postato il 27 Febbraio 2011 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

Leggere Socrate e continuare a sperare

In questi giorni mi è capitato di  leggere e apprezzare il libro di Pasquale Tucciariello “Socrate” che, in poche pagine, racchiude il senso dell’esistenza di uno dei più grandi filosofi della storia -anzi, del filosofo per eccellenza-, e ne racconta abilmente gli ultimi momenti di vita.

Un grande spunto di riflessione, per parlare di un personaggio su cui mai nessuno aveva provato a scrivere una tragedia.

Ma possiamo davvero considerarla una tragedia? Certo, si conclude con la “catastrofe”, la morte del grande pensatore tra i gemiti e i lamenti della moglie Santippe e dei suoi fedeli e giovani seguaci ma, ad una più attenta lettura, si scorge infine un barlume di speranza, estraneo ai canoni della tragedia greca. L’eredità lasciata da Socrate non potrà essere certo cancellata dalla decisione di giudici corrotti, di sofisti ignoranti, incalliti paladini delle proprie teorie, di persone false, presuntuose, convinti che uccidendo un uomo, si possa uccidere il suo pensiero.

Oggi sappiamo che ciò non è avvenuto e il messaggio socratico rimane sempre impresso nelle coscienze degli uomini, li spinge a non fermarsi alle apparenze, a scavare nel profondo, a ricercare il vero.

Credo che l’insegnamento di Socrate sia importante per quanti sentono il dovere di partecipare alla vita sociale e politica, anche attraverso il web, per conoscere , comprendere, discutere e, quando necessario, criticare.

Il concetto di “conoscere”, inteso come strumento di “libertà”, è il regalo più grande che Socrate poteva farci.

La partecipazione e il rispetto della legalità, dello Stato, delle leggi, dovrebbero essere i princìpi fondanti di una società civile. Quando manca uno dei due, è la fine.

Spero che la figura di Socrate, dell’uomo giusto, del  grande sapiente che pur sapendo di essere innocente, lascia che la giustizia, non sempre giusta, faccia il suo corso,  possa far riflettere e soprattutto possa farci tornare a sperare in tempi di personaggi che sono lontani anni luce dalla luminosa figura di Socrate.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano



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