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Finalmente, e per iniziativa della Polverini che ha ritrovato un poco di dignità, il Consiglio Regionale del Lazio ha finito come doveva finire: mandato a casa salvo che la magistratura mandi in galera tutti coloro che hanno tradito il mandato ricevuto e rubato per arricchirsi sul piano personale.
Ciò che non mi torna è il ruolo dell’UdC sia regionale ma sopratutto nazionale che non hanno capito la gravità di quanto era accaduto ed hanno tergiversato sulle strada da intraprendere, quando era evidente che l’unica possibile era quella delle dimissioni dei consiglieri regionali UDC.
Casini solo alle 19 di lunedì sera ha dichiarato “che dopo il marcio emerso, la cosa migliore sia restituire la parola ai cittadini” ritirando di fatto il sostegno alla Giunta Regionale del Lazio.
L’ha fatto perché sapeva che la Polverini avrebbe presentato le sue dimissioni alla conferenza stampa convocata per 20, e dunque ha giocato ad anticiparla per far apparire le dimissioni come l’esito del ritiro della fiducia da parte dell’UdC, oppure perchè durante tutta la giornata c’è stato nei suoi confronti e nei confronti dell’UdC nazionale una forte pressione di militanti e iscritti UdC perché prendesse le distanze dalla maggioranza della Regione Lazio?.
Non vorrei invece che Casini e l’UdC nazionale si siano decisi a fare il passo che hanno fatto dopo aver sentito le durissime parole del Card. Bagnasco: «Che l’immoralità e il malaffare siano al centro come in periferia non è una consolazione, ma un motivo di rafforzata indignazione, che la classe politica continua a sottovalutare. Ed è motivo di disagio e di rabbia per gli onesti”. Per carità, nulla di male ad ascoltare la voce della Chiesa, salvo evidenziare l’ambiguità delle posizioni che l’UdC ha tenuto in questa vicenda.
Tra le ragioni possibili per tale tergiversare quale sia quella vera non lo so, ma in ogni caso il gruppo dirigente nazionale (Casini, Cesa, Buttiglione) ne esce male e delegittimato.
Buongiorno, presidente
“troppo marcio, la Polverini si dimetta”, ora lei finalmente lo dice… ma ci voleva tanto tempo per pronunciarsi?
Una citoyenne