postato il 23 Marzo 2012 | in "In evidenza, Politica"

Da Diliberto a Grillo: non c’è niente da ridere.

In questi giorni ho visto una signora che sfoggiava una maglietta con su scritto “Fornero al cimitero” sotto lo sguardo divertito dell’ex ministro Oliviero Diliberto e poi sul blog di Beppe Grillo una vignetta con il premier Mario Monti in una bara a forma di auto.

Li ho guardati ma non ho riso, non sono riusciti a strapparmi una risata. Questi personaggi che si nascondono dietro il diritto di satira non fanno ridere, non sono comici come qualcuno pensa, al contrario sono violenti. Augurare la morte alle persone, fossero anche i peggiori avversari politici, non è satira e nemmeno lotta politica è solo una becera forma di violenza degna dei peggiori squadristi.

Chi scrive si è sempre fatto quattro risate guardano lo Spadolini nudo di Forattini, leggendo i mitici titoli di Cuore o ascoltando le pungenti prese in giro di Crozza, ma davanti a questo tetro linguaggio, a questa satira necrofila, serro la bocca e mi preoccupo. Mi preoccupo perché il messaggio violento lanciato e amplificato dalla rete può essere raccolto dai soliti idioti che vivono di populismo e che aspettano l’occasione propizia per rigurgitare con gesti inconsulti l’odio che con dovizia è stato istillato nei cuori e nelle menti.

In una delicata congiuntura politica, economica e sociale essere indulgenti con chi parla di nemici e invoca su di loro  la falce della morte sghignazzando è un grave errore. A questi violenti che tentano di legittimare la loro deleteria concezione della lotto politica con le mentite spoglie della satira si risponde con un serio, fermo e convinto: “non c’è niente da ridere”.

Adriano Frinchi



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram