postato il 24 Marzo 2011 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

“Piccinerie” leghiste e grandi testimonianze di Unità, la lezione del 17 marzo

Al consiglio comunale di Como l’ennesima e inopportuna furibonda lite sul Tricolore. Il consigliere PD Vittorio Mottola, dopo aver sottolineato con un discorso l’assenza della Lega Nord a tutte le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e avendo precisato che il “tricolore è l’unica cosa che rimane alle famiglie dei ragazzi italiani che muoiono in guerra”, ha regalato una bandiera italiana all’assessore leghista al decoro Diego Peverelli. La scena che ne segue è degna del film “l’Esorcista” quando all’indemoniato viene gettata addosso l’acquasanta: l’assessore al decoro getta in faccia al collega del PD il Tricolore, rimproverandolo per il gesto “provocatorio e antidemocratico” e lamentando il mancato rispetto delle posizioni leghiste da parte delle altre forze politiche. L’assessore, visibilmente infervorato, viene invitato a lasciare l’aula e lui, nel farlo, apostrofa il consigliere Mottola con un sonoro “vergognati, terun de m…”.

A parte le ovvie considerazioni su questa vicenda, verrebbe da pensare: “lasciamo perdere, sono fatti isolati prodotti da persone poco intelligenti”. Questa volta credo che un’affermazione del genere sia del tutto fuori luogo. Non siamo davanti ad un fatto isolato ma all’ennesimo gesto di irriverenza, per non dire franco vilipendio, che gli esponenti della Lega Nord manifestano nei confronti dei simboli dell’Unità Nazionale, dopo l’opposizione alla Festa Nazionale del 17 Marzo passando per il comportamento dei consiglieri regionali lombardi della Lega Nord, andati al bar a prendere il caffè mentre in aula veniva suonato l’inno di Mameli. Ciò che però fa veramente arrabbiare è che questi presunti secessionisti non si pongano il problema di “Roma Ladrona” quando si tratta di ricoprire incarichi pubblici lautamente retribuiti. Forse c’è un problema di coerenza.

Oltre le piccinerie di una certa politica però bisogna fare un’ulteriore riflessione. L’Italia è unita dal 1861, ma qualcuno ha mai pensato ad unire gli Italiani? La Lega Nord non è l’unica forza politica di chiaro stampo secessionista presente in Italia: penso ai sardi dell’IRS ma anche a chi, nel Sud, inneggia al ritorno del Regno delle Due Sicilie, e potrei citarne altri. Cosa c’è dietro?

La risposta probabilmente è da cercare in un’Italia profondamente eterogenea, fatta di realtà politiche, ambientali e socio-culturali differenti. E’ sufficiente pensare al divario Nord-Sud, che esiste e non si può certo negare o spiegare in maniera semplicistica, alle minoranze linguistiche forse non abbastanza tutelate, alle peculiarità geografiche che spesso, anziché diventare ricchezza, sono fonte di difficoltà e divisione. Che alcune forze politiche facciano demagogia credo sia lapalissiano, ma l’errore di fondo, il nostro errore, è trascurare queste problematiche.

Come uscirne? Credo che se vogliamo “fare gli Italiani” dobbiamo convincerci che non siamo tutti uguali e abbiamo storie, territori ed esigenze profondamente diverse. L’Unità d’Italia si realizza solamente nel momento in cui ricchezze e problemi di ogni regione diventano patrimonio comune. Non possiamo parlare d’Italia Unita, e non posso definirci davvero italiani se non pensiamo che le bellezze di Firenze, di Roma o della Calabria siano una ricchezza di tutti , e se parimenti non crediamo davvero che la mafia, i rifiuti in Campania o le difficoltà per la ricostruzione de L’Aquila non siano un nostro problema.

Solo se inizieremo a considerare ogni angolo d’Italia come casa nostra, solo quando saremo capaci di condividere il nostro benessere ma anche i nostri problemi, solo allora potremo davvero parlare di italiani uniti oltre che di Italia unita.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Maria Pina Cuccaru

1 Comment
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Patrizia
13 anni fa

Credo invece che dobbiamo ringraziare la lega se questa ricorrenza è stata sentita, festeggiata e acclamata in tutta Italia, dobbiamo ringraziare la lega se nella stragrande maggioranza Degli asili e delle scuole primarie i bambini hanno imparato e cantato l’inno di Mameli, dobbiamo ringraziare la lega se nelle scuole superiori si è parlato, discusso della storia degli ultimi 150 anni, dobbiamo ringraziare la lega se ci sono stati programmi e fiction su alcuni canali rai sull’Unità d’Italia, dobbiamo ringraziare la lega se fuori dalle nostre case in questi giorni sventolano bandiere tricolori, dobbiamo ringraziare la lega se nelle parole commosse del nostro amato Presidente della Repubblica abbiamo trovato la nostra identità ed il nostro amor di patria. Si perchè è stata la lega con la propria rabbia, con la propria ignoranza a scatenare una reazione a catena nei cuori degli italiani, ancora una volta gli Italiani veri, quelli che lavorano a testa bassa, quelli che amano l’Italia, quelli che hanno trovato in Napolitano la loro voce, il loro amore per la nazione, hanno vinto, questa è la vera Italia, quella di cui si dovrebbe parlare fuori dell’Italia, no l’Italia del bunga-bunga, no l’Italia dell’immoralità del malgoverno, delle bestemmie e degli insulti ed “altro” verso il tricolore. GRAZIE lega. W L’ITALIA, W IL NOSTRO PRESIDENTE NAPOLITANO E W GLI ITALIANI DI IERI E DI OGGI.



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram