postato il 25 Settembre 2012 | in "Politica"

Un gesto dignitoso, ora più trasparenza nei partiti

«Polverini è diventata il parafulmine delle contraddizioni interne al Pdl»

Pubblichiamo da “Il Messaggero” l’intervista a Pier Ferdinando Casini

di Marco Conti

Presidente Casini, Polverini ha fatto bene a dimettersi?
«E’ uno dei pochi presidenti che non ha un avviso di garanzia e come tale non aveva nessun obbligo di dimettersi, ma ne ha fatto un obbligo di dignità e di responsabilità. Questi atti in politica prima o poi danno ragione a chi li compie, anche se oggi comprendo l’amarezza per il commiato. La vita è lunga e se una persona è onesta e ha propositi limpidi e puliti, prima o poi riemerge».

Non pensa sia stata una decisione un po’ tardiva?
«Prima di lasciare ha fatto fare dei seri tagli ai costi della politica al Consiglio regionale. Poteva dimettersi un giorno o due prima, ma questo non cambiava molto».

Ha fallito una persona presa dalla società civile o hanno fallito i partiti?
«Sono stati i partiti ad aver fallito. La prima Repubblica aveva grandi partiti con costosi apparati ed è caduta proprio sulla critica a queste strutture. Un sistema che andava cambiato, ma ora siamo a dei partiti di plastica. Nella migliore delle ipotesi a partiti personali, nella peggiore a comitati d’affari. Oggi non facciamo lo sbaglio di venti anni fa e nel momento in cui si apre una nuova fase politica rendiamoci conto che senza partiti non si va da nessuna parte e non si seleziona classe dirigente».

Come se ne esce e come pensano i partiti di recuperare il discredito?
«Stabiliamo controlli rigorosi per i finanziamenti che i partiti usano. Diamo competenze alla Corte dei Conti e stabiliamo che servono statuti per regolare la democrazia interna, ma guai a ritenere che i partiti non servono. Nel Lazio, invece, i consiglieri rispondevano a mala pena a se stessi e hanno pensato che avessero licenza di razziare. Questa è stata la vergogna. Se io penso alla dignità di persone come Citaristi (tesoriere della Dc – ndr), penso che stiamo messi molto peggio di prima».

Fiorito ha già detto che si ricandida. Tra sei mesi si tornerà a votare, ci sarà il tempo per fare pulizia?
«Intanto dovrà trovare un partito che lo ricandidi, a meno che non faccia una lista propria. Chi lo farà sarà giudicato dagli elettori e pagherà un prezzo».

L’Udc nel Lazio governava con il Pdl. Pensate di riproporre l’intesa?
«Non è il momento per fare queste valutazioni. E’ chiaro che ci sarà un election day con il Comune di Roma e bisognerà fare una riflessione molto seria. Ritengo comunque che tra Regione e Comune è necessario un salto di qualità».

La Polverini ha detto che tutto è nato per una faida interna al Pdl. Il partito di Alfano è più in crisi a livello locale o nazionale?
«Il livello nazionale è anche la sommatoria di ciò che accade sul territorio e io mi auguro che ciò che è accaduto nel Lazio non si ripeta altrove altrimenti lo sbando di quel partito è completo. La Polverini è diventata il parafulmine delle contraddizioni interne al Pdl che si scaricavano tutte su di lei. La causa vera di questa sconfitta è stata quella di non avere un’interlocuzione seria a livello nazionale».

Colpa di Alfano o delle lobby locali?
«Non credo che Alfano possa essere chiamato a rispondere di una cosa che si è prodotta due anni e mezzo fa».

Si riferisce alla mancata lista del Pdl alle elezioni?
«Certo, quello è stato il vizio iniziale. L’assenza del Pdl ufficiale ha rappresentato sicuramente un problema. Ci sarebbero state in Consiglio ben altre persone di altro spessore. Inoltre, non dimentichiamo che la giunta ha fatto anche tante cose positive e mi riferisco all’impegno che gli assessori dell’Udc hanno messo in questi mesi. Forte e Ciocchetti hanno lavorato bene e io non ha nulla da rimproverare loro».

Ciò che è accaduto nel Lazio può mettere in crisi la convivenza all’interno del Pdl?
«Non lo so, non sono un esperto delle geografie interne al Pdl. Mi sembra però di poter dire che in questa vicenda Alfano si sia comportato in maniera ragionevole».

La Polverini ha detto di voler continuare il suo impegno in politica. Che cosa farà?
«Deciderà lei, ma certamente dalle elezioni anticipate non potrà che trarre nuovo giovamento e legittimità. Il gesto che ha compiuto ieri conferma che è una persona per bene e che non va confusa con le persone e i fatti vergognosi di questi giorni. Questo gesto restituisce l’onore politico a tanta gente che fa politica seriamente».

Non pensa che in questi anni ci si sia troppo concentrati sulla casta centrale dei parlamentari dimenticando quelle locali?

«E’ devastante il livello di sprechi che esiste nelle Regioni e non solo nel Lazio. Ricordo che quando tutti, intellettuali e giornalisti, facevano il peana al federalismo, noi siamo stati l’unico partito che ha votato contro in Parlamento denunciando quello che sarebbe capitato. Non c’è ancora il federalismo, ma abbiamo già il peggio».

Va rivista la riforma del titolo V della Costituzione?
«Assolutamente sì, ma non solo la riforma voluta dalla sinistra e dalla Lega. Anche i decreti del governo Berlusconi vanno riscritti. Fermiamoci fino a quando siamo in tempo».

Dovrebbe essere un impegno del nuovo governo?
«Penso che una riflessione vada fatta subito. Anche a fine legislatura. Abbiamo scassato lo Stato mettendo in piedi una pletora di organismi più burocratici dello Stato stesso. E questo ha determinato la proliferazione di un ceto politico impresentabile».

Potrebbe esserci un effetto a catena anche in altre Regioni?
«Se sprechi analoghi ci sono anche in altre Regioni, sarebbe meglio si cambiasse musica prendendo gli adeguati provvedimenti».

E’ d’accordo a mettere un tetto agli stipendi di consiglieri e governatori?
«Posso anche essere d’accordo, ma stiamo affrontando un altro problema. Nella vicenda del Lazio gli stipendi c’entrano poco, si tratta invece di fondi che dovevano essere destinati all’attività politica dei partiti e dei gruppi consiliari ed invece sono stati utilizzati come appropriazione indebita per le persone. Possiamo fissare tutti i tetti che vogliamo, ma se poi si usano soldi a scopi personali il problema resta. E’ per questo che alla Camera noi dell’Udc abbiamo lavorato affinché ci fosse la certificazione esterna dei bilanci».

Questa vicenda nuoce alla vostra richiesta di reintroduzione delle preferenze?
«Qui si tratta anche di persone messe nel listino. E comunque non vedo quali possano essere le conseguenze. Che facciamo, non si fa un’opera pubblica al Sud perché c’è la mafia o la camorra? Non possiamo andare avanti decidendo di legiferare sulla possibilità dei reati. Mettiamo un tetto alle spese, aumentiamo i controlli, ma non possiamo negare ai cittadini la possibilità di scegliere i parlamentari».

9 Commenti
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severino liborio
severino liborio
11 anni fa

Casini, all’università di Genova intervenne obbligando gli studenti a non fare domande che non fossero state preventivamente vagliate dal suo staff (pena la sospensione in accordo con il rettorato… mi assumo la responsabiltà dell’affermazione in quanto vera)… Questa la premessa per intendere lo spessore umano e politico… Ieri baciava la mano al Papa (quantomeno un intellettuale coerente e di livello), il giorno dopo faceva dichiarazioni da ignavo… Ma che uomo siete ?

Gattestro
Gattestro
11 anni fa

Buonasera Presidente,

a margine della vicenda che ha coinvolto il PDL (di cui non sono mai stato elettore e né mai lo sarò) e al netto delle polemiche contro l’Udc (sulle quali non voglio entrare), vorrei fare soltanto una osservazione partendo dal vecchio adagio “fatta la legge trovato l’inganno”.

Per carità, condivido assolutamente tutto ciò che lei sostiene in merito alla istituzione di tetti, regole e norme, ma alla fine contano le persone!

Pertanto avanti con coraggio nella proposta di riforma elettorale che ripristini la preferenza. Solo così c’è la concreta e realistica speranza che i partiti siano “costretti” a selezionare candidati e quadri dirigenti più credibili, onesti e vicini alla gente.

Cordiali saluti

riflettiamo
riflettiamo
11 anni fa

Sentendo la schifo che sta venendo fuori, guarda caso sempre per la cosidetta casta che non molla mai nulla degli infiniti privilegi, vi sottopongo un elenco sul quale vorrei sentire le vs opinioni.
leggo e riporto una lista di stipendi medi europei :
– Portogallo 17129 – Italia 23406 – Spagna 26316 – Gracia 29160 – Austria 33384 – Francia 33574 – Svezia 34746 – Regno Unito 38047 – Finlandia 39197 – Irlanda 39858 – Belgio 40698 – Germania 41100 – Paesi bassi 44412 – Svizzera 47088 – Lussenburgo 48914 – Norvegia 51343.
Le future pensioni contributive date (ormai) alla memoria, sono la conseguenza e i servizi non esistono quasi più ! … e dimentico esodati, cococo, precari, disoccupati, tartassati e perseguitati dal fisco. Occorre fare l’Europa, non cancellare gli italiani !

citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno, presidente

Lei dice:

«Sono stati i partiti ad aver fallito. La prima Repubblica aveva grandi partiti con costosi apparati ed è caduta proprio sulla critica a queste strutture. Un sistema che andava cambiato, ma ora siamo a dei partiti di plastica. Nella migliore delle ipotesi a partiti personali, nella peggiore a comitati d’affari. Oggi non facciamo lo sbaglio di venti anni fa e nel momento in cui si apre una nuova fase politica rendiamoci conto che senza partiti non si va da nessuna parte e non si seleziona classe dirigente».

Forse senza i partiti non si va da nessuna parte, forse. Allora potremmo dire che senza “questi partiti”, gli Italiani vivrebbero meglio? Ma soprattutto senza i leader di tutti i partiti che vanno avanti con gli occhi foderati di prosciutto, perchè quando vengono scoperti quegli altarini che gli Italiani immaginano benissimo, loro invece cascano dalla stelle, forse senza questi leader tutti gli Italiani vivrebbero meglio. Può essere che sia questa la chiave di lettura di tutta la politica italiana?
Considerata l’incapacità dei leader a capire quello che avviene sotto gli occhi tutti, io li inviterei tutti a fare un passo indietro, coprirsi il capo di cenere e uscire dalla scena politica…. senza sbattere la porta!

Lorenzo
Lorenzo
11 anni fa

Caro severino liborio ma tu pensi veramente che durante le interviste che vedi in televisione o dal vivo le domande siano fatte li per li? Ma in che mondo vivi, in quello dei sogni?
E’ normale definire prima le domande sia perchè in questo modo l’interrogato può prepararsi una risposta soddisfacente e sia per evitare che la domanda posta possa risultare banale e inutile.

freeskipper
11 anni fa

Questi politici, questa politica corrotta, sporca e maleodorante, la malapolitica insomma, con le sue “furfanterie”, i suoi continui “scandali”, le sue “porcherie” e le sue “rapine” a viso aperto, perpetrate contro i “soliti noti”, ha ottenuto ciò che voleva: far allontanare le persone oneste, i cittadini per bene, dal governo della cosa pubblica! Siamo tutti talmente schifati, che di politica non vogliamo proprio più sentirne… e “loro” saranno così liberi ed incontrollati per continuare a lucrare sulle nostre spalle, indisturbati e impuniti. Sì, impuniti! Perché il “loro” distrarre denari pubblici dai vari bilanci non è reato, in quanto è a norma di legge – la legge fatta da “loro” stessi, a “loro” uso e consumo – che gli vengono assegnati centinaia di milioni di euro. Poi se li spendono in pranzi e cene, festini e donnine allegre, ostriche e champagne, piuttosto che per il bene comune, è una questione morale non perseguibile giuridicamente!!! E lo schifo, il ribrezzo della gente per bene nei confronti di questo modo di fare politica cresce a dismisura. La disaffezione, l’astensionismo dal voto, salgono sempre di più, divenendo “partito di maggioranza assoluta” del Belpaese. E “loro” stanno per raggiungere finalmente l’obiettivo prefissato: ridurre le elezioni politiche, le consultazioni elettorali, da espressione della volontà popolare, a espressione dei “loro” personalissimi “affari”! Con il tempo la gente per bene, stufa di andare a votare ‘il meno peggio’ col naso turato, diserterà completamente le urne e il voto sarà prerogativa solo di chi fa politica e del suo esclusivissimo “indotto”! Stanno ottenendo – democraticamente e secondo legge – quel che volevano!!! E sempre democraticamente e per “legge” – la “loro” legge – le retribuzioni dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, tartassati da un fisco a senso unico, sono “congelate” dagli anni ‘90 e “dimezzate” nel loro potere d’acquisto dalla conversione dalla £ira all’€uro. L’esempio sta nella realtà dei fatti. Un lavoratore dipendente che percepiva uno stipendio di due milioni di lire è passato ad una busta paga di mille euro. Un ‘onorevole’ che percepiva un’indennità parlamentare pari a venti milioni di lire, oggi riscuote ventimila euro!!! Per “loro” i soldi ci sono sempre, per la gente per bene solo lacrime e sangue!!! E’ tanta la nausea, che se gli italiani affetti dai ‘conati di malapolitica’ rimettessero tutti insieme ricoprirebbero di vomito Palazzo Madama e Montecitorio, all’unisono!

citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno

freeskipper scrive:

“E “loro” stanno per raggiungere finalmente l’obiettivo prefissato: ridurre le elezioni politiche, le consultazioni elettorali, da espressione della volontà popolare, a espressione dei “loro” personalissimi “affari”! Con il tempo la gente per bene, stufa di andare a votare ‘il meno peggio’ col naso turato, diserterà completamente le urne e il voto sarà prerogativa solo di chi fa politica e del suo esclusivissimo “indotto”! Stanno ottenendo – democraticamente e secondo legge – quel che volevano!!!”

Tutto quanto da lei scritto è condivisibile (credevo di godere di una beata solitudine in questo blog, mi accorgo di essere in compagnia e questo non può che farmi piacere). Una sola cosa delle sue previsioni non condivido ed è l’astensionismo che si va prospettando, tutto a beneficio dei soliti partiti. Per eliminarlo è necessario che tutti vadano a votare per quei partiti per i quali si ha la certezza che non favoriranno mai più la vecchia nomenclatura, che rifiuteranno alleanze/trappole.
So benissimo che l’uomo, in quanto tale, è corruttibile e famelico nella sua sete di potere e di denaro… nessuna bestia feroce eguaglia l’uomo…. ma proprio per tagliare le unghie a questi rapaci è necessario che si voltino le spalle a loro e si cerchi di provare un’altra soluzione ai mali dell’Italia.
Per questo motivo io intendo andare a votare per quel partito che nel suo programma ha scritto come “punire” la classe dirigente degli ultimi trent’anni, quarant’anni, quella che ha spogliato gli Italiani della loro dignità, facendone un popolo di asserviti al loro piacere.
Dopo cinque anni di tutt’altro governo e avendo constatato come si è comportato, si vedrà se ripristinare la vecchia nomenclatura o continuare a rafforzare un vero partito, quello sì, riformista.
Una citoyenne

cittadino
cittadino
11 anni fa

Ma ce lo ha un nome questo partito, vero, riformista etc.? Se sì, che ci vuole a dirlo? Nel frattempo c’ è da tenere conto di un sondaggio alquanto interessante: Sondaggio dal sole 24 ore

Monti apre al Monti bis

Risultato per: Il presidente del Consiglio Mario Monti ha detto, per la prima volta, che non si candiderà alle prossime elezioni ma è pronto a servire ancora il Paese. Sei favorevole al Monti bis?

Si (80.67%)

No (19.33%)
ALLORA FORSE CE LA CAVIAMO! Cittadino.

rodolfo Vialba
rodolfo Vialba
11 anni fa

Beato Casini che non ha nulla da rimproverare agli assessori e consiglieri regionali UdC del Lazio, forse perchè non c’erano quando si decidevano gli aumenti delle risorse ai partiti, oppure se c’erano dormivano, in ogni caso però beneficiavano anche loro, e anche il gruppo UdC, delle enormi risorse elargite dalla Regione. Forse è per questo che non volevano dimettersi?
Casini poteva anche non sapere, ma loro certamente ben sapevano. Possono anche aver lavorato bene come dice Casini, ma ciò non toglie che sia stato un errore la difesa della Giunta Polverini (Poverina) dallo scandalo che la stava travolgendo.



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