postato il 26 Aprile 2011 | in "Economia, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Parmalat: verso un epilogo scontato

Oggi Lactalis ha ufficializzato una OPA su Parmalat al prezzo di 2,6 euro con l’obiettivo di creare il primo gruppo lattiero-alimentare del mondo. Questo sembra essere l’epilogo di una battaglia che si è consumata più sulle pagine dei giornali e tramite dichiarazioni, spesso vuote, più che tramite il mercato e che vede una azienda italiana acquistata da una azienda francese.

Di tutta questa vicenda, noi non critichiamo Lactalis, e non lo abbiamo fatto neanche prima in tempi non sospetti, critichiamo però il ruolo e l’intervento del governo. Un governo che prima “castra” le aspettative dei fondi esteri, regolando la distribuzione dei dividendi tramite il decreto milleproroghe; la reazione dei fondi è stata quella di vendere le loro quote a Lactalis; a questo punto il governo decide, in un impeto di nazionalismo fuori luogo, di provare a lanciare una “cordata italiana” come fu per Alitalia asserendo che bisgonava difendere le aziende strategiche del paese. Quest’ultimo intento è lodevole, ma lo strumento usato per difendere questa italianità è profondamente sbagliato: usare la Cassa Depositi e Prestiti come bancomat asservito alle logiche politiche è profondamente sbagliato. Mischiare Economia e Politica porta solo danno e lo si è visto in più occasioni (giusto per citarne una, direi Alitalia), dove, per riparare ai danni compiuti da una gestione scellerata, i cittadini hanno dovuto mettere mano al portafoglio.

Per fortuna questa volta, sembra che non sia accaduto, ma non per merito del governo, ma semmai per demerito di esso che ha avuto un atteggiamento velleitario e inconcludente a cui i francesi hanno risposto con i fatti. A questo non possiamo non associare anche una certa ritrosia degli imprenditori italiani, che sembrano avere una incapacità congenita nel misurarsi con il mercato e con le sue regole preferendo, spesso, una soluzione “Politica”. Quest’ultimo punto è molto triste, perchè le eccellenze, in campo manageriale, le abbiamo, basti pensare a Fiat che acquista Chrysler, o le piccole e medie imprese, sostegno economico del paese, che spesso sono abbandonate a loro stesse.

Ora, berlusconi afferma che l’OPA di Lactalis non è ostile. Ma stiamo scherzando? Ma crede davvero che gli Italiani hanno così poca memoria? Ma se il suo governo per settimane ha dichiarato sempre che bisognava impedire che Parmalat fosse acquistata dagli stranieri.

L’uscita odierna di Berlusconi è obbligata, la sua “cordata” si è dissolta come neve al sole: Ferrero non è mai stato realmente della partita, Granarolo voleva entrare in Parmalat da padrone e senza mettere un euro (ma anzi vendendo i suoi asset a Parmalat per 500 milioni di euro, nonostante i problemi con l’antitrust), le banche non intendevano mettere i soldi, e non vi era un piano industriale. La mossa dei francesi permette a Berlusconi di salvare la faccia senza riconoscere che manca una politica governativa economica, ma gli italiani non sono stupidi e se ne sono ormai resi conto da tempo.

Intanto un’altra azienda va all’estero, e ci auguriamo che venga gestita bene e che possa generare sviluppo per gli azionisti (intesi come piccoli risparmiatori) e per i lavoratori italiani.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati




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