postato il 24 Giugno 2009 | in "Politica"

Pubblichiamo da Il Sole 24 Ore

L'intervista al Sole 24 Ore«Per il premier Lega e scandali sono un cappio», di Barbara Fiammeri
C’è chi sostiene che il presunto complotto, ribattezzato «la scossa», ai danni di Silvio Berlusconi sarebbe stato ordito da Massimo D’Alema per portare a Palazzo Chigi Pierferdinando Casini. Il leader dell’Udc da buon doroteo resta saldamente ancorato con i piedi a terra: «Non mi sembra che Palazzo Chigi sia vacante…». Casini sorride, preferisce intrattenersi sui risultati di questa tornata elettorale, che per i centristi e stata decisamente positiva. E guarda avanti: «Ci sono le condizioni per avviare una fase politica nuova ma non bisogna avere fretta, serve il tempo per far maturare alcune riflessioni sia dentro il Pdl che dentro il Pd».

Lei dunque non crede a un Berlusconi traballante sotto il peso degli scandali…
Gli effetti di quanto stiamo vedendo sono sgradevoli per il premier e soprattutto per perché contribuiscono ad approfondire il fossato tra la politica e i cittadini, i quali, invece di avere rassicurazioni e risposte sulla crisi, hanno a che fare con un capo del Governo che deve pensare anzitutto a risolvere i suoi problemi personali. E continuare a evocare il complotto della stampa… come fa Berlusconi è la peggior difesa: a nessun premier di un Paese democratico verrebbe in mente di prendersela con i giornali anziché fornire i chiarimenti per quel che viene riportato.

Ma scommetterebbe sulla tenuta dell’attuale governo per l’intera legislatura?
Il problema non è quanto dura Berlusconi, ma come. E il fatto che oggi il tema della giustizia e delle intercettazioni sia, per il premier e la sua maggioranza, la priorità delle priorità la dice lunga. Stiamo perdendo un’occasione. Questa crisi doveva rappresentare il pretesto per consentire alla politica di aggredire e colmare i buchi neri italiani e invece…

Lei più volte ha fatto riferimento alla necessità di rimettere mano alle pensioni.
Non è una nostra fissazione ma un’esigenza reale, come ci ha nuovamente ricordato l’Ocse oggi (ieri, ndr). E poi non siamo fermi purtroppo solo sulle pensioni. Per le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali siamo addirittura tornati indietro rispetto al ddl Lanzillotta emendato da Rifondazione comunista! L’abolizione delle province è finita nel dimenticatoio, i fondi per le grandi infrastrutture sono virtuali; in compenso il Fas, il fondo per il Sud, viene saccheggiato per le più disparate finalità, ancorché in alcuni casi nobili come la ricostruzione in Abruzzo.

Lo scenario che tratteggia è preoccupante però la maggioranza tiene e la Lega avanza.
Già la Lega vince e Berlusconi, e quindi il Pdl, è sempre più ostaggio di Bossi: combinato disposto delle vicende del premier e del risultato elettorale sono un cappio che diventa ogni giorno più stretto. Ieri i veti su pensioni, province e liberalizzazioni domani la richiesta della presidenza del Veneto e non solo, e poi?

Lei cosa spera?
Che si apra una riflessione seria. Sbaglia che si illude che basti confermarsi a Torino e Bari per aprire una stagione nuova. Il Pd deve decidere che vuol fare da grande, smetterla di farsi strattonare da Di Pietro e dalla sinistra e il Pdl…beh auspico che nel Pdl cominci a farsi strada la consapevolezza che in questo modo non si può andare avanti.



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