postato il 30 Novembre 2011 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

Toscana, 225 anni senza pena di morte

“Riceviamo e pubblichiamo” di Lorenzo Mazzei

Era un giorno come tanti nel Granducato di Toscana ma in pochi ebbero la consapevolezza che quel 30 novembre del 1786 sarebbe passato alla storia. Quel giorno  il Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo di Lorena, in carica dal 1756, emanò la Riforma Penale,  con questa riforma, che diventerà monumento e gloria del Granduca, la Toscana diventò il primo stato al mondo in cui veniva abolita completamente la pena di morte, uno degli atti più vigliacchi del genere umano, usato da ogni stato dell’epoca e che Pietro Leopoldo definì una pratica “conveniente solo ai popoli barbari“. Con l’abolizione della pena di morte veniva anche abolita la tortura e la mutilazione delle membra.

Questa legge, in parte ispirata al Codice Giuseppino, prese spunto soprattutto dalle concezioni filosofiche dell’Illuminismo ed in particolare alla più famosa opera dell’Illuminismo Italiano “Dei delitti e delle pene” scritto da Cesare Beccaria e pubblicata, per la prima volta sempre in Toscana, a Livorno, nel 1764.

Grazie a questa legge il Granduca comandò la “demolizione delle Forche ovunque si trovino” ed ogni strumento di tortura che vennero poi bruciate, in maniera molto spettacolare per segnare la nascita di una nuova epoca e di una nuova concezione.

Dall’anno 2000  la regione Toscana celebra in questo giorno  la Festa della Regione Toscana, in omaggio a tutti coloro che si riconoscono nei valori della pace, della giustizia e della libertà nella speranza che nel più breve tempo possibile la pena di morte sia abolita in ogni angolo della terra.

Grazie Toscana.

 



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