postato il 17 Gennaio 2013 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Se tornano le tifoserie in politica…

“Riceviamo e pubblichiamo” di Maria Pina Cuccaru

La campagna elettorale è iniziata. Ce ne siamo accorti dal fatto che si è quasi smesso di parlare di programmi, dei problemi degli italiani, della crisi. Mentre sempre più spesso si sente parlare di alleanze, schieramenti, “nemici” contro i quali schierarsi. A volte verrebbe da chiedersi se ci aspettano delle elezioni per il rinnovo del Parlamento o una guerra senza esclusione di colpi.

Esattamente ciò che succede da vent’anni.

La cosiddetta “seconda repubblica” è caratterizzata da un siparietto dove le campagne elettorali si svolgono denigrando l’avversario, promettendo tutto e il contrario di tutto pur di raccattare il voto e pianificando ogni singola virgola in base all’ultimo sondaggio. Una volta arrivati all’ambita poltrona, si dovrebbe smettere di farsi la guerra e iniziare a governare seriamente, no? Manco per niente!!! Eh già, perchè 5 anni passano in un baleno (arrivarci poi, alla fine dei 5 anni…), quindi occorre pensare a modificare l’aspetto istituzionale del paese in modo da assicurarsi la vittoria, con leggi elettorali degni dell’enigmista, abolire tutte le tasse abolibili forti dell’eterna riconoscenza degli italiani (e pazienza, se i conti pubblici si sballano irreversibilmente, domani ci penseremo…), modificare qualche legge qua e la per assicurarsi l’eterna immunità da quei cattivoni dei giudici… L’opposizione, nel frattempo, boccia tutto il bocciabile, senza preoccuparsi di spiegare agli italiani il perchè del voto contrario o una soluzione alternativa: una proposta del nemico è da bocciare per definizione, e le soluzioni alternative in guerra non servono a nulla. Oltretutto, l’opposizione non è mica scema, sa che se elimini Road Runner poi Willy il Coyote non se lo fila nessuno, pertanto stanno attenti a non sconfiggere mai definitivamente il nemico, non sia mai che poi si debbano inventare qualcosa da fare.

Negli ultimi 13 mesi però questo incantesimo si è temporaneamente rotto: il governo tecnico ci ha costretto a pensare ai conti pubblici, ad affrontare davvero i problemi del paese e a sciogliere quei troppi nodi che ormai erano arrivati al pettine. Ma una volta sciolti i primi nodi, quando il rischio di diventare un paese normale era troppo forte, ecco che gli eterni Tom e Gerry sono tornati alla ribalta: tolto di mezzo il Professore che ha dimostrato di non saper stare al gioco, si è ripreso a giocare a farsi la guerra, tanto, se siamo durati così vent’anni, possiamo continuare ancora per un bel po’.

Il problema però è che stiamo parlando non dell’ultimo gioco della Playstation, ma dell’Italia. Del nostro presente e futuro. Apriamo gli occhi e pensiamo che il 24 Febbraio 2013 non dobbiamo decidere chi vince fra due squadre di calcio, dobbiamo scegliere chi guiderà il paese. Ora, come tifosi non ci batte nessuno, ma per una volta lasciamo a casa le sciarpe e le bandiere, e portiamo la testa al seggio.



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