postato il 23 Giugno 2009 | in "Elezioni"

Pubblichiamo dal Corriere della Sera

Centro per centro tour a Latina«Premiate le nostre alleanze. Senza il centro non si vince» di Paola Di Caro
La mappa delle alleanze complicata, e in qualche caso contraddittoria. Perche l’Udc ovviamente non vince ovunque si allea, soprattutto se le intese sono con il centrodestra. Ma Pier Ferdinando Casini è molto, ma molto soddisfatto. Perché «noi avevamo fatto una scelta strategica in Piemonte, nel Lazio e in Puglia, alleandoci con il Pd, e il risultato è estremamente lusinghiero».

Le province di Torino e Alessandria, Rieti ma non Frosinone, tutte le città pugliesi dove eravate apparentati o davate il vostro sostegno: bastano questi dati per dire che I’Udc è determinante per vincere?
«Sono tante le città e le province al voto, ogni risultato andrà esaminato attentamente, ed è chiaro che non abbiamo deliri di onnipotenza. Ma non c’è dubbio che l’accordo meridionalista in Puglia è un successo che va anche oltre le aspettative, e che manda un segnale chiaro».

Quello che l’alleanza tra l’Udc e Pd, laddove è guidato da D’Alema o da suoi uomini come in Puglia, funziona?
«Certamente è un dato di cui tenere conto, ma quello davvero essenziale è un altro».

Quale?
«Che dall’alleanza con il centro non si può prescindere. Che questo bipolarismo coatto – che vorrebbero imporci anche con iniziative spericolate e che hanno fatto sperperare pubblico denaro come il referendum – non funziona. Che insomma esiste un centro non a sovranità limitata, un centro che non è terra di conquista. Che, nonostante una caccia all’uomo spietata e vergognosa, non solo siamo vivi e vegeti, ma facciamo la differenza».

Non le sembra di dare troppo valore alle vittorie che avete ottenuto e troppo poco alle sconfitte? In molte città dove eravate alleati con il centrodestra non siete riusciti a rovesciare il risultato.
«Ma il risultato va letto nel suo complesso, tenendo conto anche delle vittorie ottenute al primo turno dal centrodestra anche grazie al nostro appoggio. La verità è che dopo questo voto si è capito che il centrodestra ha fatto un grosso sbaglio a cullarsi nell’illusione che saremmo stati ininfluenti. Perché non lo siamo stati alle Politiche, dove contro ogni previsione abbiamo ottenuto un risultato lusinghiero, non lo siamo stati alle Europee e tantomeno lo siamo stati a queste amministrative laddove, come nelle realtà più importanti che ho citato, abbiamo siglato alleanze inedite».

Un risultato di questo tipo che cosa vi fa dire? Vi mette in condizione di scegliere da che parte stare?
«Ci fa dire che chi vuole ragionare con noi, adesso sa che dovrà farlo con serietà. Siamo pronti a sederci a un tavolo, ma non con la pistola puntata alla testa».

Scusi, sta avvertendo il centrodestra che, se non vi tratta come si deve, siete pronti ad allearvi con il centrosinistra con il quale avete vinto in molte realtà?
«Il nostro avvertimento è rivolto a tutti».

Non le sembra che sia troppo facile, visto che voi avete avuto la libertà di allearvi con l’una o l’altra parte scegliendo comunque il candidato che reputavate migliore?
«Ma noi abbiamo fatto alleanze non omogenee proprio perché non ci sentiamo omogenei né all’uno, né all’altro polo. Noi vogliamo sconfiggere questo bipolarismo e perciò, in questa fase, stiamo sostenendo i candidati e le alleanze che ci sembrano più adatti ad accogliere e rappresentare le istanze degli elettori moderati, che fanno riferimento al nostro partito in maniera ormai strutturale».

Ma dopo questa tornata elettorale, avete ricevuto indicazioni utili per scegliere in futuro, a partire dalle prossime elezioni regionali, da quale parte stare?
«Siamo impegnati a determinare una nuova fase della politica italiana, della quale siamo certamente protagonisti. Con una certezza: non siamo disponibili a fare sconti a nessuno. Né a Berlusconi, che comunque valuteremo sui fatti, pronti a votare anche i provvedimenti del governo se li riterremo giusti. Né al Pd, che ondeggia tra la richiesta di collaborare con noi e la proposta per noi irricevibile di andare a costruire un Ulivo 2».

Cos’è dei due poli che giudica inaccettabile?
«Il fatto che troppo spesso prevalgano, nell’uno e nell’altro schieramento, le posizioni e le spinte estremiste che vengono dalla Lega e da Di Pietro, che vedo attaccare il Pd per l’alleanza con noi quando è evidente che senza il nostro appoggio non avrebbe vinto, e basta pensare alla Puglia. Ma d’altra parte, essere attaccati da Di Pietro per me non è un problema».

Secondo lei, in generale, in queste elezioni gli italiani che messaggio hanno mandato alla politica?
«In uno scenario che mostra uno scadimento di valori morali incredibile, il dato politico vede emergere due chiari vincitori, l’Udc e la Lega. La sinistra si conferma nelle regioni rosse, tanto più quando a contrastarla si mettono in campo candidati spericolati come Cazzola a Bologna. Ma il messaggio più chiaro che lanciano gli italiani è che c’è forte delusione per un centrodestra che, dopo un anno di governo, non mantiene le promesse e gli impegni presi con gli elettori».

Ha pesato l’effetto del «Bari-gate» sul Pdl?
«Il messaggio a Berlusconi è arrivato chiaro. Ma non sono state le squallide storie di cui leggiamo ogni giorno a determinare un calo dei consensi per il Pdl».

E cosa è stato?
«Il fatto che chi governa si occupa delle proprie vicende personali e non di quelle del Paese. Inoltre, il cappio della Lega stringe sempre di più. O il Pdl ha il coraggio di affrontare questo nodo, o sarà destinato a una deriva estremista, che io non ritengo positiva né per l’Italia, né, me lo consenta, per quel popolo dei moderati che guarda ai veri governi europei. In Italia, ci vuole più Merkel e meno Di Pietro e Bossi».

II centrosinistra ha quindi oggi una chance in più per tornare a vincere?
«Fossi nel Pd non mi farei troppe illusioni. Piuttosto, sarebbe bene che il Pd affrontasse con la necessaria serietà il proprio congresso, perché se dal gossip sulle veline si passasse nei prossimi mesi al gossip congressuale, ci sarebbe davvero da mettersi le mani nei capelli…».

5 Commenti
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sergio ferrarini
sergio ferrarini
14 anni fa

Quando un cattolico nella politica è immagine dei valori cristiani diventa sempre determinante.

Luca
Luca
14 anni fa

Io spero solo che i tanti sforzi fatti con grandi capacità (morali e di lungimiranza politica) di differenziarsi totalmente dalla politica del PDL così soggiogato dalla LEGA non vengano stravolti da accordi alle prossime elezioni regionali che nelle regioni meridionali farebbero perdere montagne di voti.
Io sono calabrese, forza Occhiuto e forza UDC…ma giù da noi non confondetevi con il malgoverno del PDL che ci ha sempre ignorati riguardo i problemi reali della nostra terra!
Spero che l’avanzata dell’UDC non abbia una controtendenza a causa di possibili sbagliati accordi futuri

Ahmed Aly
14 anni fa

«Per il momento un dato è chiaro e non può che compiacerci: praticamente ovunque l’Udc ha fatto e fa la differenza. Da Bari a Torino le nostre scelte coraggiose ci stanno premiando, nonostante l’autentica caccia all’uomo messa in piedi dal Pdl. Mediti a lungo chi pensa che intimidazioni e minacce possano farci cambiare strada: gli unici valori che conosciamo sono il rispetto reciproco e la serietà».
Pierferdinando Casini

Ahmed Aly
14 anni fa

Questa volta lasciate che sia felice,

non è successo nulla a nessuno,

non sono da nessuna parte,

succede solo che sono felice

fino all’ultimo profondo angolino del cuore.

Camminando, dormendo o scrivendo,

che posso farci, sono felice.

Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,

sento la pelle come un albero raggrinzito,

e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,

il mare come un anello intorno alla mia vita,

fatta di pane e pietra la terra

l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,

tu canti e sei canto.

Il mondo è oggi la mia anima

canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,

lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia

essere felice,

essere felice perché sì,

perché respiro e perché respiri,

essere felice perché tocco il tuo ginocchio

ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo

e la sua freschezza.

Oggi lasciate che sia felice, io e basta,

con o senza tutti, essere felice con l’erba

e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,

essere felice con te, con la tua bocca,

essere felice.

Nello
Nello
14 anni fa

Finalmente..!!!Grazie Don Sciortino(abbiamo ritrovato l’emulo di Don Sturzo) Per anni sulle vaste praterie del voto cattolico hanno gozzovigliato finti pragmatci,privi di ogni ideale .Elettori abbandonati a se stessi.La chiarezza é madre di virtù e le cose vanno dette seriamente per quelle che sono ,come ha fatto Don Sciortino.La situazione é chiaramente in movimento e l’elettorato cattolico e moderato
deve ora riposizionarsi.Avanti Pierferdinando e segreteria tutta



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