Archivio per Maggio 2011

26 maggio, Bagheria

postato il 25 Maggio 2011

Ore 18.00 – Piazza Trabia

Manifestazione pubblica

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26 maggio, Roma

postato il 25 Maggio 2011

Ore 10.30 – Auditorium Parco della Musica  (Viale Pietro De Coubertin 30 )

Partecipa all’Assemblea 2011 di Confindustria

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Cara Sardegna… la Regione, lasciata sola, trova la soluzione con Saremar

postato il 25 Maggio 2011

Ogni estate le famiglie italiane si ritrovano a scegliere la meta delle proprie vacanze. Per molte di queste, la Sardegna è da tanti anni la meta prediletta, nonostante non sia fra le mete più economiche, tuttavia gli incantevoli paesaggi e la buona cucina valgono, per tanti vacanzieri italiani, qualche sacrificio in più. Quest’anno, però, le famiglie che vorrebbero recarsi nell’isola hanno avuto un’amara sorpresa: i prezzi dei traghetti hanno subito un aumento considerevole, addirittura si parla del 90-100%.

Facciamo un esempio. Una famiglia romana, composta da una coppia con un bambino di 7 anni,  vorrebbe trascorrere una settimana a San Teodoro (OT), una delle più gettonate località turistiche, dal 9 al 16 Luglio.  Facciamo un preventivo per il trasporto in cabina singola e con utilitaria (condizioni indispensabili per una famiglia con bambino) per i traghetti che coprono le rotte da Civitavecchia a Olbia (la tratta che interessa la nostra famiglia).

Ecco i risultati (andata e ritorno):

TIRRENIA: 708,40 €

MOBY: 759,80 €

GNV: 798,00 €

SARDINIA FERRIES: 804,48 €

Cifre simili, per una famiglia media e soprattutto di questi tempi, è decisamente eccessiva. Soprattutto se pensiamo che riguarda solo il trasporto marittimo, non rimane nulla ai sardi!!! E infatti la Sardegna ha registrato un considerevole calo di prenotazioni quest’estate rispetto agli anni precedenti.  Le compagnie marittime, dal loro canto, hanno giustificato il rincaro con l’aumento del prezzo della benzina e del caro-vita in generale, e sempre per tali ragioni negato ogni possibilità di sconti.

La Regione Sardegna, davanti alla prospettiva di un calo così importante delle affluenze in estate, non è rimasta a guardare. La Saremar, flotta navale di proprietà della Regione che gestisce dal 1988 il servizio pubblico di linea tra S. Teresa di Gallura e Bonifacio, tra La Maddalena e Palau, tra Carloforte e Calasetta e tra Carloforte e Portovesme, da quest’anno garantirà anche i collegamenti stagionali con la penisola tra Golfo Aranci e Civitavecchia e tra Porto Torres e Vado Ligure. Applicando l’esempio della famiglia romana di cui sopra, il trasporto marittimo con i traghetti Saremar (sempre andata e ritorno) viene a costare 394,62 €: circa la metà!

Viene da chiederci se la Saremar per caso non utilizzi lo stesso carburante utilizzato dalle navi delle altre compagnie, o se la Regione Sardegna per caso si possa permettere di pagare di tasca propria la differenza. Oppure, com’è più probabile, quei rincari non avevano una giustificazione plausibile. Questo, per lo meno, è quello che pensa l’Antitrust, che ha avviato un’indagine per verificare che non ci sia stato un accordo, cartello, fra le compagnie di navigazione per aumentare i prezzi e trarre in maniera sproporzionata profitto dai rincari che effettivamente ci sono stati.

Come previsto, le prenotazioni con Saremar sono già numerose (1500 solo il primo weekend), dando respiro alle numerose aziende sarde che devono la loro esistenza al turismo. La Regione, tuttavia, ha pensato anche a quei turisti che, prima della messa a punto delle nuove rotte Saremar, hanno pagato cifre esorbitanti per non rinunciare alle vacanze in Sardegna. Per loro la Regione ha deciso di destinare 2 milioni di euro al progetto ‘Bonus Sardo Vacanza’,  che si sostanzia nel riconoscimento di una sorta di rimborso delle spese di viaggio ai cittadini dell’Unione Europea che usufruiranno del trasporto navale per visitare la Sardegna. Il rimborso andrà da un minimo di 60 a un massimo di 90 euro, e potrà essere fruito da passeggeri, minimo due persone e massimo tre, che soggiornino almeno tre notti nell’Isola nel periodo compreso fra il 2 Maggio e il 3 Luglio prossimi.

Il tutto, pare, nel silenzio del Governo, al quale evidentemente non importava molto che un’intera regione, che vede nel turismo ormai quasi l’unica fonte di occupazione, rischiasse una stagione estiva disastrosa per via del comportamento francamente disonesto delle compagnie marittime.  Oppure il Ministro del Turismo è ancora convinta, come affermò anni fa, che il problema rilevante della Sardegna sia il randagismo. Scusate lo sfogo finale, ma credo che il sostegno di un governo (nel quale è presente un Ministero del Turismo, che quindi sarebbe incaricato per primo a occuparsi di tali problematiche) all’occupazione debba obbligatoriamente passare anche attraverso il prendersi seriamente carico di una vicenda che, senza l’intervento della Regione Sardegna, avrebbe rischiato di colpire profondamente l’economia di un’isola già profondamente in difficoltà.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Maria Pina Cuccaru

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Dal governo solo spot, noi chiediamo fatti

postato il 24 Maggio 2011

Mozione Udc alla Camera, moratoria per imprese e famiglie in difficoltà

Al governo che fa solo spot e si occupa di baggianate, come il trasferimento dei ministeri, noi chiediamo di occuparsi dei problemi veri della gente.
Gli evasori fiscali che si nascondono la fanno franca, mentre sei milioni di famiglie coinvolte in misure cautelari Equitalia sono in difficoltà per la crisi e magari anche per i ritardi nei pagamenti dello Stato stesso.
Vogliamo che il governo intervenga subito, non con spot elettorali ma in Parlamento. Un Paese civile deve distinguere tra evasori fiscali e persone per bene che non ce la fanno a pagare per la crisi economica.
L’Udc propone una mozione che impegna il governo a promuovere una ristrutturazione dei debiti tributari; valutare la possibilità di chiedere una moratoria per imprese e famiglie con obiettive difficoltà economiche; ridurre gli interessi delle sanzioni annesse e aumentare le rate concesse; istituire un fondo di garanzia a sostegno delle imprese; destinare i profitti di Equitalia sui tributi insoluti ad un fondo di sostentamento per famiglie e lavoratori autonomi in difficoltà.

Pier Ferdinando

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Ospite di “Otto e Mezzo”

postato il 24 Maggio 2011
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Da Berlusconi promesse di Pulcinella

postato il 23 Maggio 2011

Le promesse di Pulcinella fatte da Silvio Berlusconi degradano la politica. Il centrodestra non riesce a capire che le promesse fatte in campagna elettorale sono volgari. Così il tentativo di decentrare alcuni ministeri a Napoli e a Milano ha ottenuto la giusta scomunica anche dal sindaco di Roma e dal presidente della Regione. Se la politica in Italia va a rotoli questo dipende anche dalle troppe promesse e dalla scarsa serietà.

Pier Ferdinando

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Il suo nome era Giovanni

postato il 22 Maggio 2011

Il suo nome era Giovanni, non era mandato da Dio come il più illustre Battista, ma a muoverlo era la sua coscienza limpida e libera. Giovanni non fu un profeta, ma un fedele servitore dello Stato, eppure disse cose profetiche sulla Sicilia e sull’Italia, ne denunciò con forza il suo male oscuro e gli operatori di iniquità. Giovanni non visse nel deserto e non si cibò di locuste, ma fu costretto a vivere nel carcere dell’Asinara e a bere l’amaro calice della stagione dei veleni. Fu la speranza di molti, rimase solo e morì perché era entrato in un gioco troppo grande. Giovanni non è un santo, anche se qualcuno ne vuole fare un santino, ma è un martire, e il martire etimologicamente è colui che testimonia fino all’effusione del sangue. Giovanni testimoniò l’amore per la giustizia e la verità, la fedeltà e il servizio alle Istituzioni, la convinzione che una Sicilia e un’Italia diversa sono possibili, e la sua testimonianza non è rimasta sotto le macerie della strage di Capaci ma continua a camminare sulle gambe di tutti coloro che credono che un domani migliore è possibile se ciascuno fa qualcosa, se ciascuno fa il suo dovere.

Ricordare Giovanni, fuori dagli esercizi retorici, significa fare propria la sua testimonianza, impegnarsi perché le cose cambino, significa essere tutti Giovanni. Il suo nome era Giovanni, ma Giovanni è ora anche il nome di tutti gli italiani onesti e impegnati, di tutti coloro che il 23 maggio, non solo del 1992 ma di ogni anno che Dio ci manda sulla terra, hanno alzato la testa e detto basta alle barbarie e alla paura.

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