postato il 17 Giugno 2011
“A Pontida traccerà la linea”. Di queste frasi ne abbiamo sentite a bizzeffe: tante “bolle” durate il pomeriggio di un comizio come quello del prato di Pontida dell’anno scorso. I fatti ci hanno dato ragione.
Tracciare la linea? Ne hanno già tracciate molte in questi 20 anni e tutte fallimentari: ronde, sicurezza, basta clandestini, meno tasse, quote latte, identita’, dialetti, soli delle alpi, etc….
Ma la gente bergamasca non ci crede più. Dopo le “bolle del raduno 2010” in queste ore sono in distribuzione ai bambini del paese i gessetti, quelli che servono per tracciare le linee: linee che come al solito un colpo di vento o un cancellino qualunque smentiranno un altra volta.
Iniziate ad ascoltare le nostre idee: famiglie, giovani e lavoro. Riforme vere (non annunci). Ma loro parlano di modellini di “corazzate nel Mediterraneo” e poltrone ministeriali al nord. La gente del Nord chiede altro e adesso è stufa. L’agenda va spostata su cose che interessano agli italiani. Lo diciamo con affetto agli amici della Lega.
UDC Mozzo
postato il 27 Maggio 2012
“Riceviamo e pubblichiamo” di Jakob Panzeri
“Satelles i, ferrum rapte, perfundas cune sanguine”
“Vai o guardia del corpo, afferra la spada, / riempi le culle di sangue”
(Prudenzio, IV secolo, Inno epifanico in ricordo di Erode e la strage degli innocenti )
Marzo 2011: presso la cittadina di Dara’a (intervista a un siriano emigrato in Italia che racconta i drammi della sua terra), nella regione agricola e tribale di Hawran, un gruppo di ragazzini di elementari e medie scrive sui muri con i gessetti colorati “Il popolo vuole la caduta del regime”. I ragazzi vengono immediatamente sequestrati dalla polizia e imprigionati. Al terzo giorno, i capi tribù di Dara’a vanno a supplicare i rappresentati del governo per la liberazione dei bimbi, ma vengono umiliati ed insultati pesantemente. In seguito alle prime proteste che diventano sempre più vivaci, i bimbi vengono scarcerati . Hanno le unghie strappate e mostrano evidenti segni di percosse. Tranne uno che non ritornerà a casa; evirato e ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Già nei mesi precedenti, sull’onda dei moti di protesta di Tunisia ed Egitto, erano iniziate le prime timide manifestazioni contro il regime ma ora la misura è colma. Il popolo siriano addolorato e inferocito scende nelle piazze del paese in barba alle legge del ’63 che vieta le adunanze popolare. E’ l’inizio di una rivolta che giorno per giorno non cessa di essere perseguitata e cannoneggiata dai carri armati ed elicotteri ultramoderni del presidente Assad. Ancora oggi, a più di un anno di distanza, un bilancio di sangue arriva dalla Siria: le forze governative hanno bombardato Hula, un insieme di piccoli villaggi 200 km a nord di Damasco uccidendo 92 persone tra cui 32 bambini.
La strage degli innocenti. Dopo duemila anni, ancora il sangue dei bambini bagna i ciottoli delle nostre piazza. Bambini innocenti che muoiono violentati dalle sete di potere; vittime inconsapevoli dei mostri del presente che nella loro fame smisurata vogliono recidere sul nascere il futuro.
Per approfondire:
Tarek, che sfidò il regime con i canti.
postato il 17 Dicembre 2011
Segnaliamo l’iniziativa dell’Udc di Mozzo che dopo le bolle delle promesse e i ben più famosi gessetti per tracciare la linea politica, domenica regalerà in piazza maschere verdi di marziani/padani.

Protestano, dopo 10 anni di cui 8 al governo, approfittando del disagio della povera gente. Il tutto per recuperare nei sondaggi. L’operaia alla camera: lacrime di coccodrillo dopo aver occupato poltrone di potere a Roma. Vanno su marte con i soldi degli stipendi italiani.
“Sono un marziano e se c’ero dormivo”
Dopo le le bolle delle promesse, i gessetti della linea politica ora le mascherine della vergogna.