postato il 9 Gennaio 2010 | in "Immigrazione, Politica, Spunti di riflessione"

Gli scontri di Rosarno

Rivolta di Rosarno, di Antonello ManganoTorna al centro del dibattito politico il tema dell’immigrazione, dopo le tensioni e gli scontri che a Rosarno, in Calabria, hanno avuto per protagonisti centinaia di immigrati. Scontri nati da un atto di aggressione contro la comunità degli immigrati del posto, che a violenza hanno risposto con violenza, mettendo a soqquadro la città.

Da un lato la rabbia di chi, da anni, lavora in condizioni di sfruttamento, prestando le proprie braccia ai campi, spostandosi dove serve e vivendo nell’indigenza totale (anche i silos diventano delle case). Dall’altro la preoccupazione degli abitanti di Rosarno, dopo la rivolta nella quale la città è stata messa sottosopra nonostante, sottolineano, con gli immigrati i cittadini si siano sempre comportati bene, tralasciando l’aggressione compiuta da pochi sconsiderati.

Sul tema le posizioni politiche sono contrastanti: secondo il ministro dell’interno Maroni la situazione è frutto dei tanti anni di una politica di tolleranza verso l’immigrazione clandestina, che ha alimentato la criminalità.

Dal lato opposto il segretario del Pd Bersani ha voluto ricordare come sia da tempo in vigore una legge sull’immigrazione che porta il nome di Bossi e Fini. Lo stesso presidente della Camera, peraltro, sul tema dell’immigrazione ha più volte fatto dei distinguo, sottolineando l’esigenza di lavorare per favorire l’integrazione e per una legge che riconosca la cittadinanza anche ai figli degli immigrati che frequentano le nostre scuole.

La Cei, pur condannando la reazione degli immigrati, invita a guardare alla situazione di forte disagio in cui, da anni, queste persone sono costrette a vivere. “Fino adesso si è parlato di sicurezza – ha ricordato monsignor Marchetto – aspetto qualche cosa che riguardi l’integrazione”

Il presidente dell’Udc Buttiglione ha sottolineato che le drammatiche vicende in corso a Rosarno “dicono che sta succedendo quello che da tempo noi denunciamo come una minaccia per la societa’ italiana. Teniamo tra di noi una massa di uomini che non hanno nessun riconoscimento legale della loro esistenza e della loro dignita’. Abbiamo voluto far venire tra noi braccia per i nostri lavori, ma non possiamo ignorare che con le braccia sono venuti uomini”.

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8 Commenti
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Alessio
Alessio
14 anni fa

La situazione è insostenibile da entrambe le parti.
Poveri immigrati, anche regolari, costretti a vivere peggio delle bestie.
Mi aspetto che Striscia, come fa per gli allevamenti “irregolari” di suini faccia anche un servizio sulla condizione “di vita” di PERSONE che chiamate dal caporalato agricolo subiscono sempre le conseguenze più gravi. Non giustifico la violenza, ma mi sembra che la peggio l’abbiano avuta comunque gli immigrati, presi a spgrangate e fucilate.
Basta con questo clima d’odio!

Rosa Fausta Bassu
Rosa Fausta Bassu
14 anni fa

L’Italia ha necessità della forza lavoro degli immigrati.
Penso che nel momento in cui si rende necessaria la loro presenza nel nostro Paese, perchè non destinare a loro delle aree di accoglienza fornite di case (vedi i prefabbricati per i terremotati) dotati di servizi igienici per consentire loro una permanenza dignitosa.
Non trovo giusto che il Ministro Maroni e i suoi seguaci, mangino i mandarini raccolti dagli immigrati al prezzo di 3 Euro l’ora con alle spalle tutta questa sofferenza umana.
Non è giusto che il Ministro Maroni non si occupi di questo aspetto dell’immigrazione.
Non è giusto perseguire l’immigrato schiavizzato, ma in questo caso è lo schiavista che va perseguito, perchè il reato viene da lui e non dall’immigrato che lavora sottopagato e privato della propria dignità.
Penso che così facendo si favorisca solo ed esclusivamente la clandestinità, perchè il clandestino si presta facilmente ad essere sfruttato.
Se il Ministro Maroni ritiene di non essere in grado di risolvere questo annoso problema, potrebbe sempre cedere il mandato al “MINISTRO” BERTOLASO.
Io in questi giorni sono molto scandalizzata da quanto accade nel nostro paese, quasi quasi mi vergogno di essere italiana.
Mi chiedo dove sia finita quell’Italia civile e accogliente, con il suo grande spirito di solidarietà.
Ma dov’è finita la nostra civiltà e la nostra sensibilità umana verso il sofferente?
Siamo stati sempre tra i Paesi più civili e moderni verso queste problematiche. Il nostro popolo ora invece sta di nuovo crescendo nell’ignoranza e nella superficialità. Penso che sia proprio questo che ci allontana dal nostro prossimo.
Quel modello di vita che il Governo vuole farci credere il migliore per lo sviluppo economico, ci sta avvelenando i cuori e si sta rilevando deleterio per la nostra anima.

Sarah
Sarah
14 anni fa

Concordo pienamente con Buttiglione, con la manodopera da sfruttare sono arrivati degli uomini! La vergogna è duplice, gli uomini vanno trattati come UOMINI non come bestie sia nella vita di tutti i giorni sia nel lavoro. E’ assurdo che esistano ancora delle persone che prendono extracomunitari CLANDESTINI per una giornata li fanno lavorare duramente e li ripagano con pochi euro. E’ assurdo che nel nostro paese l’immigrazione sia per la maggior parte composta da persone che offrono ben poco al nostro paese cosa che non succede negli altri paesi dove l’immigrazione è composta da persone che hanno da offrire molto a livello intellettuale e culturale. Serve che lo STATO intervenga per stabilire dei “paletti” non discriminatori ma che permettano integrazione e sviluppo nelle nostre città e paese.

Addo Giuseppe
Addo Giuseppe
14 anni fa

Non credo che ci voglia molto a stabilire i clandestini e i regolari,basta girare x le citta si incontrano xstrada in attesa del caporale che li porti sui luoghi di lavoro.Queste persone vengono trattate peggio delle bestie.Se aspettiamo Maroni che risolva la situazione,stiamo freschi non dimentichiamo la posizione della lega sulla situazione emigranti.Non credo che passeranno la palla a Bertolaso,serve cominciare ad essere duri con chi li fa lavorare 12 ore al giorno e li paga con gli spiccioli.Chi gli fitta una comera fatiscente x 50 euro al giorno.iniziamo con questi poi le cose verranno da sole.

antonio di matteo
antonio di matteo
14 anni fa

il problema è serio: lavoratori sfruttati, migranti attaccati, una città sottosopra, lo stato che arriva in ritardo, chi strumentalizza e chi ci guadagna. solo un’organismo ci guadagna: la criminalità.

Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

“Abbiamo voluto far venire tra noi braccia per i nostri lavori, ma non possiamo ignorare che con le braccia sono venuti uomini”.
Le parole del Presidente Buttiglione, riescono a dire tutto ciò che penso.
Spesso gli immigrati, per necessità, vivono in uno stato di degrado e abbandono. Non possiamo permettere che nessuno, africano, asiatico, italiano o extraterrestre, viva in quelle condizioni: è contro i principi di dignità universale.
E lo Stato dev’essere garante di queste persone, e non il primo perseguitore.
Marta

nicolò
nicolò
14 anni fa

Lo Stato deve riportare la legalità nel meridione soprattutto in territorio dove la organizzazioni criminali di stampo mafioso dominano incontrastate. Si stima su venti mila lavoratori stagionali per la raccolta della frutta nel sud Italia solo sei mila persone hanno un regolare contratto di lavoro. E’ da condannare la reazione violenta degli immigrati ma è da condannare chi fa lavorare queste persone in nero con una paga da miseria solo per il fatto che gli immigrati hanno bisogno di lavorare per sopravvivere.

Rebecca
Rebecca
14 anni fa

Da rosarnese esprimo tutta la mia afflizione per come siamo stati etichettati. La nostra è una popolazione affranta dalle piaghe sociali che carratterizzano la nostra bella e amata terra. Ma nonostante tutto abbiamo sempre cercato di vivere in maniera dignitosa, portando ciascuno di noi il proprio tributo allo sviluppo economico, sociale e civile di questa città, e credetemi non è mai semplice, come ben si può immaginare. E constatare che, per gli errori di pochi altri, dobbiamo farci carico ancora una volta l’intera cittadinanza di un peso troppo pesante da trascinare, ci fa demordere da ogni ostinata volontà di risamìnamento. E’ vero che alcuni delinquentelli hanno aggredito ingiustificatamente gli immigrati, ma quest’ultimi non avendo potuto individuare i responsabili, hanno reagito contro tutti i cittadini, mettendo a ferro e fuoco la città e colpendo soprattutto la gente onesta che stava lavorando o conducendo l’ordinaria quotidianetà. Gli immigrati dal loro canto non è che siano stati sempre inattaccabili dal punto di vista comportamentale, basta vedere tutte le denunce effettuate presso le forze dell’ordine, negli ultimi tre o quattro anni, ma vista l’impossibilità di identificarli sono passati impunemente saccheggi, occupazioni abusive di alloggi, e furti di alcoolici nei supemercati. Senza contare le incalcolabili risse e disordini che si creavano quando ubriachi si attaccavano fra loro, disturbando soprattutto di notte la quiete pubblica. Per quanto riguarda l’accoglienza non possono rimproverarci nulla, li abbiamo aiutati con denaro, cibo, indumenti, coperte ed AFFETTO.
Quindi non crediate al fatto che siano stati trattati da animali, anche perchè se così fosse, non sarebbero stati così sadici da ripresentarsi puntualmente ad ogni riapertura della campagna agrumaria, così come hanno fatto per 20 anni.
Per quanto concerne la misera paga che percepivano, vi garantisco sono rari gli italiani che in queste zone riescono a guadagnare più di loro, ma tanto a chi interessa questo? noi siamo italiani, anzi siamo calabresi e siamo abituati a vivere nelle avversità, con o senza soldi.
Distinti saluti



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