postato il 5 Marzo 2015 | in "Spunti di riflessione"

Ue: manca strategia per Mediterraneo, urge cambio

IMG_3948Alla Conferenza interparlamentare per la Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la Politica comune di sicurezza e difesa (PSDC) organizzata a Riga

In alcuni momenti come questi l’ottimismo è un dovere istituzionale, anche se non possiamo ignorare che la realtà è diversa. Manca una politica estera europea: a Mosca sono andati Hollande e Merkel e, per fortuna, l’Europa ha evitato che gli Stati Uniti imponessero la loro visione, distante dalla nostra sensibilità .Ma manca soprattutto la strategia per il Mediterraneo, da dove posso venire grandi opportunità ma anche grandi rischi e i Paesi del Sud, in primo luogo l’Italia, sono lasciati soli ad affrontarli.
Manca una strategia europea verso la Turchia; gli stop and go sulle prospettive di adesione hanno dato l’alibi alla classe dirigente di quel Paese di compiere scelte discutibili e allontanarsi dall’Europa. Così come manca una capacità di incidere sulla questione palestinese con i Parlamenti nazionali che affrontano in ordine sparso questo tema senza riuscire a coordinare le rispettive posizioni. Il Mediterraneo rappresenta un tema centrale per l’Europa, che deve essere affrontato da tutti i Paesi, anche quelli che dal punto di vista geografico sono più lontani: dal nostro mare possono venire grandi problemi o grandi opportunità e un cambio di passo è necessario e urgente. A cominciare dalla Libia dove, da un lato, dobbiamo spingere le parti a un dialogo politico, dall’altro occorre valutare l’ipotesi del blocco navale per evitare l’afflusso di ulteriori armamenti in un’area già sovraffollata di bande estremiste e di gruppi terroristici.



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