postato il 24 Gennaio 2010 | in "Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Il progetto UDC, una chiave di lettura per chi non l’ha ancora afferrata

Envelope, di Tim Morgan ‘Riceviamo e pubblichiamo’

Sono passati ormai due anni dalla frattura col PDL, eppure, ancora oggi, qualcuno sembra mettere in dubbio questo fatto, a mio parere più che evidente.
Ancora oggi, infatti, qualcuno insiste nel dire che l’UDC pratica la politica dei due forni, intima alleanze universali, eppure…nessuno ha capito che noi siamo altra cosa, l’UDC è altra cosa.
Forse, però, non è colpa di nessuno, forse manca loro una chiave di lettura. Troviamola insieme!
Se soltanto i nostri interlocutori evitassero di interpellarci soltanto durante le elezioni, forse staremmo qui a parlare di un’altra Politica, quella con la ‘P’ maiuscola.
Se i nostri interlocutori non ci vedessero come un insieme di voti che camminano, forse parleremmo di progetti, dei nostri progetti.
Parleremmo del progetto UDC: un progetto riformista e nuovo, che prescinde dalle alleanze e dai personalismi. Perché, in questo progetto, tutti sono fondamentali, nessuno però è indispensabile.
Più persone costituiscono un gruppo, più idee renderanno presente il nostro futuro.
E noi, giovani ragazzi appassionati di Politica, dobbiamo assolutamente puntare con tutte le nostre forze a questo futuro, trasformare i sogni in realtà.
E perciò, proviamo a crederci davvero, a sognare un futuro, un progetto in cui poter credere perché,  come ricorda Paulo Coelho, “nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni”.

Marta Romano

12 Commenti
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xy
xy
14 anni fa

è vendola il futuro della politica italiana onesta e laica!
dialogateci

Francesco
Francesco
14 anni fa

Infatti lo stiamo facendo, stiamo offrendo un’alternativa,
chi vota, adesso, non è più costretto a scegliere tra la padella e la brace, ci siamo noi, con il nostro sogno di aggregare il grande centro,
ed abbiamo detto, chiaramente, che consideriamo l’UDC il primo nucleo, il nocciolo attorno al quale aggregarlo, quindi una esperienza intermedia di passaggio verso il progetto politico compiuto.
In quanto al PDL attuale, ricordo ancora le parole di Berlusconi, noi ci teniamo i nostri voti e voi vi tenete i vostri progetti!
Questo in occasione del tradimento delle politiche, perchè tale fù. Fummo gli unici della coalizione ai quali fù imposto l’out-out, si guardarono bene dall’imporre lo stesso dictat alla Lega. Dai sondaggi sapevano già che i nostri voti non erano necessari per vincere, e con il più becero opportunismo ci spinsero volentieri in mezzo alla strada. Se ricordate Berlusconi stesso minacciò di svuotare l’UDC.
Ma noi siamo qui, malgrado loro, più determinati e forti che mai nel perseguire il nostro progetto di grande centro, per il bene nostro, dei nostri figli e del Paese.

Salvatore Grisanti
Salvatore Grisanti
14 anni fa

Spulciando…virovagando per la rete….nell’intento di cercare qualcosa,qualche articolo sull’elezioni regionali…su critiche,alleanze,attacchi…mi sono imbattutto in articoli più o meno recenti che mi hanno fatto molto pensare…mi hanno fatto riflettere,anzi per meglio dire mi hanno fatto prendere,qualora ce ne fosse stato bisogno,maggiore consapevolezza,maggior coscienza sull’importanza dell’UDC nell’odierna politica italiana…
Una consapevolezza che sempre più mi fa convinto delle potenzialità del partito…del presente e del futuro che l’aspetta..anzi che ci aspetta…
perchè al contrario di quanto molti pensavano,contro le aspettative di tutti,l’UDC non è scomparsa con la separazione dalla coalizione di centro-destra…anzi ha trovato nuova linfa e nuovi stimoli…
e di nuovo,l’UDC non ha snaturato le proprie origini,i propri principi,come molti voglio far credere ,ma al contrario ha riacquistato personalità,ma soprattutto dignità…
e gli attacchi di questi giorni,altro non sono,secondo il mio modesto parere,che il frutto di paure,di timori,nei confronti di una realtà che sempre più sta acquistando credibilità e “simpatia” tra l’elettorato…e perchè no…anche o forse soprattutto rammarico e invidia verso il presidente Casini…il politico nuovo…l’uomo che con le sue scelte di coraggio e coerenza,può cambiare la politica italiana….
poche e semplici parole….veramente bello….

Matteo Gavazzi
Matteo Gavazzi
14 anni fa

Cara Marta sono pienamente d’accordo con te! ma potresti spiegarmi, (bada bene che da ex-Pdl, vi seguo ormai da tre anni, sono d’accordo anche ad andare da soli), cosa è esattamente il “Laboratorio-Puglia”?. Lì il dialogo con i leaders nazionali del centro-sinistra per costruire un “futuro centro-sinistra riformista” sono stati ampiamenti avviati e caldeggiati, tanto da accettare anche lo slittamento delle primarie ed il cambiamento di candidato in corsa, invece con il centro-destra si evitano contatti diretti (ancora prima che i loro rappresentanti fossero irritati da questo atteggiamento!!), dicendo che si dialoga solo con il candidato! Ancora oggi Casini, all’indomani della schiacciante vittoria di Vendola, considera il “Laboratorio” mancato una importantissima occasione persa per intessere delle riforme insieme. nell’arco di due mesi i Di Pietristi sono passati da male oscuro a persone che in fondo in periferia sono brave persone. Lo stesso Vendola che all’inizio sembrava non dovesse mai partecipare ad un futuro governo del centro-sinistra, invece se anche avesse perso le primarie avrebbe potuto far parte della coalizione, mentre dei leghisti non accettate neanche l’ombra (eppure molti di loro, cattolici, in periferia, sono brave persone che si impegnano molto anche nel sociale). Ecco cara Marta, io cattolico dell’Udc, che vi dà il voto da 3 anni, cosa devo pensare dei progetti futuri?

Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

Caro Matteo, innanzitutto, partiamo dal “laboratorio Puglia”. Poteva essere una grande occasione, per avviare una stagione di riforme condivise, ma è stata sprecata. In ogni caso, non ci perdiamo d’animo e non abbiamo paura di correre da soli. Creeremo un nostro “laboratoriO”, dialogheremo sulle riforme, per il bene della Regione.
Per quanto riguarda il centro-destra, invece.. il dialogo diventa più complicato, quando in tv qualcuno accusa l’UDC di opportunismo, mentre in periferia qualcuno vagheggia la nostra alleanza.
Credo che il problema fondamentale del centro-destra, più che del centro-sinistra, sia considerare l’UDC come agglomerato di voti, senza minima considerazione dei progetti. E’ qui l’errore che non permette il dialogo. Noi siamo sempre stati pronti e disponibili, a parlare di riforme, ma, scusami, io, semplice militante, non riesco a capire come si possano trovare punti in comune con una politica guidata dai dictat della Lega.
Perchè così critica della lega?? Perchè non riesco a trovare nulla, credimi, nulla di buono, in una politica populista e demagogica. Non riesco a trovare nulla di condivisibile nelle ronde, nei medici e nei presidi spia. Non riesco ad accettare il fatto che si faccia passare in maniera così indisturbata un FEDERALISMO TRUFFA, che porterà, tra una 40ina di anni, il debito pro capite nella mia Regione, la Basilicata, a 2000 euro. Non riesco a trovarci nulla di buono, mi dispiace.
Infine, riguardo l’IDV,siamo i primi oppositori del giustizialismo fasullo di Di Pietro, e del suo populismo. L’abbiamo sempre condannato, e continueremo a farlo.
Continuiamo a credere che insieme possiamo costruire una vera alternativa, un partito riformista e liberale, che conservi la sua ispirazione cattolica. E’ questo il nostro PROGETTO; alleanze, voti ed elezioni passano.
Noi facciamo una politica nuova, una politica che serva per il futuro.
Marta

Salvatore Fallea
Salvatore Fallea
14 anni fa

…e perchè non è posssibile farla co vendola?

Fabio Accardi
Fabio Accardi
14 anni fa

condivido le perplessità di quanti si sentano più vicini al pdl rispetto al centro sinistra infondo con il pdl condividiamo l’appartenenza al ppe, inoltre abbiamo governato insieme il nostro Paese, molti esponenti del pdl provengono o dal nostro partito o comunque da una tradizione moderata, ecc . Però se proviamo a riflettere su cosa è oggi il pdl ci rendiamo conto che le scelte valoriali messe in campo da questo partito sono lontane anni luce dai valori cristiano democratici che contraddistinguono il nostro partito, penso ai temi dell’integrazione, della giustizia, del precariato, della scuola, del dialogo ecc. per quanto riguarda la lega nessuno mette in dubbio che alcuni suoi esponenti siano dei bravi uomini timorati da Dio ma non possiamo condividere con loro non dico i valori (parola troppo grande) ma i sentimenti che esprimono di fronte a problemi complessi come l’immigrazione, il precariato della scuola, l’unità nazionale, sentimenti spesso di odio, disprezzo, divisione, e chiusura che non ci appartengono e pregiudicano la possibilità di un dialogo e un confronto. Quindi non ci resta che sperimentare alleanze, elaborando programmi sulla base di valori condivisi, con tutte quelle forze di sinistra o di destra che hanno in mente un’altra Italia.

Salvatore Fallea
Salvatore Fallea
14 anni fa

Ciao Marta, che dire..i miei complimenti per quello che hai scritto e in cui credi ma vorrei proporti una visione a mio avviso più terrena rispetto alla tua…insomma meno da Utopia, la Repubblica descritta da Tommaso Moro, che di certo avrebbe mensionato l’UDC come partito ideale 🙂
Non sono cosi convinto che la scelta di andare da soli, in generale sia giusta e sono convinto ancora meno che questo finirà per rafforzare il centro. Sono molto piu convinto invece del fatto che sia solo questione di tempo, poco tempo e anche l’udc avrà bisogno delle tanto vituperate poltrone a cui, a mio avviso, sembrate dare poco valore ma senza le quali, dopo un po, i consensi diminuiscono!
Un paese lo si guida potendo incidere sulla gestione della cosa pubblica e mi pare che per far queso occorrano “le poltrone”.
Vorrei infatti sottolineare, aldilà delle considerazioni ideali e idealiste che spesso sento, che la politica è molto piu terrena e concreta dei sofismi astratti a cui si fa riferimento per giustificare in realtà scelte che sono quanto mai ciniche e politicamente strategiche:terrene.
Non ultime quelle della puglia che, apparentemente sembra segnino un fallimento, ma che in realtà rappresentano solo una tappa, fondamentale, per i progetti futturi dell’udc, per la prossima virata a sinistra.
E’ stato solo rinviato l’avvicinamento, a mio avviso, anche per la contentezza della classe dirigente UDC che avrà piu tempo per abituare il proprio elettorato.
Tale attendismo politicamente strategico, ovviamente viene chiamato “coerenza”!
Pensate che, come si vuole far credere al momento, il laboratorio puglia sia realmente fallito?
No! Per niente! Ne riparleremo di qui a qualche mese, da qui alle prossime politiche.
E’ stata una tappa fondamentale di un cammino,anche la vittoria di Vendola infatti torna utile all’udc,per le ragioni appena descritte.
Non chiudiamo gli occhi, non viviamo nel mondo delle favole!

RICCARDO W.FATTORINI
RICCARDO W.FATTORINI
14 anni fa

Cara Marta,sto vivendo in questi giorni,esattamente
quello che tu affermi,infatti essendo responsabile comunale udc,oltre che membro di una maggioranza di
centro-destra,gli “alleati”anziche’concordare un programma comune e condiviso,in vista delle prossime amministrative,e da questo concordare sulla gigura piu’ adatta sul candidato sindaco,mi interpellano dopo aver gia’ufficialmente individuato il loro candidato e richiedendo l’appoggio…per questo in linea con quanto da te affermato abbiamo deciso di intraprendere una strada diversa…la ns.strada.Sara’ ns.CURA far comprendere alla ns. comunita’ il ns. pensiero attraverso la publicizzazione anche del tuo scritto.AFFETTUOSI SALUTI
RICCARDOW.FATTORINI

Matteo Gavazzi
Matteo Gavazzi
14 anni fa

Ringrazio Marta per la coerente spiegazione che mi ha dato delle sue opinioni; però, cara Marta, così come io non mi permetto di giudicare l’operato e le scelte politiche di Nichi Vendola in Puglia (anche se molto lontane dalle mie!!) o dei dirigenti politici della tua regione, così ti devo chiedere di non correre il rischio di banalizzare eccessivamente il fenomeno Lega. Io, Marta, sono di Brescia, e forse più di te, vedo da vicino questo fenomeno. Innanzitutto, molti leghisti, non sono atro che vecchi democristiani, delusi da un’innegabile sistema operativo della Prima Repubblica che, aldilà del giustizialismo dipietrista, è stato quantomeno deficitario (e te lo dice il figlio di un ex-dirigente Dc della regione Lomabardia che anche dopo il 1994 ha continuato a credere in quegli ideali che tu hai giustamente elencato nella tu risposta e che ha visto amici coinvolti in avvisi di garnazia e poi puntualmente scagionati, addirittura senza la minima prova!!). Molti di loro, sul territorio, così come sicuramente i dirigenti di Di Pietro in periferia, sono persone che operano nel volontariato (te lo posso dire di persona perchè sono anche volontario della Protezione Civile), e nei confronti dei cittadini extracomunitari volenterosi si mostrano magari più disponibili di qualche dirigente del PD, che chiacchera bene e poi pretende che, all’asilo dove porta i figli, non ci siano extracomunitari perchè, in fondo, a causa dell’alfabetizzazione, rallentano l’istruzione del figlio.
Sono a volte più attenti dei dirigenti del PDL alle tematiche del territorio (dall’ambiente alle infrastrutture) e sopratutto stanno procedendo ad un lento ma costante ricambio generazionale (condivido con te che, per esempio, i Calderoli e i Borghezio è bene perderli in fretta, così come lo stesso figlio-trota di Bossi, definito così dal suo stesso padre). La loro base, a parte qualche sindaco folle(però considera che qui registrano circa 60-70 sindaci!!), , stà gia ampiamnete affrontando la questione dell’integrazione: e scusami se è poco, il primo sindaco nero donna è una leghista così come molti personaggi della cultura (lo stesso Idris, molto amico di Fabio Fazio, ha più volte espresso il suo apprezzamento per il loro operato) non ne tessono le lodi ma se ne guardano bene dal criticarli aprioristicamente. Io credo nella strada che stà intraprendendo l’Udc, perchè dalla nostra abbiamo una lunga tradizione moderata, che, unica e sola, sa affrontare i problemi in modo concreto e funzionale e credo che alla lunga anche nel Pdl se ne accorgeranno (secondo me il vero problema, come ti dicevo, non è tra Pdl e Lega, ma interno alla Pdl: i vecchi democristiani ed ex-forzisti fanno molta fatica ad adeguarsi alle regole marziali degli ex-An e vedrai che prima o poi uscirà prepotentemente a galla questo aspetto). Sarei anche molto contento che si ricostituisse un centro con persone provenienti da Pdl e Pd, così che finalmente si torni a convergere verso un ideale condiviso. Ma, attenzione Marta, pensare di anadre in futuro con la sinistra (anche solo Pd!) non è una scelta che ripaga, perchè in tutti noi Udc sempre viva è la scelta originale di rivendicare delle tradizioni cristiane diverse dall’anticlericalismo di sinistra (vivissimo anche nel Pd, vedi primarie di Vendola!),e rispondendo all’amico Salvatore Fallea: caro Salvatore, io capisco che tu possa avere un’idea corporativista di partito per cui se il leader prende una decisione, l’elettorato va poi “abituato” a questa scelta. Ma vedi il popolo cattolico, rispetto a quello di sinistra (anche se le Primarie lo hanno appena smentito!!) o di destra, è dotato di una tradizione liberalista che gli permette di fare valutazioni serie sui propri ideali e non soltanto sul leader di turno

Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

@Salvatore:
Io non disprezzo le “poltrone”, ma il significato che esse hanno assunto nel linguaggio politico. Cioé: dire oggi “poltrone” vuol dire essere opportunisti, ma credo che, invece, governare sia il fine ultimo a cui l’uomo politico deve ambire. E non per forza etica e politica terrena corrono parallelamente, ma, al contrario, la sintesi di questi due elementi può significare la vera svolta. E’ qui la chiave delle alleanze, e del progetto che l’UDC sta mettendo in atto per queste elezioni regionali: con la nostra moderazione e i nostri progetti, potremo dare quel contributo di idee e progetti per il governo delle Regioni.
Il progetto Puglia, però, è fallito, ma ciò non vuol dire che può rinascere, in modo diverso. Nel centro-sinistra, come nel centro-destra, c’è tanta gente stanca di questo bipolarismo fasullo, che non si riconosce in questi grandi partiti “scatoloni”. E loro saranno, insieme a noi, gli scienziati che lavoreranno in questo laboratorio, per costruire insieme un nuovo orizzonte per la nostra Italia.
NOn credo che la mia idea di politica sia così utopica, anche perchè, ormai, siamo arrivati ad un punto cruciale: o si cambia, o si muore. E, tra le 2, credo sia arrivato il momento di scegliere di cambiare.
@ Riccardo: Un grazie di cuore! 🙂
@Matteo: Bene, nelle tue parole è racchiuso il perchè della nostra scelta strategica elettorale. Hai detto che spesso in periferia ci sono tanti bravi amministratori, che si differenziano da tanti altri esponenti nazionali.
Ecco perchè non scegliamo di fare accordi nazionali unitari, per non essere intrappolati nella gabbia del finto bipolarismo e avere la libertà di scegliere quello che per noi è il miglior candidato.
Per quanto riguarda il futuro, poi, attenzione: non ho mai pensato ad un futuro al fianco del PD. Continuo a dire che il futuro del nostro partito dovrà essere il centro, l’estremo centro.
E non penso che le idee dei leader, e dei semplici militanti dell’UDC siano diverse. Come dicevo a Salvatore, il laboratorio non si è chiuso, anzi, ha aperto nuove porte a tutti quei moderati che sono disposti a lavorarci, a tempo pieno.
Marta

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13 anni fa

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