postato il 2 Aprile 2010 | in "Giovani, Riforme"

Riforme, da dove cominciare?

ParlamentoArchiviate le elezioni regionali, fatte le dovute riflessioni sui risultati, è il momento di voltare pagina.
Come abbiamo fatto in questi mesi di campagna elettorale, continueremo a dialogare con chiunque vorrà proporre temi di discussione, sollevare problemi legati al proprio territorio, riflettere su qual è la direzione in cui si muove la politica nazionale, per capire insieme se è quella giusta.
Cominciamo aprendo una riflessione sulle riforme. Si parla di giustizia, presidenzialismo, federalismo, riforma del fisco, riduzione del numero dei parlamentari. Sono secondo voi i passi giusti o le priorità del Paese sono altre?
Vogliamo inoltre proporvi una riflessione su alcuni dati diffusi dall’Istat. Analizzando il mercato del lavoro in Italia l’istituto ha rilevato che la disoccupazione è all’8,5%. In calo gli occupati rispetto a gennaio e rispetto a febbraio 2009. Aumentano inoltre le persone in cerca di occupazione, a partire dai ragazzi: il tasso di disoccupazione giovanile, infatti, sale al 28,2% (+0,8% rispetto al mese precedente, +4% in un anno).
Potrebbe essere questo un primo tema da cui ripartire per tenere ancorata la politica ai problemi che ci stanno a cuore.

15 Commenti
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Danilo
Danilo
14 anni fa

Condivido pienamente; la priorità è il lavoro, è la famiglia che non fa figli perché costano e lo Stato non attua leggi che le favoriscano

gianfranco cucchi
gianfranco cucchi
14 anni fa

due priorita’ : la famiglia e la salure. Sul primo tema proporre ilquoziente famigliare a livello dei comuni e delle regioni dove ci sono i nostri rappresentanti, mentre per la sanita’ proporre una rivisitazione della 833 che ponga al centro gli ammalati e per l regione Lombardia della 31 per dare piu’ potere al territoro e agli enti locali per ridurre gli sprechi della burocrazia e abbattere le liste di attesa e pe rliberare risorse per l’assisitena agli anziani
gianfranco cucchi

Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

Esatto, Presidente.
3 sono le priorità per il bene dello stato: Famiglia,Giovani e Lavoro, e sono connesse strettamente tra di loro. Non si può parlare di altro, ora. E’ il momento di fare le riforme che più servono al Paese!
Marta

calixte yemele
calixte yemele
14 anni fa

Caro Presidente,sono d’accordo con il lavoro ,salute e famiglia come priorità.Ma in Italia il male chi rovina come il cancro il paese è la FISCALITA (evasione,lavoro nero…ecc)e sprechi .I controli disinvolte.Sono straniero,ma mi dispiace dirlo mi sembra mio paese questo.Ho bisogno di sentire la differenza.Caro presidente ,non lascia altri partii prendere questo tema.Secondo me sarà lo spunto dove ripartire,anche perché,con una buona riforma fiscale,e buon lavoro della corte dei conti,si può incrementare l’aiuto alle imprese,fare investimenti per la sanità e una politica sociale efficiente per tutti.Poi considerare che le tasse potrano essere più contenute.
FORZA…Calixte yemele

Dado
Dado
14 anni fa

Priorità:

Disoccupazione e controllo che i sussidi di disoccupazione non vengano utilizzati in maniera scorretta.

Si cerchi di creare una regolamentazione del lavoro part-time meno oneroso per le imprese e che possa incontrare anche l’esigenza femminile di partecipazione alla forza lavoro.

Paolo D'Addario
Paolo D'Addario
14 anni fa

La politica ha bisogno di ritrovare slancio e carica ideale. Non è possibile che metà degli italiani siano talmente sfiduciati della politica che non vanno a votare e se ci vanno annullano la scheda o la stessa è bianca. Rilanciare l’dealità nella politica significa creare effetti positivi nella società in cui viviamo. Si parla molto di riforme, è giusto affrontare il problema ma è assolutamente necessario parlare di “riforme che interessano la gente”, che incidono sulla vita delle persone, perciò è necessario partire da quelle che hanno maggior rilevanza per il popolo.In particolare credo che una parte determinante della società sia messa un pò nell’angolo, mi riferisco alle nuove generazioni. Chi intraprende la strada dell’università contrariamente a qualche decennio fà non vede prospettive di occupazione e possibilità di crearsi un futuro, è da qui che dobbiamo ripartire. Propongo pertanto queste idee:
1. Rivedere il mercato del lavoro dando certezze a chi intraprende la strada della università;
2. Ridare dignità a lavori del settore artigianato e commercio troppo spesso trascurati e magari non conosciuti dalle nuove generazioni, forze sta meglio un buon idraulico che un neo avvocato;
3. Investire massicciamente nella ricerca scientifica e nella università, innovare è certamente motivo di ricchezza. Troppi governi non hanno investito in ricerca, è l’ora di cambiare rotta, ci saranno benefici in termini di ricchezza nazionale. Tutto questo anche nell’ottica di dare posti di lavoro certi alle centinaia e migliaia di ricercatori precari che non hanno prospettive;
6. Riforma della previdenza pubblica in modo che se anche la pensione arriva più avanti ma almeno è dignitora e consente veramente di vivere una vecchiaia serena;
7. Rivedere il rapporto Stato/Sistema bancario, la crisi va verso la fine, occorre che le banche sostengano la ripresa. Occorre molta viglianza perchè al di la dei bei discorsi i costi ed i tassi bancari per il cliente medio (artigiano, piccolo imprenditore, commerciante) sono troppo elevati. Per esempio la pratica dell’ ANATOCISMO (cioè calcolo degli interessi su interessi è ancora normalmente praticata e con i metodi usati dal sistema bancario sono di difficile recupero (si dovrebbe inserire una norma che consente in qualsiasi momento al cliente, anche se il suo debito è consolidato, di poter recuperare queste somme).
8. Sostegno alle famiglie con l’applicazione del QUOZIENTE FAMILIARE, li però secondo me, occorre migliorare la comunicazione, spiegare meglio di cosa si tratta. Alle famiglie sicuramente interessa ma i termini usati non sono propriamente di immediata comprenzione.
In questo quadro si inserisce la riforma fiscale che però dovrebbe colpire anche e soprattutto le società di capitale che spesso con giochi contabili consentiti dalla legge non devono pagare soldi allo stato.
9. Riforma della giustizia si, ma prima di tutto quella civile. Qui occorre però anche razionalizzare la spesa e ridurre la burocrazia. Nell’ambito della giustizia per fare un piccolo esempio oggi si pagano bolli ed altri tipi di tasse con cifre assurde € 8,22, € 7,21 e così via) oggi c’è bisogno di praticità. altra piccola cosa che non va è che il cittadino che presenta un documento in un tribunale italiano e non è a conoscenza delle tariffe dei bolli che gli sarà comunicata dal cancelliere, deve poi assentarsi dall’ufficio del giudice per andare nella prima tabaccheria a procurarsi i bolli (formato elettronico ) e tornare nell’ufficio predetto. Son perdite di tempo assurdo, pensate che nei tribunali della Romania le marche da bollo si acquistano direttamente in cancelleria attraverso le macchinette che in italia sono in dotazione solo ai tabaccai. Ma un minimo di tecnologia nei tribunali al servizio diretto dei cittadini quando la vogliamo applicare ?
Per chiudere sulla giustizia prima di pensare a processi brevi o altro pensiamo a dotare l’apparato di “EFFICIENZA”, “PERSONALE QUALIFICATO” e “STRUTTURE” . Vedrete che i processi si “abbreviano” da soli.
Penso che già partire da questi elementi sarebbe un grande inizio, buon lavoro e ancora Buona Pasqua

rosario
rosario
14 anni fa

Sono d’accordo con Marta le priorità sono la Famiglia, Giovani, Lavoro, Sanità e Fisco, carissimo presidente, sono un Napoletano e vivo a Napoli dalla nascita, qui purtroppo le cose non vanno bene infatti non si vive ma si sopravviveve, non c’è qualcosa che funzioni e purtroppo abbiamo anche le istituzioni che non ci aiutano, infatti le riforme che pronunciavo prima speriamo con il cambiamento del Presidente della Regione, riusciamo ad attuare quello che viene approvato in Parlamento, infatti nel Sud addiritura si spara per una processione negata, quindi mi rivolgo a tutti i Parlamentari non abbandonate il sud.
Ciao a tutti

antonio di matteo
antonio di matteo
14 anni fa

il lavoro non è un problema dello stato. siamo in un’economia liberale. lo stato non deve intervenire nell’economia. lo stato deve solo regolare e dirigere lo sviluppo dell’economia verso un’economia sociale. le altre riforma (giustizia, presidenzialismo, scuola, università, sanità, fisco, parlamento, pubblica amministrazione, ecc.) fanno da contorno allo sviluppo economico e alla creazione di ricchezza. prima la pancia piena agli italiani e poi si parla delle altre cavolate di berlusconi.

Angela
Angela
14 anni fa

Presidente, hai ragione è ora di voltare pagina, e riflettere sull’accaduto di queste elezioni regionali.Bisogna ascoltare e collaborare con i cittadini ed intervenire sui problemi dei vari territori, perchè finora siete sempre stati distanti, tante promesse e pochi fatti(controllare le segreterie provinciali e cercare di coinvolgere persone nuove,che forse hanno voglia di fare, più che le solite persone che dopo tanti anni sono ancora li a voler comandare, senza idee, senza iniziative).Anche la politica ha bisogno di rinnovarsi per il bene del paese. Abbiamo bisogno di riforme urgenti, lavoro, sicurezza, sostegno alle famiglie.

nicolò
nicolò
14 anni fa

L’Italia ha bisogno di riforme ma in questo momento è più urgente la questione lavoro. Ci sono tanti giovani nello stato di disoccupazione che hanno progetti e in questo momento di crisi hanno dovuto accantonare. Diamo certezze a queste persone che sono il futuro dell’Italia, poi dopo sarebbe opportuno occuparsi di fisco e di evasione fiscale. Poi si potrebbe parlare anche di presidenzialismo, federalismo e giustizia.

prati enzo
prati enzo
14 anni fa

Marta ha ragione famiglia giovani e lavoro sono le priorità!
Accettare la sfida della lega sulle riforme è doveroso sul federalismo fiscale vanno coniugati i tre temi non dimenticando la sanità con le liste di attesa e gli scandali in tutta Italia.
Nella riforma dello stato va ripensato il ruolo delle provincie e quello delle regioni individuando i livelli ottimali per numero di abitanti e territorio su cui effettuare il decentramento amministrativo.

gaspare
gaspare
14 anni fa

Allora, il partito sicuramente deve modernizzarsi. siamo visti sopratutto come bigotti clericali e che non hanno un loro programma politico.
Al di là di ciò.
Le riforme devono prevedere tagli e riforma fisco.
I tagli:
1) tagliare le auto blu, costano 20 miliardi di euro l’anno, e siamo la nazione con più auto blu al mondo. Dopo di noi ci sono gli USA. Noi ne abbiamo 360.000 e loro 75.000. Fatevi voi i conti.
2) tagliare le spese dei parlamentari e di chi sta al governo: inconcepibile che usino solo aerei privati, ad esempio. Quando vano all’estero e usano questi aerei, poi devono stare parcheggiati in aereoporti, e costano centinaia di migliaia di euro al giorno.
3) la riforma del fisco deve prevedere una detraibilità parziale di tutte le spese sostenute per “campare”: andiamo incontro alle famiglie numerose, e la gente vorrà fatture e scontrini per scaricare tutto, facendo in modo che vi sia l’emersione del nero.

fedeleaccetta
14 anni fa

Condivido con voi per le priorità, però…?? ora è giunto il momento di pensare anche ad un nuovo assetto politico economico dello stato. Troppi sono gli sprechi per il mantenimento della politica attuale, come troppe sono le burocrazie. Orbene, io penso… che si possa con poche mosse dimezzare le spese elettorali che quelle per il mantenimento degli amministratori e dei parlamentari le stesse consentirebbero una miglior visione del territorio ed una più coerente gestione del denaro pubblico significando che quanto andremmo a risparmiare saràbbe immediatamrnte reinvestito per i giovani, le famiglie, il sociale e per il lavoro.

Francesco
Francesco
14 anni fa

In occasione del 90° compleanno dell’onorevole Emilio Colombo, ho avuto modo di leggere molte critiche e commenti negativi, eppure non dimentichiamo che sono stati I politici di questa generazione a
risollevare l’Italia dal baratro dove la dittatura l’aveva cacciata.
Non dimentichiamo che nonostante tutti gli errori fatti, il Meridione
politicamente aveva pari dignità e contava al tavolo di governo.
E adesso? I nostri Fitto, i nostri Viceconte, ed affini, dove ci
hanno condotto?
Il meridione d’Italia come già sottolineato in alcune occasioni anche dai vescovi, è ridotto unicamente ad un bacino di voti che consentono a chi governa di mantenere il potere.
Nessun meridionale, era presente nella reggia di Arcore, dove Pdl e
Lega hanno deciso le riforme da varare. Non ci importa nulla del
presidenzialismo che vuole Berlusconi!
Hanno deciso inoltre, che il Cavaliere dovrebbe andare al Quirinale mentre Giulio Tremonti andrebbe a Palazzo Chigi. Tanto I padroni sono loro, e siamo noi che glielo permettiamo.
Questo dimostra, che non si preoccupano di noi, nemmeno formalmente, manco per salvare le apparenze, per loro il Mezzogiorno conta niente è sparito, sparito dai summit dove si decide, sparito dagli stessi discorsi dei dirigenti meridionali, incapaci di contrastare l’antimeridionalismo nemmeno sul piano culturale.
Le vittorie del Pdl, sono solo vittorie del nord leghista, nei fatti
il Sud perde sempre.
Non si può continuare a votare un Pdl, che si identifica solo con la
linea «nordista» della Lega. Svegliamoci!
Non vogliamo più essere una eterna fabbrica di emigranti.
L’età media della popolazione delle nostre regioni è la più alta
d’Italia, tutti anziani che necessitano di cure, mentre i giovani in
età di lavoro sono al nord, e questi signori ci propinano il federalismo
fiscale come toccasana!

ROSARIO
ROSARIO
14 anni fa

Ragazzi si incomincia a vincere, al contrario di qualcuno che non ci credeva, quindi forza e coraggio il Parttio adesso può anche gestire in certe località,a proposito i nostri UDC Campani si sono rimboccati le maniche o stanno ancora discuttendo sulle alleanze, un appello a tutti i Campani di collaborare con chi è stato eletto con interessanti proposte per la Regione Campania, incomincio con questa, ieri è stata presentata da Caldoro progetto sulla Sanità ed incremento al Lavoro, e pare che abbia avuto qualche consenso dal Governo centrale per come ridurre il deficit, Vi prego chi ne sa in più su queste due ipotesi di commentarle insieme.
Ciao a tutti
Greco Rosario



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