postato il 16 Aprile 2018 | in "Politica, Rassegna stampa"

Ora nei 5 Stelle c’è l’impegno atlantico. Il Pd deve riflettere

Il mondo non aspetta la politica italiana

L’intervista di Daria Gorodisky a Pier Ferdinando Casini pubblicata sul Corriere della Sera

«Dopo gli ultimi avvenimenti in Siria, vorrei lanciare un avviso ai naviganti, soprattutto ai più giovani che fanno politica con grande entusiasmo e scarsa esperienza: attenzione, con la politica estera non si scherza». Pier Ferdinando Casini, eletto senatore per Civica popolare (in alleanza con il Pd) e poi iscritto nel Gruppo per le Autonomie di Palazzo Madama, parla a un’entità plurale, ma è a uno preciso che si rivolge. «Matteo Salvini è stato l’unico leader politico europeo a usare parole fuori luogo contro gli Stati Uniti. Dopo le elezioni, si è mosso con circospezione e, sembra, una certa intelligenza. Quindi a maggior ragione non scherzi sulla politica estera. Rischia di essere più russo dei russi. I quali, oltre tutto, sono stati senz’altro avvertiti dell’azione e cautelati».

All’indomani dei bombardamenti in Siria compiuti da Stati Uniti, Regno Unito e Francia con il sostegno di Onu, Nato e Ue, Mosca in effetti ha reagito tiepidamente, invocando persino un miglioramento dei rapporti con l’Occidente.
«Infatti. E, per quanto ci riguarda, tutti devono ricordare che negli ultimi 20 anni, che a guidare il governo ci fosse Silvio Berlusconi o Romano Prodi, la politica estera italiana non è mai cambiata. La nostra prima scelta è l’atlantismo, e su questo non sono ammessi giochini. Così come sull’europeismo. Senza, con ciò, negare alcunché dei nostri rapporti storici con la Russia: nel dopo guerra vinse la De, non il Pci; eppure abbiamo costruito Togliattigrad con la nostra industria».

Come giudica la reazione del Movimento 5 Stelle sul bombardamento in Siria?
«Passate le elezioni, sembrano aver riposto nel cassetto alcune loro tesi azzardate, come gli elogi del regime venezuelano, che ha portato il proprio Paese alla fame. E in queste ultime ore Luigi Di Maio ha appena ribadito l’impegno atlantico del nostro Paese. Un impegno sul quale mi rivolgo anche al Pd».

Il Partito democratico, e per primo Paolo Gentiloni, per la Siria chiede un ritorno al negoziato.
«Sulla collocazione internazionale dell’Italia, i grandi partiti devono aiutare a mantenere una politica estera coerente con la nostra storia. La politica interna non può entrare in gioco su questo tema».

Le sembra opportuno invocare il pacifismo oggi?
«La cosa peggiore in politica è il doppiopesismo morale. Chi si scandalizza per le bombe mirate sui siti chimici in Siria, dimentica le centinaia di migliala di bambini e civili che sono morti lì in questi 7 anni di guerra».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella auspica che si arrivi rapidamente alla formazione di un governo, tanto più alla luce dello scenario internazionale. Berlusconi condivide.
«Mattarella ha ragione, il mondo non aspetta i tempi della politica italiana. I contendenti devono capire che la campagna elettorale è finita e smetterla con la finzione della vittoria: nessuno ha vinto, quindi c’è bisogno degli altri».

Pensa a un governissimo?
«Chiunque riproponga formule del passato non vede che la politica oggi è geneticamente cambiata. Chiaramente il pallino è nelle mani del capo dello Stato, ma neppure lui può farcela senza che ci sia il 51% dei voti in Parlamento».

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tommaso Pragliola
tommaso Pragliola
5 anni fa

ora che sei a galla fai lo spiritoso



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