La lotta alla criminalità non deve avere né confini né colori politici. La confisca è un processo che deve andare avanti.
Mi pare che in questo momento di crisi politica e di polemiche violente sia importante individuare un settore nel quale governo e opposizione devono lavorare insieme, è questo lo spirito con cui abbiamo approvato il decreto sicurezza.
Qualsiasi nuovo governo verrà, o questo se resterà, deve avere come obiettivo fondamentale quello di non abbandonare il territorio ma dare risposte efficaci da parte dello Stato.
La confisca dei beni rappresenta un tema fondamentale, perché riciclare i beni sequestrati serve a far capire che la lotta alla mafia non è fatta solo di arresti importantissimi, ma anche di questi beni che vengono rimessi nel mercato del bene.
Troviamo assieme a Berlusconi un giovane e facciamo una bella intesa
Nessun ribaltone politico, noi parliamo di un governo di responsabilità, che è una cosa ben diversa da un ribaltone. E’ l’idea, in un momento di difficoltà per il Paese, di rafforzare le convergenze possibili per governare meglio e con più efficacia in Italia. Oggi abbiamo un governo che, non certamente per causa mia, non ha autosufficienza per riuscire a governare dignitosamente il Paese. Io dico sempre che il problema non è quello che succederà il 14 dicembre, ma il 15 o il 16.
E allora troviamo assieme a Berlusconi un giovane, o lo indichi lui, e diamo finalmente a questo Paese un governo più giovane. Noi non abbiamo bisogno di posti. Se Berlusconi non continua con pervicacia a difendere la necessità sua di rimanere lì, scelga lui, facciamo una bella intesa e un bel governo con giovani, bravi e volenterosi.
Non si strumentalizzi il tema dell’immigrazione per vantaggio politico
Il razzismo, la xenofobia sono sentimenti che ci sono sempre stati, ma in passato la classe politica ha cercato di governare questi fenomeni, parlando di accoglienza e anche di convenienza. Ma oggi questi temi li si strumentalizza per trarne qualche assurdo vantaggio politico. E’ solo populismo che si alimenta delle paure degli italiani e che rischia di creare una miscela esplosiva.
Noi, invece, abbiamo bisogno di essere quello che siamo: un Paese civile, che pratica l’accoglienza e che deve fare i conti con le sue contraddizioni a cominciare dal fatto che l’Italia è ormai un Paese a bassa natalità e che non riesce a difendere il livello di vita che ha costruito negli ultimi decenni.
Io sono convinto che il multiculturalismo abbia fallito: noi siamo in grado di accogliere gli altri se siamo consapevoli delle differenze. Non dobbiamo smarrire il senso delle nostre tradizioni perché un conto è comportarsi come una società multirazziale e un conto è pensare che la nostra sia una società multiculturale.
Pier Ferdinando
Commenti disabilitati su Populismo è alimentare le paure degli italiani Condividi con
L’intervista su ‘Repubblica’ a Pier Ferdinando Casini di Claudio Tito
“Nessuno pensa ad un ribaltone”, ma il Pdl dovrebbe abbandonare le “parole desolanti” di Verdini e “responsabilmente” incominciare seriamente a pensare a un altro nome per Palazzo Chigi. Pier Ferdinando Casini non ha dubbi: andare al voto sarebbe “pazzia”, Berlusconi si dimetta prima del 14 per agevolare un percorso che anche in Europa ci chiedono.
Il Cavaliere, però, non ci pensa proprio a dimettersi.
“E’ comprensibile. Ma per fare cosa? Il problema è la crisi economica terribile e l’incapacità di affrontarla. Il governo non riesce a trovare la quadra nemmeno al suo interno”.
Farsi da parte con quale obiettivo?
“Deve capire che è un momento drammatico. Gli studenti che protestano, ad esempio, non possono essere liquidati con un “andate a studiare, asini”. La Ue, poi, probabilmente ci imporrà una manovra aggiuntiva. Vogliamo affrontare di petto il macigno del debito pubblico? Non parlo di una Finanziaria, ma del fatto che stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità. La risposta può essere il voto anticipato? A Bruxelles ci prendono per matti”. [Continua a leggere]
Di solito la politica degli insulti è una politica molto debole. Berlusconi è inutile che se la prenda con gli altri: non è colpa nostra se ha dilapidato in due anni la più grande maggioranza che gli italiani hanno dato a un uomo politico e non è colpa nostra se non ha fatto una sola riforma.
Ora vuole dare un contributo? Si dimetta? Vuole il voto? Lo accettiamo con serenità. Noi non abbiamo problemi, è un problema suo.
“La Camera dei Deputati, preso atto che la delicata situazione internazionale, la crisi economica e monetaria che aggredisce l’Europa e lo stato di malessere sociale di ampie fasce della popolazione italiana, richiedono la piena operatività di un governo solido e sicuro; alla luce dell’attuale inadeguatezza dell’esecutivo a garantire, oltre alle misure di contenimento del deficit, il risanamento strutturale della finanza pubblica e il sostegno della ripresa economica e dell’occupazione; auspicando l’avvio di una nuova fase politica della legislatura ispirata al senso di responsabilità nazionale e istituzionale, che punti a modifiche della legge elettorale per restituire ai cittadini la scelta degli eletti, con un governo capace di prendere le misure adeguate per evitare il declino del Paese e garantire il suo futuro civile e economico; esprime, ai sensi dell’art. 94 della Costituzione, la sfiducia nei confronti del governo”.
Mozione di sfiducia al Governo firmata dai 85 Deputati di Udc, Fli, Api, Mpa, Liberaldemocratici, Guzzanti e La Malfa.
Se Berlusconi ha un senso di responsabilità eviti le lungaggini, i logoramenti e i giochini di palazzo e prenda atto che non ha più la fiducia. Si dimetta e magari cerchi lui stesso di contribuire ad aprire una fase nuova nel Paese.
Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia è una data importante ma c’è stato chi, nella maggioranza, ha cercato di mettere la sordina a questo appuntamento. Si è fatto proprio un bel lavoro per farlo passare in secondo piano.
Gli italiani non hanno ancora perso l’orgoglio di appartenere ad una patria comune, ma quando chi guida dà messaggi sbagliati questa capacità di riconoscersi nell’italianità viene messa a dura prova. Fenomeni come il razzismo, la xenofobia, il separatismo sono pulsioni che esistono in tutta Europa, ma una classe politica seria deve cercare di governarli.
La politica deteriore, invece, utilizza questi fenomeni per cercare di ottenere consensi. In questo modo il frazionismo diventa separatismo, e la diffidenza per chi viene da fuori diventa xenofobia.
Pier Ferdinando
Commenti disabilitati su Unità d’Italia, volevano far dimenticare anniversarioCondividi con
Nel testo ci sarà l’indicazione per un nuovo governo di responsabilità
In questa legislatura abbiamo votato per 37 volte la sfiducia a questo governo: ora non abbiamo altra strada se non quella obbligata di presentare una mozione di sfiducia in coerenza con quanto fatto finora.
Nella mozione offriamo anche una indicazione per il futuro affinché si formi un’area di responsabilità che appoggi un nuovo governo. Il problema non e’ tanto cosa accadrà il 14 dicembre, ma il 15. Il problema vero è governare questo Paese. Non servono governicchi, ma un governo forte che affronti l’emergenza economica, che abbia un respiro più ampio.
L’Udc non voterà la riforma Gelmini dell’università all’esame della Camera. Non la votiamo per una semplice ragione: ci sono princìpi di meritocrazia giusti, ma per fare una buona riforma non bastano i buoni princìpi. Non ci sono risorse, non c’è un investimento vero di priorità del governo che si rivolge al futuro della scuola italiana. C’è qualche catalogo di buona intenzione, ma questo non è sufficiente per fare una riforma seria.
Pier Ferdinando
Commenti disabilitati su Università, Udc non vota ddl: solo buone intenzioniCondividi con
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
GESTISCI CONSENSO COOKIE
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.