postato il 18 Giugno 2012 | in "Economia, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Decreto Sviluppo: in arrivo 80 miliardi per la crescita

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

Il Decreto Sviluppo può essere una enorme iniezione di fiducia, ma soprattutto di risorse per rilanciare la crescita dell’Italia, nonostante già in queste ore i primi scettici si facciano avanti.

Gli 80 miliardi messi in campo dal governo andranno a coprire moltissime aree produttive italiane, ma gli investimenti più corposi saranno nel settore casa e infrastrutture.

Oltre ai soldi, questo decreto contiene anche alcuni punti che riguardano l’ecologia e le nostre coste: è stato stabilito di elevare, per olio e gas, la fascia di rispetto per le nuove trivellazioni in mare a 12 miglia dalle precedenti 5 miglia dalla costa e l’impulso dato allo sviluppo giovanile nella green economy (tramite finanziamenti agevolati, per un totale di 470 milioni, per quei progetti che prevedono assunzioni a tempo indeterminato).

Ma cosa contengono le 70 pagine che compongono il decreto?

Dovranno obbligatoriamente essere pubblicati su Internet dati e informazioni relativi alle somme di danaro superiori a 1.000 euro erogate a qualsiasi titolo dalla pubblica amministrazione o soggetto “ad essa funzionalmente equiparato” (concessionari di servizi pubblici o società a prevalente partecipazione o controllo pubblico) a imprese e altri soggetti economici; decreto istituisce anche un “Fondo per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti”, che sarà gestito da Agea e a cui sarà assegnata per il 2012 una dotazione iniziale pari a un milione di euro. I processi dovranno concludersi entro 6 anni con sentenza definitiva per essere di “ragionevole durata”. Non più di tre anni per il primo grado, due per l’appello e uno per il giudizio in Cassazione. Per ogni anno in più ci sarà un indennizzo tra i 500 e i 1.500 euro.

Come detto la parte del leone la faranno i provvedimenti per la casa e gli investimenti in infrastrutture, complessivamente 40-45 miliardi di euro, in particolare le agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione prorogati fino al 30 giugno 2013 con soglie di detrazione innalzate al 50% fino a un massimo di 96.000 euro e proroga delle agevolazioni per le riqualificazione energetica fino a metà 2013 con detrazione al 50%; il ripristino Iva per cessioni e locazioni di nuove costruzioni; semplificazioni in materia di autorizzazioni edilizie.

Per quanto riguarda gli investimenti, oltre allo blocco dei cantieri già approvati, vi sono misure per accelerare le procedure per gli investimenti anche per i cantieri da approvare.

Un capitolo è dedicato al credito d’imposta (pari al 35%) per l’assunzione di personale “altamente qualificato” allo scopo di incoraggiare le assunzioni di lavoratori di ogni età, anzi nel decreto si legge che è previsto il “vincolo di trattenere il personale assunto per almeno 3 anni. Sono stabilmente destinati alla misura 50 milioni di euro all’anno rinvenienti dalle risorse che provengono annualmente dalla riscossione delle tasse sui diritti brevettuali. Il contributo potrebbe favorire oltre 4 mila nuove assunzioni”. lo sviluppo dell’occupazione giovanile nella green economy; apertura al mercato dei capitali per le società non quotate con cambiali finanziarie e obbligazioni con il supporto di sponsor; srl semplificata estesa agli over 35; misure per accelerare gli investimenti in infrastrutture.

Per l’Imu è stato stabilito che verranno esentati dalla tassa, le aziende per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori (immobili, magazzino, fabbricati costruiti e destinati alla vendita), mentre per l’iva si prevedono importanti novità in campo edilizio: l’attuale normativa prevede che le cessioni e le locazioni da parte delle imprese edili di nuove costruzioni destinate ad uso abitativo, oltre il termine di cinque anni dalla costruzione, siano esenti dall’Iva. Il nuovo decreto abolisce il limite temporale dei cinque anni, prevedendo quindi che le cessioni o locazioni di nuove abitazioni effettuate direttamente dai costruttori siamo sempre assoggettate ad Iva e consentendo di conseguenza alle imprese di avvalersi della compensazione

Sembra poi che l’agenda digitale e l’abbattimento del digital divide (con potenziamento della rete internet) porterà dei risultati concreti, infatti il decreto Sviluppo contiene un anticipo di alcune norme per la cosiddetta agenda digitale (l’intero provvedimento è atteso per agosto) con l’istituzione di un’agenzia ad hoc.

Come previsto sono state razionalizzazione le agevolazioni alle imprese, riunite in un apposito fondo rotativo, con una dotazione di 1,2 miliardi, istituito presso la Cdp.

Il decreto contiene infine alcune norme per accorciare i tempi della giustizia civile attraverso un filtro ai processi d’appello.

Il filtro all’appello, che era stato anticipato dal ministro della Giustizia Paola Severino a Reuters in un’intervista del 14 maggio scorso, “è una ricetta abbastanza semplice, che coniuga la necessità di assicurare garanzie con quella di snellire i processi”, come ha detto la Guardasigilli dopo il cdm.

“L’impugnazione è dichiarata inammissibile dal giudice competente quando non ha una ragionevole probabilità di essere accolta”, dice il decreto.

“Abbiamo anche visto che il 68% dei processi civili finisce con la conferma della sentenza di primo grado”, ha aggiunto la Severino. “Lì dunque bisogna affondare la pala, nel mucchio dei processi accumulati, senza venir meno ai principi di garanzia”.

Per finanziare questi provvedimenti, il governo procederà a tagli alla Pubblica Amministrazione, 40-45 arriveranno dai project bond e dalle misure per le pmi – ha detto il ministro – mentre altri 30-35 miliardi dalle altre misure». Il piano per la vendita di beni statali, annunciato mercoledì dal premier Mario Monti, rappresenta “una delle tre leve di sviluppo”. I Project Bond sono obbligazioni da parte dei concessionari e delle società di progetto grazie a un trattamento fiscale agevolato, lo stesso riservato ai titoli pubblici (aliquota al 12,5%). Secondo le stime gli investimenti attivabili dai project bond ammonterebbero a 10-15 miliardi.

Gli altri bacini da cui attingere risorse sono i tagli alla spesa pubblica, in particolare ai ministeri, e la lotta all’evasione fiscale. Prevista inoltre l’armonizzazione del trattamento fiscale fra le compagnie d’assicurazione italiane e quelle estere attive nel nostro Paese, che fino ad oggi non pagavano l’imposta annua dello 0,35%.



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