postato il 24 Marzo 2011 | in "Immigrazione, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Turismo"

“Magica Italia”, ma a Lampedusa c’è ben poco di magico

Il Presidente del Consiglio è tornato agli spot. Non fraintendete, Berlusconi è ancora a Palazzo Chigi e non ha deciso di tornare ad occuparsi di televisione, più semplicemente è il nuovo testimonial dello spot “Magica Italia” con cui il ministero del Turismo, della fedelissima Michela Vittoria Brambilla, intende rilanciare il turismo italiano. Nello spot Silvio Berlusconi, sulle note di “un amore così grande”, racconta le bellezze italiane e annuncia ai turisti di tutto il mondo che c’è una “magnifica Italia da scoprire ed amare” con tanto di immagini della “magica Italia”: Venezia, Firenze, Roma, Napoli. Il ministero del Turismo ha scelto di puntare sull’arte e la cultura per rilanciare il turismo in Italia, anche perché bellezze naturali come le spiagge dell’Isola di Lampedusa in questo momento sono ben poco magiche.

La più grande delle isole Pelagie è infatti al collasso: gli immigrati presenti sull’isola sono ormai tanti quanto gli isolani cioè circa cinquemila, non ci sono strutture per ospitarli e le condizioni igieniche e sanitarie cominciano ad essere seriamente precarie. Ma l’emergenza Lampedusa non è solo umanitaria ma anche economica perché non solo l’isola sta affrontando uno sforzo economico senza precedenti, ma vede seriamente compromessa anche l’imminente stagione turistica estiva. Quanti turisti decideranno di passare le loro vacanze estive in un mega campo profughi? Molto pochi purtroppo. E mentre l’assessore al turismo della Regione Siciliana fa un bilancio catastrofico per Lampedusa, il governo si compiace nei suoi spot e continua a procrastinare gli interventi necessari per soccorrere l’ultimo lembo d’Italia. La priorità in questo momento drammatico non è l’aumento di posti al governo per soddisfare le voglie dei “responsabili” ma il soccorso a Lampedusa. Un soccorso che non passa solo dal trasferimento di alcuni immigrati o dall’evitare di costruire una tendopoli o altro tipo di campo profughi sul territorio isolano, ma che si deve concretizzare su più vasta scala con una azione del governo italiano che miri a fermare il flusso di immigrati tunisini, e non libici come la Lega tenta di far credere. Occorre una seria analisi della situazione tunisina che comporti un intervento, anche presso le istituzioni internazionali, per aiutare questo Paese che da solo non riesce a reggersi sulle sue gambe e che conseguentemente non è in grado di fermare l’emorragia di disperati verso le nostre coste. Purtroppo nulla di tutto questo è avvenuto. Lampedusa è ancora in piena emergenza mentre Berlusconi decanta le bellezze d’Italia proprio come un certo Nerone cantava Troia mentre Roma bruciava.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

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Patrizia
Patrizia
12 anni fa

L’Italia è da un bel po che ha perso la magia, la dignità, il cavaliere va in televisione a fare spot pubblicitari, va dentro e fuori dal tribunale di Milano a fare il suo show , tutto lindo, stirato e sorridente, io mi chiedo ma in questo teatrino del burattini perchè dobbiamo essere sempre noi a vergognarci, perchè dobbiamo essere noi cittadini d’Italia, cittadini di Lampedusa a pagare le conseguenze di questo malgoverno che sta facendo affondare questo nostro paese, non sono solo i barconi dei disperati che stanno affondando, siano noi italiani che affondiamo nel fango del malgoverno, della corruzione, delle ipocrisie,il mondo, l’europa ci osserva e ride, ride sicuramente anche quando vede quello che sta accadendo a Lampedusa, possiamo gridare quanto vogliamo aiuto ai nostri partner europei, quando poi abbiamo sempre il nostro premier occupato in processi, occupato a fare leggi per salvarsi dalla galera, occupato in festini e dulcis in fundo occupato in spot pubblicitari, cosa importa se l’Italia affonda l’importante è sorridere sempre, spero per lui che questo suo comportamento sia causato da delirio arteriosclerotico, altrimenti dal dopoguerra ad oggi tanto menefreghismo e così poco rispetto nei confronti dei cittadini italiani non si erano mai visti.



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