postato il 23 Marzo 2010 | in "In evidenza, Scuola e università"

I genitori non pagano la mensa, bambini lasciati a pane e acqua

Round 2...ding ding, foto di Jeff Power“Riceviamo e pubblichiamo”
di Gaspare Compagno

Per una volta evitiamo il politicamente corretto. Per una volta evitiamo la moderazione. Dobbiamo indignarci e condannare fermamente un atto che è ingiusto, anzi è malvagio, per qualsiasi parte politica. I partiti, periodicamente, parlano di lotta alla fame nel mondo e di aiutare i meno fortunati. Ma nel concreto come agiscono?
Noi dovremmo guardare a questo, a come agiscono i politici. A come tramutano in azione le parole.
E ci duole dire che il centrodestra è, ancora una volta, incoerente. E la cosa che più ci addolora è che questa incoerenza danneggia dei bambini che non hanno colpe.
Sappiamo tutti della crisi che investe le famiglie e i lavoratori. Può capitare che alcune spese non possano essere sostenute, ma questo autorizza a togliere i servizi a dei bambini? Possibile che non ci sia altra scelta?
A Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, la giunta comunale guidata dal PDL e dalla Lega ha stabilito che 9 bambini non potessero essere sfamati alla mensa della scuola elementare.
Perché? Alcuni mesi fa, la nuova giunta comunale si insedia e, dopo una giunta di centrosinistra, ecco una giunta guidata consiglieri del PDL e della Lega.
Uno dei primi atti è quello di investigare le casse del comune e si accorgono, che vi è un buco di 150.000 euro nella gestione della mensa .
Come è possibile? Basta una breve indagine ed emerge che 52 famiglie (di cui 22 italiane) non pagano le rette dal 2005. Partono gli avvisi e quasi tutte le famiglie si mettono in regola, ma 9 famiglie non riescono a coprire il debito. Ed ecco che si manifesta la generosità dei consiglieri comunale del centrodestra: invece di provvedere loro, invece di cercare una soluzione di rientro, invece di cercare una soluzione alternativa, decidono che tutto questo è troppo faticoso e quindi scelgono la strada più semplice. Lunedi’ 22 marzo ai bimbi delle 9 famiglie, all’ora del pranzo viene messa nel piatto semplicemente una pagnottina, mentre a tutti gli altri bimbi viene dato l’abituale piatto di pasta e hamburgher.
E ancora meglio avviene l’iniziativa del Comune: gli esponenti del Pdl e della Lega, mostrano tutto il loro coraggio, e in maniera vile, tengono tutta la scuola all’oscuro: preside, insegnanti e bimbi.
Così la sorpresa è di tutti, e l’umiliazione per i bambini ancora più grande.
Forse ha ragione l’ADUC a chiedere il commissariamento del comune, perché se anche l’atto è legalmente corretto, ciò non toglie che è eticamente e moralmente sbagliato.
Pensate se foste voi in quella situazione. Se voi, a causa della crisi, non risuciste a pagare la mensa ai vostri bambini. Se i vostri bambini fossero stati umiliati così.
Io credo che il compito di un buon amministratore della cosa pubblica, non deve essere solo agire in base alla legge, ma anche coon giustizia ed eventualmente cercare una soluzione alternativa ad un problema salvando sia la corretta gestione dei soldi di tutti, sia la dignità umana.
Questo dovrebbe farci riflettere, nel momento in cui scegliamo chi ci deve amministrare, perché le parole stanno a zero, quello che conta sono i fatti.
E i fatti descritti ora, sono fatti estremamente tristi e squallidi.

18 Commenti
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Hathor
Hathor
14 anni fa

è uno schifo, una vergogna assurda… faccio fatica a mantenermi entro limiti linguisticamente decorosi nel commentare… come si può anche solo pensare di fare una cosa del genere???? Sono veramente allibita e molto molto arrabbiata. Credo che proprio questa rabbia sia la base di partenza per protestare con chi di dovere e ripristinare la giustizia. Allucinante!!!

gaspare
14 anni fa

e dobbiamo farci sentire… troppe volte queste notizie passano sotto silenzio.
e invce devon ofarci riflettere: che succederebbe se fossero i nostri figli?

antonio di matteo
antonio di matteo
14 anni fa

è mai possibile una cosa del genere? assurdo, indescrivibile. a me potrebbe anche interessare poco il partito di questi uomini ma sapendo a quale partito appartengono non mi meraviglio affatto. potrebbero tranquillamente essere cacciati dal pdl e dalla lega, invece non ho visto nessuna lettera da parte dei tre coordinatori-centurioni del pdl e neanche una sillaba da bossi & co. cose inaudite.
questi signoroni volevano far capire e dare un monito alle famiglie morose: o la borsa o la vita! sono dei ladri.

fedele accetta
14 anni fa

Questa è l’ennesima dimostrazione che chi ci governa stà perdendo il senso dell’equilibrio mentale. Io a pane e aqua metterei loro,è inconcepibile che di quel buco ci si accorga solo ora,quando erano all’opposizione cosa facevano dormivano?? tra i compiti dell’opposizione c’è quello prioritario di controllare chi governa. Niente e nessuno può gistificare il loro comportamento verso i bambini anzi…… una volta verificata l’effettiva inpossibilità ad adempiere dei genitori,avrebbero potuto e dovuto risolvere il problema in altro modo, aiutando chi si trovava in situazione disagiata e non discriminandoli.Sarebbe opportuno l’intervento delle alte cariche dello stato per una rimozione coatta di amministratori che agiscono in questo modo e poi magari sprecano soldi per feste e festicciole.Noi democratici ci distinguiamo anche per questo, cordiali saluti

Francesco Casadei
Francesco Casadei
14 anni fa

Il sindaco si dovrebbe comunque vergognare , assime al preside che ha acconsentito ad una cosa del genere.
Se le famiglie non sono indigenti esistono comunque gli avvocati per esigere un credito ,se invece lo sono il comune dovrebbe avere almeno un asessore alle politiche sociali (si spera).
Certe cose non si devono MAI!!! riperquotere sui bambini, hanno diritto ad avere una infanzia felice e senza umiliazioni, almeno quella ,visto le prospettive di questa nostra Italia “.
Caro Pier con certa gente hai resistito anche troppo !!

gaspare
14 anni fa

antonio, e quel che è peggio, il Berlusca applaude al discorso del papa sulla pedofilia, ma sulla corruzione, condannata dal papa, e sulla carità cristiana, promossa dal papa, tace stranamente.
O forse ci dobbiamo stranizzare se lui decidesse di affrontare questi argomenti?

gaspare
14 anni fa

fedele, esattamente. Bisogna intervenire in qualche modo, non possiamo tollerare un atto ingiusto, solo perchè bisogna rispettar eun vincolo di bilancio.
ripeto, non c’erano altri modi per risolvere la questione?

gaspare
14 anni fa

caro francesco, proprio per questo io mi chiedevo se c’erano altre vie.
è inutile ora dire “ma se sono indigenti il comune se ne farà carico”, dovevano investigare prima.
Adesso resta non solo la tristezza per l’atto, ma anche il fatto che questi amministratori hanno scelto la via più facile: abbiamo un buco? tagliamo.
Non è questa la filosofia che dovrebbe animare un buon politico nell’amministrare la cosa pubblica

ROSARIO
ROSARIO
14 anni fa

E poi dicono che su va tutto bene penso che noi siamo gli incriminati, comunque tutto questo fa sconcerto e paura specialmente per chi è cattolico infatti si dice dare da mangiare agli affamati, perchè se i genitori non avevano pagato bastava tagliare un po, gli stipendi dei consiglieri comunali e si pagavano i pranzi, be preferisco la Chiesa cattolica anche se Bossi voleva togliere 8 per mille.
Ciao a tutti

guido piemontese
guido piemontese
14 anni fa

Quanti santi poveri (Don Bosco e moltissimi altri) hanno saputo sfamare bambini che non potevano alimentarsi per la loro estrema indigenza! I leghisti comunali, senza dover scomodare il Cavaliere, con una telefonata all’ultimo arrivato tra i loro amici (la…trota… ovvero il povero Renzo Bossi) l’avrebbero potuto convincere a rinunciare a qualche briciola dei suoi ricorrenti 12.000 Euro per un aiutino al Comune di Montecchio Maggiore. O no? Solo i santi però sono capaci di eroismi e da quelle parti invece conoscono solo egoismi.

gaspare
14 anni fa

guido, se non erro Sant’Ambrogio (un santo delle loro parti per intenderci) fece qualcosa di molto simile…

gaspare
14 anni fa

Aggiungo una cosa: a causa dei tagli di questo governo, adesso le famiglie danno “contributi volontari” alla scuola, perchè ormai oltre la carta igienica, la scuola non riesce a comprare con i soldi del ministero.
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_25/presidi_soldi_alle_famiglie_471b99f2-37da-11df-821f-00144f02aabe.shtml

Samantha
Samantha
13 anni fa

Buongiorno,
mi riallaccio al discorso fatto fa Gaspare sul contibuto volontario chiesto alle famiglie .
Ne avete mai discusso con i genitori dei compagni di scuola dei vostri figli?
Io ho provato a farlo:mi hanno guardato indignati sgrandando gli occhi , come se io fossi l’unica “poveraccia” della situazione, che non poteva contribuire con soli 20 €.
Il punto è che TUTTI , anche se in maniera differente, siamo stati colpiti dalla crisi economica ,ma ci VERGOGNIAMO di dire che abbiamo pochi soldi,quasi fosse colpa nostra.
E’ ora di smetterla di fare discriminazione partendo dalla situazione economica di ogni famiglia ed avere più umiltà.
Se avessero avuto più umiltà e rispetto per questi bambini, gli amministratori ed il preside ,avrebbero contribuito all’acquisto dei buoni pasto.
E’ vergognoso quanto accaduto ,ma è semplicemente LO SPECCHIO DI QUESTA SOCIETA’ CHE FA TANTE BUONE PAROLE ,MA FATTI ZERO, SEMPLICEMENTE PERCHE’ SI E’ PERSO IL RISPETTO E L’UMILTA’.
Scusate lo sfogo…complimenti On.Casini per il suo operato.

gaspare
13 anni fa

Samantha io credo che ci sia solo un pò meno buonismo in giro.
Ma resta un punto che tu giustamente sottolinei: la crisi ha colpito tutti.
La gente vuole risposte concrete, non dei “pagherò”.
Questo lo si è visto nel calo di voti del PD e del PDL, mentre partiti più concreti hanno tenuto o hanno aumentato i voti.

Giuseppe LUCA
Giuseppe LUCA
13 anni fa

NOVE PANINI E NOVE BICCHIERI D’ACQUA CON UNA LEZIONE DI AUTENTICA SOLIDARIETÀ

In una scuola di Montecchio Maggiore, nel Vicentino, nove bambini (sette stranieri e due italiani della scuola materna ed elementare) “inadempienti” per l’amministrazione comunale, perché i genitori non erano in regola con la retta dei pasti, ricevono nel loro piatto, non la pastasciutta e l’hamburger previsto dal menù per gli altri piccoli commensali, ma solamente una pagnotta e un bicchiere di acqua.
Questa, in sintesi, la notizia riportata dai mass-media “farcita” con le inevitabili polemiche, le prese di posizioni dei politici di turno, gli interventi degli esperti che hanno parlato del disagio dei nove, il disappunto e l’amarezza del personale della scuola interessata, le “difese” dell’Amministrazione.
Personalmente m’interessano poco le polemiche seguite, le strumentalizzazioni politiche accentuate in vista delle elezioni, le argute osservazioni degli esperti, le “difese” dell’’Amministrazione, né mi stupisce lo stupore del dirigente scolastico e degli operatori di quella scuola, che reputo legittimo e scontato.
A mio parere, sarebbe stato più interessante sul piano “educativo”, se tutti i mass-media avessero evidenziato l’autentica lezione di umanità e di solidarietà impartita dagli altri piccoli commensali che, anche se spinti dai docenti, non hanno atteso un solo minuto per dividere, con i nove, il cibo a loro servito e riportare, così, il sorriso restituendo, a quella sala mensa, il quotidiano e lieto tintinnio di posate e di sedie.
Un gesto, quello dei piccoli, quasi istintivo e fatto con tanta semplicità e senza chiedere, in cambio, alcuna ricompensa e che, una volta tanto, pur non dimenticando i tanti atti di bullismo che riempiono le cronache nere dei nostri giornali, ci ricorda che, i nostri alunni, sono capaci di impartire lezioni di alto valore umano.
Convinto, però, che la lezione dei piccoli non deve costituire un semplice momento “emotivo” e/o un alibi per quanti sono tenuti, per legge, a rispondere ai bisogni di tutti i cittadini, apprendo con piacere, che la Caritas di Vicenza ha dato la propria disponibilità a coprire le spese dei nove alunni sospesi dal servizio mensa perché “nessun bimbo deve essere umiliato nella sua dignità, a causa della precarietà economica della famiglia”.
Mi piace, ancor di più, leggere quanto auspicato dalla stessa Caritas che “non solo a Montecchio Maggiore, ma in ogni parte d’Italia, la comunità ecclesiale, la società civile e i pubblici amministratori si mobilitino affinché nessun bimbo debba essere umiliato nella sua dignità, ancor prima che nei suoi bisogni primari, a causa della precarietà economica della famiglia”.
In una società civile e globalizzata è bene, però, precisare che, rispondere, qui e ora, con un atto di carità ad un bisogno reale e impellente del prossimo, è un gesto certamente apprezzabile ma che non debba sostituire un impegno quotidiano e finalizzato ad organizzare e strutturare la società in modo che il prossimo non abbia a trovarsi nell’indigenza specialmente oggi che la miseria assume le proporzioni di una vera e propria questione sociale mondiale.
Accanto ad una forma di solidarietà personale, vista come atteggiamento di comprensione e benevolenza, ma soprattutto nell’ammirare lo sforzo gratuito e attivo finalizzato ad assistere i disagi e le esigenze di chi ha bisogno d’aiuto, occorre auspicare e creare una solidarietà sociale che coinvolga le istituzioni, gli Enti ed organismi al fine di sollevare ed anche emancipare persone o categorie sociali, comunque in difficoltà.
Tutti conosciamo il saggio proverbio cinese che suggerisce in modo semplice e chiaro di superare la logica assistenziale in favore di una logica di promozione dell’autonomia: “Se dai un pesce a chi ha fame lo sfami per un giorno, se gli insegni a pescare, lo sfami per tutta la vita.”
Questo, però, deve essere il primo passo verso la cooperazione allo sviluppo, ma non l’unico perché, se così fosse, ritorneremmo ai sistemi dei colonizzatori.
La solidarietà sociale deve portare subito a “difendere il fiume”, cioè l’ambiente, a “difendere il pesce pescato”, cioè i diritti conquistati, e a “difendere la canna da pesca”, cioè i mezzi di produzione. Sono questi gli elementi che consentiranno una vera autonomia, non solo produttiva, ma anche decisionale alle popolazioni coinvolte.
È possibile percorre questa strada da parte delle scuole?
Non è certo facile perché non si può sottovalutare l’influenza negativa che ricade sui nostri alunni bombardati e intossicati continuamente dai falsi dogmi e miti offerti dal pullulare di reality e fiction che sembrano porre il denaro, il successo, la merce, l’insulto “gridato”, la parolaccia, l’esteriore bellezza ad ogni costo, come principali forme per le relazioni umane.
Oggi sembra che il narcisismo, da semplice corrente di pensiero, sia diventato modalità di comportamento. Ci si accontenta di contemplarsi, di piacersi, di soddisfarsi. Ciascuno si gestisce come gli pare e gli piace nella convinzione che la “morale” sia un optional o una semplice opinione personale adattabile ad ogni nostro comportamento.
Questo narcisismo impedisce la crescita non solo dei soggetti sociali quali la famiglia e la società, ma impedisce la crescita della persona stessa che non riesce più a costruirsi nel confronto, nel dialogo, nel dono all’altro. La persona umana ha bisogno del noi, dell’alterità, della solidarietà.
Ma, per fortuna, è proprio per questo scenario complesso e deviante che, spesso, la famiglia e i tanti ragazzi “sani”, continuano a volgere un’attenzione particolare verso la scuola alla quale chiedono di prestare molta attenzione alle finalità istituzionali e interagenti di istruzione,educazione e formazione.
L’urgenza di educare gli alunni alla percezione/stima dell’Altro nell’accezione più ampia possibile del termine, (altro è anche chi non si conosce, chi è lontano, chi soffre, chi è diverso…) credo sia il primo passo che la scuola dovrà fare, per la costruzione della solidarietà sociale.
Educare alla solidarietà, significa far percepire l’opportunità e il significato della relazione e del confronto con l’altro e con il diverso, non con tolleranza, ma con certezza che la relazione avviene sempre tra pari.
In questa logica, riconoscere le diversità, non significa solamente combattere contro i pregiudizi e gli stereotipi, ma essere disponibili a imparare quotidianamente dagli altri, senza guardarli come un pericolo anzi vedendo la diversità come un valore indispensabile perché ciascuno possa scoprire ed esprimere se stesso.

Giuseppe Luca, pippo.luca@alice.it
Direttore Responsabile della “Letterina”

gaspare
13 anni fa

Giuseppe, bell’articolo, molto ben scritto.
Molte cose che dici tu sono condivisibili, credo però che più che l’accento sull’insegnamento scolastico (cosa peraltro doverosa), bisogna porre l’accento sull’insegnamento che proviene dalle famiglie e da chi, a vario titolo, compone la società in cui viviamo, in primis politici, i quali dovrebbero, proprio per il loro status di alta visibilità e di guida, dare il buon esempio.

Giuseppe LUCA
Giuseppe LUCA
13 anni fa

Caro Gaspare, ti ringrazio dell’apprezzamento. A proposito del buon esempio dei parlamentari, pensavo che se riducessero il loro stipendio forse il servizio di refezione sarebbe gratis almeno per chi non può pagare.
Tempo indietro scrivevo: LO STIPENDIO DEI PARLAMENTARI, UN’OFFESA ALLA COSCIENZA MORALE E AI SENTIMENTI DI GIUSTIZIA E DI UMANITÀ
L’indennità parlamentare è regolata da una legge del 1965 ed è agganciata, allo stipendio di un magistrato presidente di sezione di Cassazione con trentacinque anni di anzianità. Di conseguenza, chi è appena stato eletto, percepisce lo stesso stipendio di un magistrato a fine carriera.
Lo stipendio dei deputati in pratica è calcolato in base allo scaglione più alto dello stipendio più alto dei magistrati, cioè del magistrato di Cassazione che quindi è il magistrato con tantissimi anni di carriera. Eppure, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione delle
statistiche europee che assegnano ai nostri politici la maglia nera per essere i più pagati del continente (il doppio dei colleghi tedeschi), a Montecitorio sembra che abbiano inaugurato,il nuovo anno, con un bell’aumento di stipendio.
La settimana scorsa, mi è arrivata, infatti, via e-mail, questa notizia: “Sull’Espresso di qualche settimana fa c’era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all’UNANIMITA’ e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i
parlamentari pari a circa 1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)
TUTTI ESENTASSE
TELEFONO CELLULARE gratis; TESSERA DEL CINEMA gratis; TESSERA TEATRO gratis;
TESSERA AUTOBUS – METROPOLITANA gratis; FRANCOBOLLI gratis; VIAGGI AEREO NAZIONALI
gratis; CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis; PISCINE E PALESTRE gratis; FS gratis;
AEREO DI STATO gratis; AMBASCIATE gratis; CLINICHE gratis; ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis;
ASSICURAZIONE MORTE gratis; AUTO BLU CON AUTISTA gratis; RISTORANTE gratis. (Nel 1999 hannomangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!)
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento aipartiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l’auto blu e una scorta sempre al suo servizio).
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO!!”.
Mettiamo, come si suole dire, le mani avanti per affermare che il principio per cui un parlamentare percepisca uno stipendio è un cardine delle democrazie moderne. Se i parlamentari non percepissero più uno stipendio, potremmo correre il rischio di avere una Camera composta di soli ricchi di nascita e non sarebbe più una “Camera democratica”.
Ma è lecito chiedersi: non era dello scorso anno il proposito virtuoso dei parlamentari di sacrificare l’aumento di stipendio in nome della morigeratezza in politica?
Dopo tanti anni di prediche ai cittadini sulla necessità di tirare la cinghia e pagare le tasse per bilanciare i debiti dello Stato, si erano decisi, almeno, a congelare i loro stipendi da sogno. Illusione di brevissima durata perché il tanto strombazzato «taglio» alle buste paga dei parlamentari sarebbe il primo dei sogni morti all’alba del 2010.
Aumentare lo stipendio è un’operazione semplicissima, quasi un clic sulla tastiera, perché i parlamentari non sono “comuni mortali” e, quindi, non devono concordare il loro stipendio con il proprio datore di lavoro come tutti i “comuni mortali”.
I parlamentari, infatti, sono l’unica categoria di lavoratori (e dicono che lavorano molto!) che decidono, quanto devono guadagnare senza interpellare i loro datori di lavoro che dovremmo essere noi elettori.
Anzi da qualche anno, poiché non è più possibile scegliere chi mandare al Parlamento, non hanno neppure un datore di lavoro.
Un comune mortale, ancora,va a lavorare e percepisce lo stipendio, loro, i parlamentari, quando vanno in aula, oltre allo stipendio, hanno un’indennità di presenza.
Un lavoratore comune che, oltre allo stipendio mensile, pretenda un’indennità al giorno solo perché alle otto è sul posto di lavoro e pretenda tutta quella serie di privilegi che i parlamentari si sono auto regalati, sarebbe dichiarato, nella migliore dell’ipotesi, un debole mentale.
Premesso quanto sopra, non resta altro, purtroppo, che esercitare il proprio diritto all’indignazione definita dal Devoto-Oli “risoluta ribellione a quanto offende la dignità propria o altrui” e di fronte a questi atti che offendono la coscienza morale e i sentimenti di giustizia e di umanità, gridare a gran voce: ma è proprio vero che non possiamo
trovare i soldi per avere delle scuole di alta qualità?
Quale articolo della Carta costituzionale garantisce ai parlamentari l’indecenza di tali stipendi con indennità e prebende varie che sottraggono, di fatto, alle scuole, (e non solo alle scuole) risorse umane e strutturali necessarie per garantire agli studenti il diritto all’istruzione, formazione e educazione?
Giuseppe Luca, pippo.luca@alice.it
Direttore Responsabile della “Letterina”

gaspare
13 anni fa

Giuseppe, che ne dici se scrivi questo tuo ultimo intervento qui: https://www.pierferdinandocasini.it/2010/04/02/riforme-da-dove-cominciare/
E’ l’articolo in cui postare come commento le nostre proposte di riforme.
Io personalmente ho proposto una riduzione delle auto blu (se le riduciamo della metà, otteniamo un risparmio anuo di almeno 8 miliardi di euro).



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