Sull’Afghanistan il governo riferisca subito in Parlamento, perché non si possono fare giochini politici sulla pelle dei nostri militari. La Lega non può essere un partito di lotta e di governo. Noi sosteniamo senza se e senza ma i nostri militari.
Pier Ferdinando
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Le parole di De Magistris sul Presidente Mancino segnano un’altra seria discriminante tra le forze di opposizione.
L’operato di Mancino è sempre stato, ieri come oggi, da democratico cristiano prima e da esponente del centro sinistra dopo, al servizio dell’Italia e degli italiani, con una lealtà istituzionale su cui non possiamo nutrire alcun dubbio.
Pier Ferdinando
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Gli attacchi dell’Italia dei Valori al capo dello Stato sono “lucidi”. Dal partito di Di Pietro è arrivato un attacco lucido per lucrare qualche rendita di posizione: così si è messo in competizione non con un’idea di governo, ma con un’idea delle istituzioni. Noi dobbiamo dire con nettezza che questa idea non ci appartiene, che non possiamo avere complicità politica con chi identifica in Napolitano il bersaglio e che alzerà sempre più il tiro.
Pier Ferdinando
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“Ci sono tre questioni, su cui noi vorremmo che l’attenzione di un Parlamento disattento si concentrasse. Il primo: è stata cassata la norma che limita per le banche la possibilità di aumentare costi e tassi per i clienti risparmiatori.
Poi l’ambiente. [Continua a leggere]
Casini sulle regionali: «Siamo determinanti e con le mani libere» di Alessandro De Angelis
«Non auspico un governo tecnico, o di emergenza, per la crisi». Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini pensa che la legislatura arriverà a scadenza naturale. Per questo taglia corto sul sexgate («La mozione del Pd è pura propaganda») e chiede a Berluseoni un cambio di rotta: «Aprirebbe una fase nuova per tutti». In vista delle regionali («Siamo indispensabili ovunque») invoca «mani libere».
E sul capitolo alleanze gela il Pd: «Non siamo assolutamente disponibili a un nuovo centrosinistra». [Continua a leggere]
Spesso si sente parlare di voto di fiducia, elemento che ultimamente è fonte di varie polemiche nell’ambito politico e istituzionale. Ma che cosa è il voto di fiducia e come si è trasformato in uno strumento di governo?
Qualsiasi ragionamento deve partire dall’art. 94 della nostra Costituzione che stabilisce che il Governo deve avere, entro 10 giorni dalla sua formazione, la fiducia delle due Camere. Tale atto si sostanzia in una mozione (presentata e sottoscritta dai partiti che costituiscono la maggioranza parlamentare a sostegno del Governo) che deve essere votata per appello nominale. Una mozione di sfiducia può essere presentata solo se firmata da un decimo dei componenti di ciascuna Camera e non può essere discussa prima di tre giorni dalla sua presentazione.
Lo spiega Fabio Bistoncini, facendo una breve storia del voto di fiducia e del suo utilizzo nella storia del Parlamento.
Il metodo è sostanza e qui siamo in presenza di un esproprio del Parlamento a causa delle scelte del governo. La decretazione di urgenza unita alla fiducia e all’uso dei maxiemendamenti altera la corretta produzione legislativa. Siamo ormai a una patologia. Siamo molto rammaricati, anche verso la presidenza della Camera che si era fatta carico di un impegno sostanziale che è stato disatteso. Non la invidio perché conosco le difficoltà del presidente della Camera in situazioni di questo tipo, ma c’era un accordo limpido tra i gruppi che poteva essere rispettato, perché il Senato poteva cambiare il testo. Le voglio dire scherzando e con amicizia che lei è molto impegnato a “Farefuturo”, speriamo che si impegni anche a “farepresente”.
Nel decreto anticrisi c’erano questioni che pensavamo potessimo affrontare costruttivamente. Dal nodo delle pensioni al tema delle badanti trattato con grandi incongruenze, dalla detassazione degli investimenti, utile ma limitata sia per quanto riguarda gli interventi agevolabili che per le previsioni temporali, allo scudo fiscale. Dov’è finita la norma che limitava per le banche i costi ed i tassi per i clienti risparmiatori? Evidentemente hanno vinto i banchieri, che contano più del Parlamento anche in quest’Aula. [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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