Avetrana, dove è stata uccisa la piccola Sarah, o all’uomo che a Roma ha ucciso una donna con un pugno e che è stato arrestato tra gli applausi dei suoi sostenitori.
Io sono un cristiano con molti peccati, ma quello che veramente mi spaventa è che si sta disperdendo nella nostra società il senso di Dio e della religione.
Anche le società laiche preservano il sentimento di appartenenza religiosa. Prendiamo ad esempio gli Stati Uniti: hanno tantissimi difetti ma hanno un profondo senso religioso, la consapevolezza che non tutto è nelle nostre mani ma che esiste una sfera oltre cui nessuno di noi puo’ andare.
Pier Ferdinando
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Andare alle elezioni oggi sarebbe una follia, ma se dovesse succedere noi siamo pronti. Siamo la forza determinante del Paese e i protagonisti del futuro politico italiano.
Certo, la situazione è complicata: il governo non governa, non è in maggioranza nemmeno per portare avanti la Finanziaria come si è visto ieri. Eppure c’è questo esibizionismo di autosufficienza da parte del presidente del Consiglio. Contento lui contenti tutti, ma c’è da essere preoccupati.
Quanto alle possibilità alternative alle urne, i governi non sono mai tecnici ma politici. Vi è comunque un voto del Parlamento e quindi sempre un’assunzione di responsabilità politica.
E’ inutile che il governo parli di quoziente familiare se poi azzera i contributi alle famiglie italiane, che scivolano dal cento medio all’area della povertà. Siamo preoccupati. Oggi incontrando la Cisl abbiamo posto sul tavolo queste questioni, e naturalmente c’è stata una grande condivisione della preoccupazione per l’azzeramento del welfare. Questo non è accettabile.
Tassiamo dunque gli speculatori e con questi fondi rispristiniamo il welfare. Incontreremo sindacati, parti sociali e Confindustria, nella speranza che si possa ricostruire un tessuto di solidarietà per i più deboli.
Sotto la scure dei tagli del ministro Tremonti sono finiti capitoli di spesa di estrema delicatezza, a partire da quelli per il sostegno ai disabili, la ricerca per la sanità pubblica, le politiche sociali delle Regioni, le politiche familiari e le politiche per la gioventù. Il governo ha tagliato i contributi già previsti per le scuole non statali, violando in questo modo il principio costituzionale di libertà di educazione.
Non possiamo pero’ accettare che lo stato sociale venga azzerato. Per questo, con un emendamento alla legge di stabilità, proponiamo di tassare le speculazioni finanziarie, per ritrovare fondi da investire per le famiglie e le fasce deboli della popolazione.
La nostra non è una proposta demagogica, ci siamo fatti carico di trovare coperture reali. Le rendite finanziarie riguardano anche i risparmiatori, mentre il “mordi e fuggi” in borsa dà sì guadagni legali, ma che possono e devono essere tassati.
E’ giusto riaprire i termini per presentare nuovi emendamenti al Lodo Alfano. Se deve svelenire, non può avvelenare. Occorre eliminare la reiterabilità e accogliere le osservazioni del Capo dello Stato.
Non esiste alcun ‘memorandum’ sulla legge elettorale come certe indiscrezioni giornalistiche vorrebbero far credere. Non abbiamo nessuna fretta e certi temi si affrontano il giorno in cui si decide che e’ utile parlarne. Sarebbe da ingenui pensare che questo punto possa essere affrontato con un governo tecnico ad hoc. Quello di cui c’è bisogno è un esecutivo, politico, in grado di affrontare altre emergenze come quella della crisi economica.
Pier Ferdinando
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Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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